Il mughetto (Convallaria majalis) è una pianta erbacea perenne appartenente alla famiglia delle Asparagacee; è una pianta velenosa e rizomatosa molto diffusa nel continente europeo, in Nord America e in Asia.
Classificazione – Genere: Convallaria majalis; famiglia: Asparagacee.
Origine – La pianta è originaria del continente europeo e di quello asiatico.
Habitat in Italia – Nel nostro Paese il mughetto è spontaneo nelle zone prealpine, non lo si trova invece nelle regioni del sud Italia e nell’Italia insulare.
Usi – Il mughetto è usato a scopi ornamentali; è una pianta molto adatta per giardini boscosi o bordure.
Etimologia – Il nome del genere deriva da convallis (convalle, pendio); il nome latino del mughetto, infatti, era lilium convallium ovvero giglio delle convalli: l’epiteto specifico, majalis, deriva da Maius, il mese di maggio; il riferimento è al periodo della fioritura o della comparsa.
Altri nomi – Mugherino, giglio delle convalli, convallaria, fioraliso.

In autunno inoltrato, quando le foglie seccano, i fiori di mughetto sono seguiti da bacche sferiche di color arancione brillante
Il mughetto in giardino – Coltivazione e cura
I mughetti sono piuttosto diffusi nei giardini e nei terrazzi della nostra penisola; la fioritura avviene a primavera inoltrata; i piccoli fiori, bianchi e piacevolmente profumati, sono a forma di campana. I frutti sono delle bacche sferiche, grandi come piselli e di colore rosso una volta giunte a maturità.
Vita – Pianta perenne.
Dimensioni – Altezza: 25 cm; larghezza 25 cm.
Tempo altezza massima – 2 anni.
Esposizione – Il mughetto è una pianta che ama le posizioni fresche, ombreggiate o semiombreggiate, ma con una discreta illuminazione; non teme le basse temperature, ma può avere qualche difficoltà nella stagione estiva, in particolar modo nelle regioni più calde del nostro Paese; nei mesi più caldi, quindi, è opportuno posizionare la pianta in posizione riparata per buona parte della giornata.
Temperatura – Tollera temperature comprese tra -15 e 37 °C.
Terreno – Per quanto riguarda il substrato di coltivazione, il mughetto predilige i terreni soffici e sabbiosi; si sviluppa bene anche nei terreni calcarei e ricchi di humus. Il rinvaso delle piante può essere fatto ogni tre o quattro anni.
Fioritura – Il mughetto fiorisce a partire dalla metà del mese di aprile fino alla fine del mese di maggio.

Il mughetto (Convallaria majalis) è una pianta erbacea perenne appartenente alla famiglia delle Asparagacee; è una pianta velenosa e rizomatosa molto diffusa nel continente europeo, in Nord America e in Asia.
Annaffiatura – Le irrigazioni devono essere regolari, anche se non particolarmente abbondanti; vanno assolutamente evitati i ristagni idrici; fra un’irrigazione e l’altra si attenda che il terreno sia ben asciutto; del resto il mughetto è una pianta che riesce a sopportare periodi di siccità, sempre che siano brevi. Nel corso della stagione invernale, il mughetto perde le foglie ed entra nella fase di riposo vegetativo; durante questo periodo non sono necessarie annaffiature.
Potatura – Il mughetto non richiede interventi di potatura; è sufficiente, di tanto in tanto, intervenire rimuovendo le parti secche o danneggiate.
Moltiplicazione e impianto – I mughetti devono essere messi a dimora nella stagione autunnale; vanno predisposte delle buche non particolarmente profonde (2-2,5 cm) e abbastanza larghe così che possano ospitare i rizomi del mughetto che vanno posti in posizione orizzontale. Una volta che le piantine sono state messe a dimora, è opportuno compattare il terreno ed effettuare una pacciamatura. La moltiplicazione può avvenire anche per seme nel corso della stagione primaverile, ma questa operazione è molto più complessa ed è quindi consigliabile procedere come indicato in precedenza.
Concimazione – Nel corso della messa a dimora si può provvedere anche alla concimazione; è sufficiente aggiungere della cornunghia al substrato di coltivazione.
Malattie – Per quanto riguarda le avversità, il mughetto non è una pianta che subisce particolari attacchi da parassiti o sottoposta a malattie; l’importante è evitare i ristagni idrici perché possono favorire l’insorgenza di muffe.
Animali e bambini – Ricordiamo che molte parti della pianta sono velenose; chi ha bambini piccoli e animali domestici deve porre quindi una certa attenzione nella sua gestione allo scopo di evitare spiacevoli incidenti. A questo proposito si consulti il nostro articolo Piante velenose.
Nota – Quando sono italianizzati, i nomi delle piante (rosa, geranio, abelia ecc.) vanno in minuscolo; restano maiuscoli quando si usa la corretta dicitura botanica che vuole il genere in maiuscolo e la specie in minuscolo: Rosa alba. Per alcune diffuse piante c’è confusione fra grafia italiana e latina. Per esempio, photinia o fotinia? La grafia latina è ormai usata anche nel linguaggio comune e si scrive photinia in minuscolo. Nel linguaggio comune esiste cioè la doppia grafia, piracanta e pyracantha.