La Liriope muscari è una pianta erbacea perenne appartenente alla famiglia delle Liliacee, con lunghe foglie nastriformi e fiori viola o blu raggruppati in fusti eretti al centro di ogni gruppo di foglie. Esistono diverse varietà di Liriope muscari, ma la più nota è la Liriope muscari variegata, che ha foglie striate di giallo.
Classificazione – Genere: Liriope; famiglia: Liliacee.
Origine – La pianta è originaria dell’Asia orientale.
Habitat – L’habitat originario è costituito da foreste, zone ombrose e umidi in burroni e pendii.
Usi – La particolarità di questa pianta è che ha la tendenza a crescere in ampiezza, tappezzando tutto il terreno a sua disposizione. Per questo viene utilizzata come pianta ornamentale per giardini, come bordura, ma anche come copertura per consolidare terreni irregolari, grazie alle sue radici forti.
Etimologia – Il nome del genere, Liriope, deriva dai termini greci leírion, giglio, e óps, aspetto: con l’aspetto di un giglio. L’epiteto specifico, muscari, è di origine incerta; secondo alcuni deriva dal sanscrito mushka, testicolo, per la forma dei bulbi, mentre secondo altri potrebbe derivare dal greco moderno, moschàri, giacinto a grappolo o dal greco classico mòschos, muschio, per l’odore emanato dalla pianta che ricorda appunto quello del muschio.
Curiosità – Le radici dai bulbi carnosi della Liriope muscari vengono utilizzate nella medicina tradizionale cinese.

I fiori di Liriope muscari sono portati in spighe di colore blu-malva o blu-lavanda, seguiti da bacche nere
Liriope muscari – Coltivazione
Vita – Pianta perenne.
Dimensioni – Altezza: 40 cm; larghezza: 30 cm.
Tempo altezza massima – 3 anni.
Esposizione – L’esposizione migliore è quella che permette alla pianta di ricevere solo alcune ore di luce diretta, ma la liriope è molto adattabile e cresce bene, producendo fiori in abbondanza, anche totalmente all’ombra. Questa pianta sempreverde resiste bene anche al freddo.
Temperatura – Questa pianta tollera temperature comprese tra -12 e 38 °C.
Terreno – Il terreno ideale per la Liriope muscari è fresco e asciutto e molto profondo.
Fioritura – La fioritura avviene in estate e perdura fino ai primi giorni di ottobre; in inverno la pianta presenta piccole bacche bianche o nere.
Annaffiatura – Le piogge di solito sono sufficienti per il suo fabbisogno d’acqua, salvo periodi di particolare caldo o siccità o posizioni di pieno sole.
Concimazione – In primavera è consigliato concimare il terreno intorno alla base di ciascuna pianta.
Potatura – Non è necessario alcun intervento di potatura.
Moltiplicazione e impianto – La moltiplicazione della Liriope muscari può essere ottenuta tramite i semi, in primavera, o trapiantando uno o più cespi compresi di radici, in autunno o a inizio primavera. Con questo secondo metodo (talea) si ottengono nuove piante più rapidamente e senza la necessità di un periodo in contenitore protetto: i cespi possono essere messi direttamente a dimora nel terreno.
Per la Liriope muscari è preferibile la coltivazione all’esterno, in un terreno profondo, per la sua esigenza di crescita in larghezza; se si coltiva in casa, sono necessari un vaso molto ampio e annaffiature regolari, oltre che una collocazione al riparo dalla luce diretta filtrata dai vetri delle finestre. Il rinvaso è necessario ogni 1-2 anni.
Malattie – Non è soggetta ad attacchi di parassiti o malattie. Per garantirle una crescita sana e rigogliosa, però, bisogna evitare gli sbalzi di temperatura eccessivi e il ristagno di acqua nel terreno, che fa marcire le radici.

Le radici dai bulbi carnosi della Liriope muscari vengono utilizzate nella medicina tradizionale cinese
Nota – Quando sono italianizzati, i nomi delle piante (rosa, geranio, liriope ecc.) vanno in minuscolo; restano maiuscoli quando si usa la corretta dicitura botanica che vuole il genere in maiuscolo e la specie in minuscolo: Rosa alba. Per alcune diffuse piante c’è confusione fra grafia italiana e latina. Per esempio, photinia o fotinia? La grafia latina è ormai usata anche nel linguaggio comune e si scrive photinia in minuscolo. Nel linguaggio comune esiste cioè la doppia grafia, piracanta e pyracantha.