Il lilium, comunemente chiamato giglio, è una pianta da fiore bulbosa del genere delle Liliacee,
Classificazione – Genere: Lilium; famiglia: Liliacee.
Origine – Il lilium è originario dell’Asia, dell’Europa e del Nord America.
Habitat in Italia – L’habitat originario è sconosciuto.
Usi – Le piante di lilium sono coltivate sia in giardino sia in vaso, oltre che molto usate per i fiori recisi. Il giglio è uno dei fiori tipici dei bouquet nuziali. Alcune specie di Lilium hanno anche utilizzi officinali.
Etimologia – Lilium è il nome latino del giglio che deriverebbe dal termine greco leírion, presumibilmente riconducibile a un termine dell’antica lingua egiziana che significava fiore.
Altri nomi – Il lilium è noto anche come giglio.
Indice
Lilium – Specie principali
La specie più nota di lilium è quella con il classico fiore bianco, il Lilium candidum, conosciuto anche come giglio della Madonna o giglio di Sant’Antonio, con grandi fiori bianchi a tromba, profumatissimi, che fioriscono da giugno a luglio.
Esistono però altre varietà di diversi bellissimi colori:
- Lilium tigrinum (giglio della tigre), che deve il nome ai suoi fiori arancioni punteggiati di nero ed è velenoso per gli animali domestici;
- Lilium regale, dai fiori bianchi nella parte superiore e rosa in quella inferiore, che sbocciano fra luglio e agosto;
- Lilium martagon, con fiori rossi, rosa o porpora con petali ricurvi;
- Lilium bulbiferum (giglio di San Giovanni), che cresce spontaneo in Italia nelle zone di montagna ed è caratterizzato da fiori rosso-arancio.

I lilium possono essere di dimensioni e colori molto diversi, ma sempre molto ornamentali. I fiori portano i sei tepali con diverse forme: a tromba, a coppa, imbutiforme o revoluto (ricurvi).
Lilium – Coltivazione
Alla base il lilium presenta un bulbo formato da scaglie appiattite e unite a formare un disco sotto il quale si trovano le radici, mentre dal centro di tale disco si erge lo stelo fiorifero eretto. Sullo stelo si distribuiscono in modo disordinato le foglie lanceolate e sulla sommità fiorisce il giglio di diversi colori a seconda della varietà, con la corolla a forma di ombrello composta da sei petali.
Vita – Piante perenni.
Dimensioni – Le dimensioni possono essere molto diverse fra una specie e l’altra; l’altezza può andare dai 30 cm ai 2 m circa; la larghezza si aggira sui 60 cm circa.
Tempo altezza massima – 3 anni.
Esposizione – L’esposizione ideale è in un luogo soleggiato e riparato dal vento, anche semi-ombreggiato se si vive in regioni molto calde, per evitare bruciature alle foglie. Questa pianta però non teme il freddo.
Temperatura – I lilium tollerano temperature comprese tra -15 e 37 °C.
Terreno – Il terreno per il lilium deve essere neutro o leggermente acido, ricco di sostanza organica, ben lavorato, soprattutto ben drenato per evitare che i ristagni idrici possano provocare il marciume dei bulbi. Se coltivato in vaso, il lilium richiede anche materiale drenante come la ghiaia da sistemare sul fondo del contenitore.
Fioritura – La fioritura avviene in estate, ma in condizioni ambientali particolari alcuni possono fiorire tutto l’anno. Il fiore del lilium è senza dubbio la sua principale attrattiva.
Annaffiatura – Il terreno inoltre deve essere sempre umido, perciò la pianta va annaffiata regolarmente in primavera e in estate, facendo sempre attenzione a non eccedere per non causare ristagno idrico. In inverno invece la pianta secca completamente, perciò non è necessario annaffiarla. Per questo si usa spesso piantare vicino al lilium alcune piante che mantengono umido il terreno, come il geranio o le margherite tappezzanti.
Concimazione – Prima della messa a dimora definitiva di una pianta è consigliabile concimare il terreno con stallatico maturo o con prodotti specifici per bulbose. Una volta a settimana poi sarà utile anche un concime ricco in potassio da diluire nell’acqua delle irrigazioni per tutto il periodo vegetativo.
Potatura – Non è necessaria la potatura.
Moltiplicazione e impianto – La messa a dimora di bulbi nuovi va fatta a inizio primavera o in autunno, interrando i bulbi in profondità con la punta verso l’alto e, se più di uno, a distanza di almeno 10-15 cm l’uno dall’altro. Se coltivati in vaso, i lilium vanno poi rinvasati quando le radici iniziano a fuoriuscire dai fori di scolo sotto il vaso, procurando un vaso più grande e terriccio nuovo. In ogni vaso possono essere piantati al massimo 3 bulbi.
I lilium si propagano per divisione dei bulbi o per seme. La riproduzione per semina va effettuata in autunno, richiede un periodo di germinazione che varia da qualche mese per alcune specie a qualche anno per altre (come per il Lilium regale). I primi fiori compaiono di solito dal sesto anno. La divisione dei bulbi invece va fatta dividendo i bulbi in scaglie da trapiantare in un terreno umido: le nuove piantine inizieranno a produrre fiori a partire dal quarto anno di vita.
Malattie – Le piante temono l’attacco degli afidi neri, che ricoprono gli steli, le ascelle fogliari e i fiori. Esiste anche un pericoloso insetto specifico del lilium, il crioceride del giglio, che si nutre delle sue foglie ed è da combattere con insetticida per fitofagi. Infine le lumache si nutrono dei germogli più teneri e ancora poco sviluppati.

Il Lilium candidum è l’unico lilium che ha le foglie basali che persistono durante l’inverno
Proprietà
Alcune specie di lilium vengono coltivate anche per le loro proprietà terapeutiche, per esempio il Lilium candidum. Il bulbo, raccolto a fine estate, può essere usato per preparare un decotto dalle proprietà diuretiche, oppure utilizzato per cataplasmi emollienti contro le scottature, l’infuso invece si utilizza per impacchi, lavande e gargarismi.
I petali dei fiori raccolti a fine primavera sono astringenti e utili anche per curare piaghe e scottature sotto forma di impacco.
L’intenso profumo del fiore del lilium ha proprietà rilassanti e viene usato in aromaterapia, ma anche semplicemente per profumare gli ambienti, essendo molto persistente.
Nota – Quando sono italianizzati, i nomi delle piante (rosa, geranio, lilium ecc.) vanno in minuscolo; restano maiuscoli quando si usa la corretta dicitura botanica che vuole il genere in maiuscolo e la specie in minuscolo: Rosa alba. Per alcune diffuse piante c’è confusione fra grafia italiana e latina. Per esempio, photinia o fotinia? La grafia latina è ormai usata anche nel linguaggio comune e si scrive photinia in minuscolo. Nel linguaggio comune esiste cioè la doppia grafia, piracanta e pyracantha.