Con il termine Ophrys si fa riferimento a un genere di piante appartenente alla famiglia Orchidacee; sono orchidee terricole diffuse in particolar modo nel bacino del mediterraneo; diverse specie sono presenti anche nel nostro Paese; sono note come ofridi; talvolta, genericamente, sono indicate come orchidee delle api.
Il nome del genere è di origine greca e significa ciglio, sopracciglio; è probabile che il riferimento sia alla peluria presente sul labello. Le orchidee Ophrys sono note fin dall’antichità, sono infatti citate nell’opera Naturalis historia di Plinio il Vecchio.
Non è semplice dire con certezza quante siano le specie appartenenti al genere Ophrys; vi sono infatti discordanze fra i vari autori e, nel corso degli anni, il numero delle specie attribuite a tale genere è spesso cambiato; è per questo motivo che le varie fonti citano numeri molto diversi fra loro (alcuni parlano di 50-60 specie; altri arrivano a 150 e oltre). La maggior parte degli autori propende per ritenere come valide una cinquantina di specie.
Per quanto vi siano orchidee sicuramente più note e appariscenti delle Ophrys, questo genere è sicuramente degno di nota per il caratteristico meccanismo che assicura l’impollinazione. Il labello di queste orchidee, infatti, è una sorta di copia dell’addome femminile di alcuni insetti, sia per quanto riguarda la forma, sia per quanto riguarda i colori e la peluria; inoltre, queste piante sono in grado di produrre sostanze volatili che hanno una profumazione che ricalca quella dei ferormoni prodotti dalle femmine durante la fase di accoppiamento. I maschi impollinatori sono quindi ingannati da questi stimoli visivi e odorosi ed effettuano quella che nell’ambito della botanica è nota come pseudocopulazione; di fatto, questo “atto sessuale” tra l’insetto e il fiore consente a quest’ultimo il trasferimento del polline sugli insetti che, successivamente, lo depositeranno su altri fiori. Gli insetti impollinatori sono per lo più api e vespe.
Le ofridi sono piante rare e ne è proibita la raccolta. Quelle che si possono trovare in commercio provengono dai vivai che le hanno prima propagate in vitro e micorrizate in vaso. Ricordiamo che, in ambito agricolo, la micorrizazione è una tecnica consistente nel far attaccare le radici della pianta da funghi non patogeni per creare uno scambio simbiotico; i funghi traggono dalle radici delle sostanze nutrienti, mentre la pianta riceve da essi minerali e acqua che ne permettono l’accrescimento.
Ophrys – Descrizione e galleria di immagini
Le orchidee Ophrys sono piante geofite bulbose il cui apparato radicale è costituito da due tuberi di forma rotondeggiante od ovoidale piuttosto resistenti alle basse temperature.
La gran parte di esse sono piante con il fusto eretto, foglie basali di colore verde brillanti e foglie cauline bratteiformi che cadono durante la stagione invernale. Si ricorda che le foglie cauline (o caulinari) sono quelle distribuite lungo il caule ovvero il fusto della pianta. I fiori sono riuniti in infiorescenze con tre sepali inferiori e tre petali inferiori. Il labello, come spiegato in precedenza, è molto caratteristico ed è particolarmente somigliante all’addome delle femmine di alcuni insetti. In linea generale le ofridi crescono durante la stagione invernale, fioriscono durante quella primaverile ed entrano in dormienza nel corso della stagione estiva.

Ophrys apifera (anche vesparia o fior di vespa)

Ophrys argolica

Ophrys bertolonii

Ophrys bombyliflora

Ophrys fuciflora

Ophrys fusca

Ophrys insectifera

Ophrys lutea

Ophrys scolopax

Ophrys speculum

Ophrys sphegodes

Ophrys tenthredinifera
Ophrys – Cura
Esposizione – Le orchidee Ophrys possono essere esposte al sole, sempre che la temperatura non superi i 30 °C; in questo caso è opportuno posizionarle in una zona semi-ombreggiata.
Temperatura – Le temperature ideali variano a seconda delle specie; quelle che nascono in zone dal clima caldo e secco tollerano temperature estive fino a 38-40 °C; nella stagione fredda si deve loro assicurare una temperatura superiore ai 9 °C. Le specie che invece crescono in zone dal clima più freddo e piovoso non tollerano temperature superiori ai 30 °C durante la stagione estiva, ma possono resistere a temperature intorno a 0 °C nel corso della stagione invernale. Se le temperature dovessero scendere sotto questa soglia è necessario agire di conseguenza fornendo loro adeguata protezione dalla rigidità del clima.
Terreno – Le ofridi amano terreni calcarei ricchi di humus, ma diversamente da altre piante hanno una buona adattabilità ai vari tipi di terreno. La cosa fondamentale è che il substrato sia caratterizzato da un buon drenaggio. Il pH del terreno dovrebbe essere lievemente acido.
Animali e bambini – Le orchidee del genere Ophrys sono ritenute fiori sicuri.
annaffiatura – Devono essere garantite regolari irrigazioni nelle zone con il clima caldo; nelle zone dove il clima è più mite, o piovoso o più freddo, le annaffiature devono essere fatte quando il substrato sta per asciugarsi. Sempre e comunque, si devono evitare i ristagni idrici. Nei mesi autunnali le irrigazioni devono essere limitate, mentre in inverno devono essere sospese. Per indicazioni di carattere generale si rimanda alla scheda Come annaffiare le orchidee.
Moltiplicazione – La moltiplicazione delle orchidee Ophrys si effettua tramite la divisione dei bulbi.
Rinvaso – Le Ophrys si rinvasano ogni due o tre anni circa in un vaso un po’ più grande del precedente.
Concimazione – La pianta deve essere concimata ogni due settimane circa con concime specifico (facilmente reperibile online o nei negozi specializzati) da diluire nell’acqua delle irrigazioni. In linea di massima si può seguire questo schema:
- fase di ripresa vegetativa: concime NPK con formula 30:10:10 (vale a dire 10 parti di azoto, 10 di fosforo e 10 di potassio)
- periodo di fioritura: concime NPK con formula 10:30:20
- altri periodi: concime NPK con formula 20:20:20.
Per il dosaggio si seguano le indicazioni riportate sull’etichetta del prodotto. È opportuno che le concimazioni siano fatte quando il substrato di coltivazione è inumidito allo scopo di evitare un’eccessiva concentrazione di sali minerali, un’evenienza che potrebbe far soffrire l’apparato radicale.
Periodicamente (in modo indicativo ogni sei irrigazioni concimanti) si effettui un’irrigazione senza aggiunta di fertilizzante. Per approfondimenti si veda Concimi per orchidee.
Fioritura – Dipende dalle varie specie; molte fioriscono da marzo ad aprile; altre da marzo a maggio; alcune più precocemente, a partire da febbraio. Sempre a seconda della specie, la fioritura può essere più o meno duratura.
Potatura – Utilizzando cesoie debitamente disinfettate, si procede con la potatura delle parti danneggiate o essiccate.
Malattie – Diversi problemi sono spesso dovuti a cure colturali non impeccabili (errori nell’esposizione alla luce, irrigazioni eccessive o, al contrario, troppo scarse). I ristagni idrici possono causare marciume radicale. Per approfondimenti si consulti l’articolo Malattie delle orchidee.
Ophrys – Significato del fiore
Per quanto riguarda il significato delle orchidee in florigrafia si consulti l’articolo Significato dei fiori.
Nota – Quando sono italianizzati, i nomi delle piante (rosa, geranio, guzmania ecc.) vanno in minuscolo; restano maiuscoli quando si usa la corretta dicitura botanica che vuole il genere in maiuscolo e la specie in minuscolo: Rosa alba. Per alcune diffuse piante c’è confusione fra grafia italiana e latina. Per esempio, photinia o fotinia? La grafia latina è ormai usata anche nel linguaggio comune e si scrive photinia in minuscolo. Nel linguaggio comune esiste cioè la doppia grafia, piracanta e pyracantha.