Il larice è una pianta conifera della famiglia delle Pinacee. Nella flora spontanea italiana, il larice è l’unica conifera a perdere le foglie (gli aghi) in inverno. Si tratta di un albero imponente che può raggiungere i 40 m di altezza, poco adatto quindi ai piccoli giardini; è molto apprezzato per il colore del fogliame, particolarmente di quello giovane, e per le colorazioni rosse-gialle che assume in autunno. Esistono diverse specie, ma il più importante è il larice europeo, o larice comune (Larix decidua). Interessante poi per la resistenza alle malattie è il larice del Giappone (Larix kaempferi); nel tempo sono stati ottenuti ibridi tra le due specie che si possono trovare facilmente in vendita nei vivai.
Il Larix decidua
Il larice comune o europeo (Larix decidua) è una pianta con la chioma di tipo colonnare, che si espande in larghezza (oltre 4-6 metri) a maturità. Le foglie sono di color verde pallido sono portate singole lungo i getti dei rami color gialli. I coni maschili sono penduli e gialli, quelli femminili eretti e rossi. Una volta maturi i coni femminili si trasformano in coni a forma di uovo color marrone (inizialmente verdi) di circa 4 cm, che resistono a lungo sulla pianta, anche anni.
Di quest’albero imponente esiste anche una versione nana, la cultivar ‘Corley’, un arbusto piccolo, allargato o di forma rotonda che arriva alla massima altezza e larghezza di un metro, adatto al giardino roccioso.

Particolare dei giovani coni femminili di un larice
Il legno di larice
Il legno di quest’albero è molto pregiato, utilizzato per i mobili e i pavimenti. Le due versioni più utilizzate nell’arredamento contemporaneo sono il larice bianco e quello grigio, anche in versione spazzolata. Naturalmente i colori bianco e grigio sono realizzati con trattamenti chimici e l’uso di vernici. Il colore originale è rosso, e al naturale è molto apprezzato nei lavori di falegnameria, specie per il legno da esterni, grazie alla sua resistenza agli agenti atmosferici. La resistenza aumenta se viene immerso in acqua.
Dalla resina del larice si ricava anche il tannino, usato per il trattamento e la colorazione delle pelli, e la trementina. La trementina del larice, detta trementina di Venezia, è l’unica resina che si può estrarre dalle conifere nei boschi; in Italia viene fatto per lo più in Veneto e in Trentino. I boschi di larice (lariceti) hanno una funzione, oltre che di produzione, anche di protezione, perché le radici profonde permettono di trattene bene il terreno.
Coltivazione
Il larice è una pianta di montagna per eccellenza: preferisce inverni rigidi ed estati non troppo calde. Va collocato in pieno sole, in qualunque tipo di terreno purché profondo e ben drenato. Inoltre è importante lo spazio a disposizione che deve essere ampio per permettere all’albero di espandersi anche in larghezza. Può essere utile una concimazione all’anno con concime organico alla base della pianta a inizio primavera.
La potatura non è necessaria, se non per togliere rami secchi o malati. Il larice è soggetto ad attacchi fungini (armillaria) e alla malattica del cancro del larice, che attacca la corteccia e i rami e può portare al disseccamento della pianta.