La kalmia è un arbusto sempreverde originario del Nord America e diffuso soprattutto negli ambienti boschivi. Appartiene alla famiglia delle Ericacee e comprende una decina di specie. È nota anche come alloro americano o lauro di montagna.
Queste piante sono coltivate per il valore ornamentale delle foglie coriacee, e i fiori appariscenti a forma di coppa raggruppati in infiorescenze.
Le piante di kalmia sono rustiche e possono sopportare senza problemi temperature di molto inferiori allo zero.
Il genere è composto da sette specie, di cui sono state create molte cultivar, tra cui scegliere in base al colore delle fioriture o il portamento più o meno compatto. In giardino trovano spazio per fare bordure accanto ad altre piante acidofile, come le eriche. Tutte le parti della pianta, se ingerite, possono causare gravi disturbi.
La kalmia ha una crescita lenta ma molto ramificata, arriva fino a circa 1 metro di altezza, ha foglie alternate sul fusto e fiori piatti e rotondi, rosa e bianchi. La fioritura avviene in tarda primavera o inizio estate a seconda della varietà, e a fine estate i fiori vengono sostituiti dai frutti, scure capsule semilegnose.
Kalmia – Principali specie
Le principali specie di kalmia sono le seguenti:
- Kalmia angustifolia, una specie che si sviluppa molto in altezza e larghezza (fino a un metro e mezzo in entrambe) e tra giugno e luglio produce fiori rosa scuro in corrispondenza delle ascelle fogliari;
- Kalmia latifolia, con grandi foglie ellittiche e velenose e fiori rosa acceso che sbocciano tra maggio e giugno;
- Kalmia ericoides, originaria di Cuba, con steli decombenti e fiori rosa o bianchi, tossica per gli animali;
- Kalmia polifolia, a portamento strisciante, con foglie sottili e oblunghe e fiori rosa che sbocciano tra maggio e giugno.
- Kalmia microphylla: è un arbusto nano che non supera i 15 cm d’altezza. Porta fiori rosa piatti che sbocciano a fine primavera.

Kalmia microphylla: i piccoli fiori (fino a 3 cm) sbocciano a inizio primavera
Kalmia: la scheda
Esposizione – La kalmia va coltivata a mezz’ombra. Tollera il pieno sole solo se il terreno rimane umido.
Terreno – Il terreno dev’essere acido, umido e ricco di humus.
Annaffiatura – Durante il periodo vegetativo di crescita, si può irrigare moderatamente, lasciando che il terreno si conservi umido, ma senza ristagni.
Dimensioni: da nane a medie. L’altezza massima può andare da 15 a 60 cm circa, a seconda della specie.
Moltiplicazione e impianto – La moltiplicazione avviene per semina in primavera quando le temperature hanno raggiunto i 6-12 gradi. O per talea a primavera (quelle erbacee) o a fine estate (talea semi legnosa).
Concimazione – La concimazione non è strettamente necessaria. Si consiglia la pacciamatura con aghi di pino per mantenere l’acidità del terreno a primavera.
Potatura – Le piante di kalmia devono essere potate con cautela perché possono impiegare parecchi anni per riprendersi da una potatura drastica. Solo la specie angustifolia è in grado di tollerarla.
Malattie – Le piante di Kalmia possono essere colpite da malattie fungine come il mal bianco o oidio, caratterizzato da depositi di polvere biancastra sulle foglie, che inibiscono la fotosintesi, oppure dalla clorosi ferrica, che si manifesta con l’ingiallimento delle foglie: per combatterla occorre irrorare le foglie e il terreno con una soluzione di solfato di ferro o ferro chelato.

In foto, Kalmia latifolia: la specie è originaria degli Stati Uniti orientali e allo stato spontaneo può raggiungere anche i tre metri d’altezza.
Nota – Quando sono italianizzati, i nomi delle piante (rosa, geranio, kalmia ecc.) vanno in minuscolo; restano maiuscoli quando si usa la corretta dicitura botanica che vuole il genere in maiuscolo e la specie in minuscolo: Rosa alba. Per alcune diffuse piante c’è confusione fra grafia italiana e latina. Per esempio, photinia o fotinia? La grafia latina è ormai usata anche nel linguaggio comune e si scrive photinia in minuscolo. Nel linguaggio comune esiste cioè la doppia grafia, piracanta e pyracantha.