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Myosotis

Myosotis è il nome di un genere botanico della famiglia delle Borraginacee. Comprende più di 50 specie di piante ma sicuramente la più famosa è quella che produce il delicato fiore azzurro chiamato non-ti-scordar-di-me.

Le specie del genere Myosotis sono spesso indicate con il nome latino invariato in italiano (myosotis) ma è meglio fare distinzione tra le diverse specie perché differiscono soprattutto per il substrato (terreno) necessario per una fioritura ottimale.

Il nome myosotis significa “ambra liquida”, in riferimento alla linfa che sgorga dalla corteccia incisa che, se bruciata, emana un odore gradevole come l’ambra.

Le varie specie portano fiori piccoli e poco appariscenti che compaiono assieme alle foglie, in genere blu, ma anche bianchi o gialli. Nella maggior parte dei casi hanno una macchia centrale bianca o gialla.

Le specie coltivate a livello ornamentale nei giardini sono la Myosotis alpestris (sinonimo di M. rupicola), detta anche non-ti-scordar-di-me alpino, la Myosotis sylvatica e la Myosotis scorpioides. Soprattutto della M. sylvatica sono state create anche molte cultivar allo scopo di selezionare fiori dai colori diversi o da differenti tonalità di azzurro-blu.

myosotis

Allo stato spontaneo, in Italia il Myosotis alpestris fiorisce al di sopra dei 1800 m di altitudine, da giugno ad agosto.

Myosotis alpestris

Si tratta di una pianta perenne, a vita breve, con foglie lunghe fino a 8 cm, dal colore verde brillante. I fiori sono blu intenso con una macchia centrale gialla o bianca. Raggiunge un’altezza fino a 20 cm.

Myosotis scorpioides

Sinonimo di M. palustris, è infatti anche chiamata non-ti-scordar-di-me delle paludi; è una pianta perenne acquatica che produce fiori blu con la gola bianca, rosa o gialla. La cultivar ‘Mermaid’ è più compatta.

Myosotis sylvatica

Si tratta della specie più conosciuta e può essere biennale o perenne (ma di breve durata), spesso coltivata nei giardini come annuale o biennale. I fiori sono raggruppati in fitte cime e il colore dipende dalla specie o dalla cultivar. Nella specie nominale è il classico blu con la gola gialla, ma esistono anche a fiori bianchi (‘Snowball’) o rosa (‘Victoria Rose’). Volendo formare cuscini bassi e compatti si può scegliere la cultivar nana ‘Ultramarine’ o quelle della serie Victoria, che arrivano al massimo a 10-15 cm di altezza.

Myosotis: coltivazione

I non ti scordar di me sono coltivati per la capacità di abbellire con i loro piccoli fiori discreti le aiuole, creando masse di colore. Si possono usare anche per giardini rocciosi o nelle aiuole di fiori spontanei.

Esposizione – L’esposizione richiesta è quella in pieno sole, meglio se riparato nelle ore centrali della giornata, o la mezz’ombra (nelle regioni più calde).

Terreno – Il terreno dev’essere umido ma ben drenato e moderatamente fertile. Le specie nane si adattano meglio a suoli poveri. La Myosotis scorpioides si coltiva in un terreno molto umido o in un vaso per piante acquatiche poco profondo

Moltiplicazione e impianto – Tutte le specie si riproducono bene seme (anzi sono auto disseminanti). La semina si effettua direttamente a dimora nelle aiuole, a primavera. La specie delle paludi si semina ai bordi di uno stagno o nei vasi per piante acquatiche in primavera o si può moltiplicare per divisione. La specie M. alpestris necessita di un terreno ricco di pietrisco e molto ben drenato per resistere all’umidità invernale.

Annaffiatura – Il terreno deve essere tenuto umido in primavera e in estate con annaffiature regolari ma non troppo abbondanti, che andranno diradate dopo l’estate.

Concimazione – La pianta di myosotis è abbastanza rustica e non molto esigente, ma se si vuole ottenere una fioritura ricca e continuata per tutta l’estate è necessario concimare con concime liquido a base di potassio ogni 10-15 giorni.

Potatura – La pianta in genere non viene potata: durante la fioritura si rimuovono solo le foglie secche.

Malattie – La pianta di myosotis è molto rustica ma può essere attaccata da oidio e peronospora.

Nota – Quando sono italianizzati, i nomi delle piante (rosa, geranio, abelia ecc.) vanno in minuscolo; restano maiuscoli quando si usa la corretta dicitura botanica che vuole il genere in maiuscolo e la specie in minuscolo: Rosa alba. Per alcune diffuse piante c’è confusione fra grafia italiana e latina. Per esempio, photinia o fotinia? La grafia latina è ormai usata anche nel linguaggio comune e si scrive photinia in minuscolo. Nel linguaggio comune esiste cioè la doppia grafia, piracanta e pyracantha.

 

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