Il metrosideros è una pianta da siepe di tipo arbustivo della famiglia delle Mirtacee, originaria della Nuova Zelanda e dell’Australia, ma diffusa molto anche alle isole Hawaii. Le specie che fanno parte di questo genere hanno portamento eretto e sono sempreverdi; in natura possono crescere come veri e propri alberi, fino a 15-20 metri di altezza, ma quando sono coltivate in giardino crescono lentamente e si fermano al massimo a 2 metri, perciò possono anche essere coltivate in vaso.
La chioma dei metrosideros è densa e ramificata, le foglie sono ovali, di colore verde scuro, ricoperte da una spessa peluria grigio-biancastra, i fiori hanno aspetto piumoso e colori sgargianti, rosso, arancione o giallo, e sbocciano all’apice dei rami. Nei Paesi d’origine questa pianta fiorisce in inverno, mentre alle nostre latitudini la fioritura è primaverile ed estiva.
Metrosideros excelsa e altre specie
La specie più nota è Metrosideros excelsa, un arbusto o albero con grandi fiori che possono essere rossi o gialli a seconda della varietà, diffuso nelle zone costiere della Nuova Zelanda e adatto solo a regioni calde e asciutte, come quelle meridionali in Italia.
Altre specie di metrosideros sono:
- Metrosideros robusta
- Metrosideros umbellata
- Metrosideros polymorpha (isole Hawaii).

I boccioli dei fiori di un Metrosideros excelsa: quando si aprono mostrano i caratteristici filamenti rosso-cremisi
Metrosideros – Coltivazione
Esposizione – L’esposizione ideale per il metrosideros è in un luogo soleggiato, al massimo semi-ombreggiato ma sempre con molte ore di sole diretto. È una pianta che teme il freddo intenso e il vento, perciò è preferibile porla in un luogo del giardino riparato, per esempio addossata a una parete, e in caso di inverni rigidi coprirla con teli traspiranti e proteggere la base con una pacciamatura. Se coltivata in vaso, può essere spostata al coperto durante la stagione invernale. Il metrosideros non dovrebbe essere esposto a temperature sotto i 5-6°.
Terreno – I metrosideros richiedono un terreno sciolto e ben drenato, ricco di materia organica e preferibilmente acido, composto in particolare da torba, terriccio, pomice e sostanze organiche. Se coltivato in vaso, il metrosideros va rinvasato ogni 2-3 anni, prima del periodo vegetativo, per permettere alle radici di svilupparsi liberamente.
Annaffiatura – Le annaffiature del metrosideros devono essere regolari da marzo a ottobre, lasciando asciugare il terreno tra un’annaffiatura e l’altra, per evitare ristagni d’acqua che potrebbero compromettere la salute della pianta; i metrosideros possono sopportare brevi periodi di siccità durante l’inverno, ma il terreno deve sempre essere leggermente umido, quindi è bene fornire dell’acqua almeno una volta al mese nelle giornate soleggiate.
Moltiplicazione e impianto – I metrosideros possono essere moltiplicati attraverso i semi o per talea. La semina va fatta a fine estate, prelevando i semi dalle capsule legnose che costituiscono i frutti, e ponendoli in contenitore caldo; la germinazione sarà lenta e non avverrà per tutti i semi, per questo è necessario piantarne in grande quantità. Più rapida è la propagazione di queste piante per talea, da effettuare in primavera inoltrata, prelevando porzioni di rami nuovi e interrandole in un contenitore protetto con sabbia e torba, tenuto al caldo, oppure a gennaio-febbraio in serra temperata.
Concimazione – La concimazione va fatta all’inizio della primavera e in autunno con del concime granulare a lenta cessione per piante fiorite.
Potatura – La potatura del metrosideros, invece, va fatta dopo la fioritura accorciando i rami più lunghi e quelli che sono cresciuti in modo disordinato, per dare alla pianta la forma desiderata.
Malattie – Questi arbusti sono piuttosto resistenti ma gli afidi e gli acari possono colpire le foglie e i boccioli: può essere utile intervenire con trattamenti preventivi alla fine dell’inverno, oppure con antiparassitari specifici quando si notano i segni della loro presenza, ma sempre prima che le piante siano fiorite.

In Nuova Zelanda il metrosideros è detto “albero di Natale” per il periodo di fioritura
Nota – Quando sono italianizzati, i nomi delle piante (rosa, geranio, metrosideros ecc.) vanno in minuscolo; restano maiuscoli quando si usa la corretta dicitura botanica che vuole il genere in maiuscolo e la specie in minuscolo: Rosa alba. Per alcune diffuse piante c’è confusione fra grafia italiana e latina. Per esempio, photinia o fotinia? La grafia latina è ormai usata anche nel linguaggio comune e si scrive photinia in minuscolo. Nel linguaggio comune esiste cioè la doppia grafia, piracanta e pyracantha.