La margherita è una pianta perenne ben conosciuta anche dai non esperti di giardinaggio: cresce infatti allo stato spontaneo, ma è impiegata con successo per abbellire aiuole e anche il prato informale. Dal punto di vista botanico, quella che nel linguaggio comune chiamiamo margherita può in realtà appartenere a due generi distinti della famiglia delle Asteracee (Composite):
- il genere Leucanthemum, che comprende più di una ventina di specie, annuali o perenni. Tra queste, il Leucanthemum vulgare, che è proprio la classica margherita, e il Leucanthemum atratum, sono i più comuni.
- il genere Bellis, che comprende circa una quindicina di specie tappezzanti: tra queste, la Bellis perennis è quella che comunemente è indicata come margheritina dei prati o pratolina.
Il nome inglese, daisy, deriverebbe da day’s eye, occhio del giorno, per la peculiarità del suo riaprirsi ogni giorno al sorgere del sole.

Una distesa di margherite (Leucanthemum vulgare)
Varietà di margherita: il genere Leucanthemum
Le varietà di margherita sono veramente molte, anche perché dalle specie indicate nell’introduzione, sono stati creati ibridi a scopo ornamentale. Il Leucanthemum vulgare è una pianta perenne rizomatosa con foglie di dimensione variabile (da 2 a 10 cm). Il nome Leucanthemum del genere deriva dal greco e significa “fiore bianco”: i capolini di color bianco latte spuntano a primavera inoltrata e sono portati solitari sulla pianta. Al bianco dei petali fa da contrasto il disco giallo brillante al centro. La pianta può raggiungere anche i 90 cm di altezza e i 60 di larghezza.
Il Leucanthemum atratum invece ha dimensioni delle foglie più ridotte e anche l’altezza arriva ai 30 cm al massimo. Nei negozi specializzati si trovano poi ibridi di Leucanthemum (Leucanthemum x superbum, la margherita di Shasta) selezionati per il fiore doppio.
La pratolina
La Bellis perennis è la classica margheritina dei prati, (detta per questo anche pratolina) dalle foglie piccole a rosetta (1-6 cm) e portamento strisciante.
L’etimologia del nome del genere è incerta; secondo alcuni deriverebbe da Bellide, una delle Danaidi, crudeli figlie del re di Argo Danao; per altri deriverebbe dal latino bellum (= guerra) per le presunte capacità di guarire le ferite. Più semplicemente potrebbe derivare dall’aggettivo latino bellus (= grazioso).
Molto produttiva, i capolini nascono da primavera fino a tarda estate. Spesso i fiori bianchi sono screziati di colore, rosa o rosso. Alcuni la ritengono una specie invasiva a causa del suo sviluppo tappezzante, per altri un modo molto semplice di avere un prato esteticamente piacevole e che richiede poca manutenzione.

Un campo di pratoline (Bellis perennis): specie molto resistente, la sua diffusione avviene comunque molto lentamente
I semi caduti a terra sono dispersi soprattutto da insetti (per esempio formiche), ciò determina una propagazione del tappeto a pratoline piuttosto lento nel tempo. La riproduzione può avvenire anche per propagazione di tipo clonale (creazione asessuata di un secondo organismo vivente che ha tutte le caratteristiche genetiche del primo) favorita per esempio nei prati falciati di frequente.
La pratolina coltivata o Bellis a pompon
Del genere Bellis esistono cultivar selezionate con capolini a pompon di colore vario, dal rosa, al rosa salmone, al rosso. Molte di queste sono state prodotte per abbellire le aiuole e sono trattate come biennali. Si trova in vendita tra gennaio e aprile.
La Bellis a pompon fiorisce da gennaio fino a maggio con capolini di qualche cm, alti fino a 20 cm, di forma a pompon tondeggiante; il colore può essere bianco, rosa, rosso o cremisi; durano a lungo sulla pianta. Resiste bene al freddo e discretamente al caldo.
La pratolina a pompon in vaso – La pratolina a pompon può essere coltivata facilmente in vaso, avendo l’accortezza di spostarla a mezz’ombra da giugno ad agosto. Infatti, mal sopporta temperature sopra i 30 °C (e temperature rigide sotto ai 5 °C). Si scelga un vaso di plastica di 16 cm di diametro; se si usa una cassetta lunga 30 cm, si può arrivare fino a 6 piante.
Si deve rinvasare annualmente, aumentando di una misura la dimensione del vaso, utilizzando apposito terriccio da giardino.
Si deve bagnare regolarmente fra aprile e settembre, mentre nei mesi più freschi l’irrigazione può anche essere scarsa. Il periodo di concimazione ideale è bisettimanale da gennaio a giugno, usando un fertilizzante liquido misto all’acqua di irrigazione.
Si può moltiplicare a maggio-giugno semplicemente dividendo il cespo.

Esemplari di Bellis perennis a pompon
Margherita – Coltivazione
Esposizione – Tutte le varietà di margherita danno il meglio di sé in pieno sole dove saranno più produttive di capolini. Possono essere messe a dimora anche a mezz’ombra. Le margherite sono piante del tutto rustiche che tollerano anche il freddo.
Terreno – Le varietà di margherita crescono bene in qualsiasi tipo di terreno, anche se alcune di esse prediligono terreni calcarei. Il terreno dev’essere mantenuto umido, ma ben drenato.
Annaffiatura – La margherita sopporta bene anche la siccità e necessita di annaffiature moderate nei mesi primaverili-estivi. Sia in vaso sia in piena terra è importante evitare i ristagni nel terreno.
Moltiplicazione e impianto – La moltiplicazione della margherita può avvenire agevolmente per seme direttamente a dimora in primavera inoltrata, o in vaso, in ambiente protetto, a fine inverno. Le piantine poi si trapiantano a primavera inoltrata.
Concimazione – Per la concimazione si può utilizzare un concime organico sull’area coperta dalla pianta. Per favorire la fioritura a inizio primavera si può utilizzare un concime granulare a lenta cessione ad alto tenore di potassio.

Esemplari di ibridi di Bellis perennis
Potatura – La margherita non necessita di potatura. Le specie più alte e le cultivar più decorative possono essere usate anche come fiori recisi. Per stimolare la crescita, si possono asportare i capolini sfioriti.
Malattie – La margherita è una pianta molto resistente; quelle del genere Bellis di fatto non hanno malattie o parassiti, mentre quelle del genere Leucanthemum possono essere soggette ad attacchi di afidi o lumache.
NOTA – Quando sono italianizzati, i nomi delle piante (rosa, geranio, abelia ecc.) vanno in minuscolo; restano maiuscoli quando si usa la corretta dicitura botanica che vuole il genere in maiuscolo e la specie in minuscolo, per esempio Rosa alba. Per alcune diffuse piante c’è confusione fra grafia italiana e latina. Per esempio, photinia o fotinia? La grafia latina è ormai usata anche nel linguaggio comune e si scrive photinia in minuscolo. Nel linguaggio comune esiste cioè la doppia grafia, piracanta e pyracantha.
La margherita in fitoterapia
Tralasciando indicazioni tipiche della medicina popolare, prive di spessore scientifico, la pratolina è utilizzata per curare infiammazioni e ferite non gravi.
La pratolina in cucina
Le foglie giovani delle pratoline sono impiegate in insalate con altre verdure primaverili, i boccioli possono essere messi sott’aceto. I capolini si possono impiegare nei risotti.
Margherita: il significato del fiore
Nel linguaggio dei fiori, la margherita simboleggia la semplicità e la purezza di spirito. Nei paesi anglosassoni, regalare una margherita significa condividere un segreto. Nella mitologia nordica la margherita è il fiore sacro ad Ostara, dea della primavera.