La Mimosa pudica è una pianta arbustiva perenne sempreverde della famiglia delle Mimosacee (secondo altre classificazioni delle Leguminose o Fabacee) e del genere Mimosa.
Classificazione – Genere: Mimosa; famiglia: Mimosacee.
Origine – La Mimosa pudica è originaria dell’America latina e diffusa soprattutto nei Paesi a clima tropicale, dove è una pianta infestante.
Habitat – Nelle regioni tropicali o subtropicali del mondo, la Mimosa pudica è fortemente presente in un’ampia varietà di suoli, dal livello del mare fino a un’altitudine di circa 1.300 m, nelle colture, nei pascoli, nei prati, ai bordi delle strade, in luoghi incolti ecc.
Usi – La Mimosa pudica è una pianta ornamentale; ha anche utilizzi erboristici.
Etimologia – Il nome del genere, Mimosa, deriva dal latino mimus, mimo, attore, per i movimenti con cui le foglie reagiscono a ogni contatto. L’epiteto specifico, pudica, significa pudico, ritroso e deriva da púdeo, provare vergogna: il riferimento è al fatto che le foglioline si ritraggono chiudendosi qualora vengano sfiorate.
Altri nomi – Pianta sensitiva, mimosa sensitiva.
Curiosità – Le foglie della Mimosa pudica si ripiegano su se stesse quando vengono sfiorate e a questo movimento, detto tigmonastia, è dovuto il nome di questa pianta. Si tratta di un meccanismo di difesa molto utile soprattutto contro gli animali erbivori. Lo stesso succede alle sue foglie di notte, come reazione alla mancanza di luce.

La Mimosa pudica è detta mimosa sensitiva per la sensibilità tattile delle sue foglie: se sfiorate, si richiudono.
Mimosa pudica – Coltivazione
La Mimosa pudica non richiede molte cure e può essere coltivata sia in giardino sia in vaso. Possiede fusti semilegnosi coperti di spine che con l’età tendono a diventare legnosi e foglie pennate composte da tante piccolissime coppie di foglioline di colore verde acceso. I fiori sono sferici e di colore rosa o viola, composti da stami allungati che conferiscono un caratteristico aspetto piumoso. I frutti, invece, sono baccelli marroni riuniti in grappoli.
Vita – Pianta perenne.
Dimensioni – Di solito è di dimensioni molto ridotte, solo raramente raggiunge il metro di altezza.
Esposizione – La Mimosa pudica richiede esposizioni soleggiate o semiombreggiate. Non tollera il gelo e la sua temperatura ottimale va dai 20 gradi in su. Nelle zone con inverni molto rigidi è necessario proteggere la base di questa pianta con una leggera pacciamatura di foglie secche o paglia oppure spostarla al riparo se coltivata in vaso.
Temperatura – Tollera temperature comprese tra 5 e 40 °C.
Terreno – Questo arbusto si adatta a qualsiasi tipo di terreno, ma si sviluppa più forte e rigogliosa in quello soffice, sciolto, umido e ben drenato. In vaso la composizione ideale è terriccio universale unito a torba e sabbia.
Fioritura – La fioritura avviene in estate.
Annaffiatura – È fondamentale fornire molta acqua alla Mimosa pudica, altrimenti le foglie tendono a ingiallirsi e a restare chiuse. Dalla ripresa vegetativa fino all’autunno bisogna annaffiarla regolarmente, mentre in inverno le annaffiature devono essere sospese per le mimose in piena terra, diradate per quelle in vaso.
Moltiplicazione e impianto – Si può partire dai semi, da collocare in vasi protetti all’inizio della primavera, o dalla talea, semi legnosa da prelevare a fine estate.
Concimazione – La concimazione va fatta in primavera somministrando una volta al mese del concime liquido per piante da fiore, ricco di azoto e potassio, mescolato all’acqua delle annaffiature, e a fine con dello stallatico maturo da distribuire alla base della pianta.

I fiori della Mimosa pudica sbocciano in estate e sono seguiti da baccelli marroni
Potatura – La potatura della Mimosa pudica va fatta dopo la fioritura, di solito a ottobre, eliminando fiori e rami secchi e accorciando i rami troppo lunghi. Si possono cimare anche i germogli apicali per favorire l’emissione di rametti laterali e basali.
Malattie – Le foglie possono essere attacate da afidi. La Mimosa pudica è una pianta piuttosto rustica, ma un’esposizione esagerata al sole può portare l’arrivo del ragnetto rosso sulle sue foglie, e il ristagno dell’acqua nel terreno può provocare danni molto importanti alle radici, facendole marcire.
Coltivazione in vaso
È una pianta che tende a occupare rapidamente tutto lo spazio a sua disposizione, quindi è importante che, se coltivata in vaso, le venga dato il giusto spazio, e venga rinvasata ogni volta che risulti necessario, in qualsiasi periodo dell’anno.
Nota – Quando sono italianizzati, i nomi delle piante (rosa, geranio, abelia ecc.) vanno in minuscolo; restano maiuscoli quando si usa la corretta dicitura botanica che vuole il genere in maiuscolo e la specie in minuscolo: Rosa alba. Per alcune diffuse piante c’è confusione fra grafia italiana e latina. Per esempio, photinia o fotinia? La grafia latina è ormai usata anche nel linguaggio comune e si scrive photinia in minuscolo. Nel linguaggio comune esiste cioè la doppia grafia, piracanta e pyracantha.