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Myosotis

Myosotis è il nome di un genere botanico della famiglia delle Borraginacee. Comprende più di 50 specie di piante, ma sicuramente la più famosa è quella che produce il delicato fiore azzurro chiamato non-ti-scordar-di-me (Myosotis sylvatica).

Classificazione – Genere: Myosotis; famiglia: Borraginacee.

Origine – L’analisi genetica indica che il genere ha avuto origine nell’emisfero settentrionale e che le specie originarie della Nuova Zelanda, dell’Australia, della Nuova Guinea e del Sud America sono probabilmente derivate da un singolo evento di dispersione nell’emisfero meridionale.

Habitat – Varia a seconda delle specie; nel caso della specie nominale (Myosotis sylvatica), l’habitat naturale è quello boschivo.

Usi – I non ti scordar di me sono coltivati per la capacità di abbellire con i loro piccoli fiori discreti le aiuole, creando masse di colore. Si possono usare anche per giardini rocciosi o nelle aiuole di fiori spontanei. Coltivate in vaso possono abbellire i balconi delle case.

Etimologia – Il nome myosotis significa “ambra liquida”, in riferimento alla linfa che sgorga dalla corteccia incisa che, se bruciata, emana un odore gradevole come l’ambra.

Altri nomi – Il termine myosotis è italianizzato in miosotide.

Curiosità – La denominazione di “non-ti-scordar-di-me” sarebbe legata a una curiosa leggenda germanica secondo la quale Dio stava dando il nome alle piante quando una piantina, ancora senza nome, gridò: “Non ti scordar di me, Dio!” al che Dio rispose: Quello sarà il tuo nome!”.

Indice

  • Myosotis – Specie
  • Myosotis – Coltivazione
myosotis

Allo stato spontaneo, in Italia il Myosotis alpestris fiorisce al di sopra dei 1800 m di altitudine, da giugno ad agosto.

Myosotis – Specie

Le specie del genere Myosotis sono spesso indicate con il nome latino invariato in italiano (myosotis) ma è meglio fare distinzione tra le diverse specie perché differiscono soprattutto per il substrato (terreno) necessario per una fioritura ottimale.

Le varie specie portano fiori piccoli e poco appariscenti che compaiono assieme alle foglie, in genere blu, ma anche bianchi o gialli. Nella maggior parte dei casi hanno una macchia centrale bianca o gialla.

Le specie coltivate a livello ornamentale nei giardini sono la Myosotis alpestris (sinonimo di M. rupicola), detta anche non-ti-scordar-di-me alpino, la Myosotis sylvatica e la Myosotis scorpioides. Soprattutto della M. sylvatica sono state create anche molte cultivar allo scopo di selezionare fiori dai colori diversi o da differenti tonalità di azzurro-blu.

  • Myosotis alpestris – Si tratta di una pianta perenne, a vita breve, con foglie lunghe fino a 8 cm, dal colore verde brillante. I fiori sono blu intenso con una macchia centrale gialla o bianca. Raggiunge un’altezza fino a 20 cm.
  • Myosotis scorpioides – Sinonimo di M. palustris, è infatti anche chiamata non-ti-scordar-di-me delle paludi; è una pianta perenne acquatica che produce fiori blu con la gola bianca, rosa o gialla. La cultivar ‘Mermaid’ è più compatta.
  • Myosotis sylvatica – Si tratta della specie più conosciuta e può essere biennale o perenne (ma di breve durata), spesso coltivata nei giardini come annuale o biennale. I fiori sono raggruppati in fitte cime e il colore dipende dalla specie o dalla cultivar. Nella specie nominale è il classico blu con la gola gialla, ma esistono anche a fiori bianchi (‘Snowball’) o rosa (‘Victoria Rose’). Volendo formare cuscini bassi e compatti si può scegliere la cultivar nana ‘Ultramarine’ o quelle della serie Victoria, che arrivano al massimo a 10-15 cm di altezza.
Myosotis sylvatica

Myosotis sylvatica

Myosotis – Coltivazione

 

Vita – Pianta perenne.

Dimensioni – Altezza: dai 10 ai 30 cm circa; larghezza: 30 cm.

Tempo altezza massima: 2 anni.

Esposizione – L’esposizione richiesta è quella in pieno sole, meglio se riparato nelle ore centrali della giornata, o la mezz’ombra (nelle regioni più calde).

Temperatura – Tollera temperature comprese tra -15 e 37 °C.

Terreno – Il terreno dev’essere umido, ma ben drenato e moderatamente fertile. Le specie nane si adattano meglio a suoli poveri. La Myosotis scorpioides si coltiva in un terreno molto umido o in un vaso per piante acquatiche poco profondo

Fioritura – Dagli inizi del mese di marzo fino alla fine del mese di giugno; alcune specie fioriscono fino ad agosto.

Annaffiatura – Il terreno deve essere tenuto umido in primavera e in estate con annaffiature regolari ma non troppo abbondanti, che andranno diradate dopo l’estate.

Concimazione – La pianta di myosotis è abbastanza rustica e non molto esigente, ma se si vuole ottenere una fioritura ricca e continuata per tutta l’estate è necessario concimare con concime liquido a base di potassio ogni 10-15 giorni.

Potatura – La pianta in genere non viene potata: durante la fioritura si rimuovono solo le foglie secche.

Moltiplicazione e impianto – Tutte le specie si riproducono bene seme (anzi sono auto disseminanti). La semina si effettua direttamente a dimora nelle aiuole, a primavera. La specie delle paludi si semina ai bordi di uno stagno o nei vasi per piante acquatiche in primavera o si può moltiplicare per divisione. La specie M. alpestris necessita di un terreno ricco di pietrisco e molto ben drenato per resistere all’umidità invernale.

Malattie – La pianta di myosotis è molto rustica ma può essere attaccata da oidio e peronospora.

Nota – Quando sono italianizzati, i nomi delle piante (rosa, geranio, abelia ecc.) vanno in minuscolo; restano maiuscoli quando si usa la corretta dicitura botanica che vuole il genere in maiuscolo e la specie in minuscolo: Rosa alba. Per alcune diffuse piante c’è confusione fra grafia italiana e latina. Per esempio, photinia o fotinia? La grafia latina è ormai usata anche nel linguaggio comune e si scrive photinia in minuscolo. Nel linguaggio comune esiste cioè la doppia grafia, piracanta e pyracantha.

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