Il termine Odontoglossum identifica un genere di orchidee descritto per la prima volta nel XIX sec. da un botanico tedesco, Karl Sigismund Kunth. Il curioso nome deriva dall’accostamento di due termini greci, odon (dente) e glossa (lingua) ed è dovuto al fatto che queste piante hanno due appendici alla base del labello che sembrano due denti. In lingua italiana, tale genere è talvolta indicato con il sostantivo maschile odontoglosso.
Le orchidee del genere Odontoglossum sono per lo più originarie delle regioni che si trovano tra il Messico meridionale e i territori tropicali dell’America del Sud, con prevalente localizzazione nella cordigliera delle Ande ad altitudini comprese fra i 1.800 e i 3.000 m circa.
Inizialmente il genere Odontoglossum era decisamente più numeroso di adesso; molto specie, infatti, sono state riclassificate e inserite in altri generi di Orchidacee. Alcuni botanici, addirittura, stanno discutendo se sia il caso di inserire molte delle specie ancora appartenenti al genere Odontoglossum nel genere Oncidium; i due generi, in effetti, presentano molte somiglianze. È per questo motivo che le varie fonti sono discordanti sul numero delle specie appartenenti al genere Odontoglossum; si va, infatti, a seconda della fonte, da circa 60 a circa 300.
La gran parte delle orchidee Odontoglossum sono piante epifite simpodiali; decisamente più rare le specie terrestri. Si ricorda che, nell’ambito della botanica, con il termine simpodiale si fa riferimento quel fenomeno per il quale la gemma apicale va incontro a degenerazione e la sua funzione è assunto dalle gemme sottostanti. È per esempio un fenomeno che si verifica anche nelle orchidee del genere Cattleya. Con il termine epifite, invece, si definiscono quelle piante che vivono su altre piante, non per trarne nutrimento (non svolgono quindi attività parassitaria), ma per utilizzarle come sostegno; le piante terrestri (spesso dette terricole) crescono con le radici ancorate al suolo.
Le orchidee appartenenti a questo genere sono molto appariscenti e sono particolarmente apprezzate dagli amanti di questo tipo di piante. Non è molto facile reperirle in commercio; maggiormente disponibili sono invece gli ibridi, numerosi e di grande interesse ornamentale.
Odontoglossum – Descrizione e immagini
Le orchidee Odontoglossum hanno rizomi corti con 1-3 pseudobulbi dai quali si sviluppano infiorescenze racemose che possono essere erette o ricurve; il numero dei fiori è, a seconda della specie, estremamente variabili; solitamente, le specie che vivono ad alta quota hanno infiorescenze con un numero di fiori particolarmente elevato (anche 150), mentre le specie di bassa quota hanno infiorescenze più corte con un numero minore di fiori. I colori sono i più vari: bianchi, gialli, marroni, rossi, viola ecc. Le foglie sono di colore verde smeraldo, sono lunghe e nastriformi.
Le radici sono piuttosto delicate e bisogna fare quindi una certa attenzione a maneggiare la pianta.
Di seguito le immagini di alcune specie:

Odontoglossum cirrhosum

Odontoglossum crispum

Odontoglossum luteopurpureum
Odontoglossum – Coltivazione
Esposizione – Le orchidee Odontoglossum amano la luce, ma non c’è bisogno di esagerare; come nel caso di altri generi di orchidee, si deve evitare l’esposizione ai raggi solari diretti. Se possibile, si posizionino presso finestre, protette da tende nelle ore più calde, a sud-est o sud-ovest. Il colore delle foglie può aiutarci nella valutazione; se il colore delle foglie tende a scurirsi significa che la luce non è sufficiente; se, invece, la colorazione tende al rosso, significa che l’illuminazione è eccessiva. Se durante il periodo estivo si vogliono portare all’esterno, si abbia cura di posizionarle in una zona semi-ombreggiata e ben arieggiata.
Temperatura – Sono piante che amano le temperature fresche, anche se gli ibridi sono più versatili; durante la stagione estiva si dovrebbe far sì che la temperatura non superi i 26 °C; il range ideale è tra 19 °C durante il giorno e 16 °C durante le ore notturno; nella stagione invernale la temperatura dovrebbe essere mantenuta fra i 15 e i 17 °C.
Terreno – In commercio sono disponibili prodotti specifici per orchidee, solitamente si tratta di un mix torba bionda e corteccia di pino; altre combinazioni possibili sono un mix equamente ripartito tra corteccia di pino, fibra di cocco, radici di felci tritate e carbone tritato; in alternativa si può utilizzare una miscela di torba, sfagno tritato e carbone tritato. Il substrato deve essere ben drenante.
Animali e bambini – Le orchidee del genere Odontoglossum sono ritenute fiori sicuri.
annaffiatura – Alle irrigazioni bisogna prestare attenzione; sottile è il confine tra il troppo e il troppo poco. Per le indicazioni rimandiamo alla scheda Come annaffiare le orchidee, dove si spiega nel dettaglio come effettuare le irrigazioni. Qui limitiamo a ricordare che è sempre necessario evitare i ristagni idrici che possono causare marciumi e altri problemi.
Moltiplicazione – La moltiplicazione delle orchidee Odontoglossum si effettua per divisione dei cespi. Il periodo migliore è l’inizio della primavera.
Rinvaso – Le orchidee Odontoglossum sono piuttosto delicate, di conseguenza, occorre una certa attenzione durante le operazioni di rinvaso che potranno essere effettuate ogni tre anni circa in un vaso un po’ più grande del precedente.
Concimazione – A partire dalla stagione primaverile, la pianta deve essere concimata ogni due settimane circa con concime specifico (facilmente reperibile online o nei negozi specializzati) da diluire nell’acqua delle irrigazioni. In linea di massima si può seguire questo schema:
- fase di ripresa vegetativa: concime NPK con formula 30:10:10 (vale a dire 10 parti di azoto, 10 di fosforo e 10 di potassio)
- periodo di fioritura: concime NPK con formula 10:30:20
- altri periodi: concime NPK con formula 20:20:20.
Per il dosaggio si seguano le indicazioni riportate sull’etichetta del prodotto. È opportuno che le concimazioni siano fatte quando il substrato di coltivazione è inumidito allo scopo di evitare un’eccessiva concentrazione di sali minerali, un’evenienza che potrebbe far soffrire l’apparato radicale.
Periodicamente (in modo indicativo ogni sei irrigazioni concimanti) si effettui un’irrigazione senza aggiunta di fertilizzante. Per approfondimenti si veda Concimi per orchidee.
Fioritura – Dipende dalle varie specie; solitamente dura molto a lungo.
Potatura – Utilizzando cesoie debitamente disinfettate, si procede con la potatura delle parti danneggiate o essiccate.
Malattie – Le Odontoglossum possono essere attaccate afidi, acari, tripidi e cocciniglie. I ristagni idrici possono causare marciume radicale, peraltro fattore predisponente per malattie fungine. Si consulti per approfondimenti l’articolo Malattie delle orchidee. Alcune problematiche sono spesso riconducibili a cure colturali non impeccabili (errori nell’esposizione alla luce, irrigazioni eccessive o, al contrario, troppo scarse).
Odontoglossum – Significato del fiore
Per quanto riguarda il significato delle altre orchidee in florigrafia si consulti l’articolo Significato dei fiori.
Nota – Quando sono italianizzati, i nomi delle piante (rosa, geranio, guzmania ecc.) vanno in minuscolo; restano maiuscoli quando si usa la corretta dicitura botanica che vuole il genere in maiuscolo e la specie in minuscolo: Rosa alba. Per alcune diffuse piante c’è confusione fra grafia italiana e latina. Per esempio, photinia o fotinia? La grafia latina è ormai usata anche nel linguaggio comune e si scrive photinia in minuscolo. Nel linguaggio comune esiste cioè la doppia grafia, piracanta e pyracantha.