Osteospermum è il nome di un genere botanico comprendente circa una settantina di specie diverse di piante erbacee, della famiglia delle Asteracee (Composite).
Classificazione – Genere: Osteospermum; famiglia: Asteracee (Composite).
Origine – Africa meridionale e penisola arabica.
Habitat – Spontaneamente, le specie non sono diffuse in Italia, in quanto specie originarie dell’Africa e non si sono mai naturalizzate. Il loro habitat naturale sono i margini dei boschi o le praterie o le zone rocciose e calde dell’Africa.
Usi – Si coltivano per la bellezza dei fiori solitari, con capolini a margherita, spesso con colorazioni contrastanti tra i petali e la parte centrale.
Etimologia – Il termine Osteospermum è di origine greca deriva dalle parole osso e seme, in riferimento ai semi che sembrano fatti d’osso.
Altri nomi – Le specie del genere Osteospermum sono dette margherite africane, assieme alla dimorfoteca e all’arctotis.
Indice

I capolini a margherita hanno al centro un disco più scuro, costellato da piccoli fiori, chiamati flosculi: nella foto il contrasto tra il disco color blu scuro, i flosculi gialli e i petali bianchi di un osteospermum.
Specie
Le specie principalmente usate nel giardinaggio sono la Osteospermum fruticosum e la Osteospermum caulescens:
- Osteospermum fruticosum: è una pianta a base legnosa con steli eretti e foglie disposte su una rosetta basale. I fiori sbocciano dalla primavera all’estate e sono bianchi con il disco viola purpureo.
- Osteospermum caluescens: ha uno sviluppo prostrato (altezza massima 10 cm, si espande in larghezza). I capolini hanno petali bianchi con il disco grigio blu (viola o porpora nella pagina inferiore).
Osteospermum – Coltivazione
Le specie del genere Osteospermum possono trovare posto nei vasi o nelle aiuole rocciose ben esposte al sole, come bordura arbustiva colorata.
Vita – Tutte le piante viste precedentemente sono perenni, ma per la loro sensibilità al freddo, sono spesso trattate come annuali in Italia.
Dimensioni – Altezza: 10-60 cm; Larghezza 40-90 cm (a seconda della specie e delle cultivar).
Esposizione – Le piante vanno poste in pieno sole, in luoghi caldi e riparati dai venti.
Temperatura – Sono quasi rustiche e non andrebbero esposte a temperature inferiori allo zero. Solo alcune cultivar sono tollerano occasionalmente temperature fino a -10 gradi centigradi, ma per brevi periodi.
Terreno – Le specie del genere Osteospermum non hanno preferenze di terreno, adattandosi a tutti i tipi di substrato (acido, neutro o alcalino), purché ben drenato e leggero.
Fioritura – La fioritura avviene da inizio primavera fino all’estate. Alcune cultivar hanno fioriture più prolungate fino all’autunno, se le temperature sono miti.
Annaffiatura – Le varie specie sono resistenti alla siccità e vanno annaffiate con parsimonia.
Concimazione – Non è strettamente necessaria, ma si può intervenire durante la stagione vegetativa con un concime liquido per piante fiorite ogni mese.
Potatura – Le piante in genere non vanno potate se non dopo la fioritura per dare un aspetto ordinato alla pianta. Conviene togliere regolarmente i fiori appassiti per stimolare altra fioritura.
Moltiplicazione e impianto – Si seminano a primavera a temperature intorno ai 18 gradi, quando è passato il rischio di gelate. Si propagano anche per talea in estate. Le piccole piante devono svernare al caldo in serra o in casa.
Malattie – Le piante possono essere colpite da afidi, peronospora e tracheomicosi.
Coltivazione in vaso
La coltivazione in vaso è possibile anche se le piante tenute in vaso andranno annaffiate più frequentemente rispetto a quelle in piena terra, solo nel periodo vegetativo, evitando però i ristagni idrici. I vasi devono essere capienti perché l’apparato radicale è sviluppato e il terreno dev’essere profondo, anche se leggero. Se tenute in vaso, possono essere ricoverate al caldo nelle aree con inverni gelidi.

Il curioso fiore di un Osteospermum ‘Whirligig’
Osteospermum – Cultivar
Alla ricerca di nuovi colori e fioriture più durature, sono state selezionate parecchie cultivar. Ecco le più apprezzate:
- ‘Buttermilk’: apprezzato per il contrasto tra i petali bianchi-giallo chiaro e il disco blu-malva
- ‘Nairobi Purple’: ha una fioritura duratura, da fine primavera all’autunno; i capolini sono color porpora con il disco nero. Si espande più in larghezza (fino a 90 cm) che in altezza (15 cm).
- ‘Whirligig’: si distingue per la curiosa pieghettatura dei petali, nelle colorazioni bianco-blu ardesia.
- ‘Cannington Roy’: tra le più adatte come tappezzante, ha capolini color rosa malva e disco porpora.
Nota – Quando sono italianizzati, i nomi delle piante (osteospermum, rosa, geranio, abelia ecc.) vanno in minuscolo; restano maiuscoli quando si usa la corretta dicitura botanica che vuole il genere in maiuscolo e la specie in minuscolo: Osteospermum fruticosum. Per alcune diffuse piante c’è confusione fra grafia italiana e latina. Per esempio, photinia o fotinia? La grafia latina è ormai usata anche nel linguaggio comune e si scrive photinia in minuscolo. Nel linguaggio comune esiste cioè la doppia grafia, piracanta e pyracantha.