La kalmia è una pianta arbustiva perenne sempreverde . Il genere Kalmia fa parte della famiglia delle Ericacee ed è composto da poche specie di cui però sono state create molte cultivar, tra cui è possibile scegliere in base al colore delle fioriture o il portamento più o meno compatto. La kalmia ha foglie alternate sul fusto e fiori piatti e rotondi, rosa e bianchi.
Classificazione – Genere: Kalmia; famiglia: Ericacee.
Origine – Il genere è originario del Nord America.
Habitat – Ambienti boschivi.
Usi – Le piante del genere Kalmia sono coltivate per il valore ornamentale delle foglie coriacee, e i fiori appariscenti a forma di coppa raggruppati in infiorescenze. In giardino trovano spazio per fare bordure accanto ad altre piante acidofile, come le eriche.
Etimologia – Il nome del genere è dedicato a Peter Kalm (1716-1779), botanico e viaggiatore finlandese naturalizzato svedese, discepolo di Linneo.
Altri nomi – La kalmia è nota anche come alloro americano o lauro di montagna.
Curiosità – Tutte le parti della pianta, se ingerite, possono causare gravi disturbi.
Indice

Kalmia microphylla: i piccoli fiori (fino a 3 cm) sbocciano a inizio primavera
Kalmia – Specie principali
Le principali specie di kalmia sono le seguenti:
- Kalmia angustifolia, una specie che si sviluppa molto in altezza e larghezza (fino a un metro e mezzo in entrambe) e tra giugno e luglio produce fiori rosa scuro in corrispondenza delle ascelle fogliari;
- Kalmia latifolia, con grandi foglie ellittiche e velenose e fiori rosa acceso che sbocciano tra maggio e giugno;
- Kalmia ericoides, originaria di Cuba, con steli decombenti e fiori rosa o bianchi, tossica per gli animali;
- Kalmia polifolia, a portamento strisciante, con foglie sottili e oblunghe e fiori rosa che sbocciano tra maggio e giugno;
- Kalmia microphylla: è un arbusto nano che non supera i 15 cm d’altezza. Porta fiori rosa piatti che sbocciano a fine primavera.
Kalmia – Coltivazione
Vita – Pianta perenne.
Dimensioni: da nane a medie. L’altezza massima può andare da 15 a 60 cm circa, a seconda della specie.
Tempo altezza massima – La kalmia ha una crescita lenta ma molto ramificata e può arrivare fino a circa 3 m di altezza.
Esposizione – La kalmia va coltivata a mezz’ombra. Tollera il pieno sole solo se il terreno rimane umido.
Temperatura – Le piante di kalmia sono rustiche e possono sopportare senza problemi temperature di molto inferiori allo zero.
Terreno – Il terreno dev’essere acido, umido e ricco di humus.
Fioritura – La fioritura avviene in tarda primavera o inizio estate a seconda della varietà, e a fine estate i fiori vengono sostituiti dai frutti, scure capsule semilegnose.
Annaffiatura – Durante il periodo vegetativo di crescita, si può irrigare moderatamente, lasciando che il terreno si conservi umido, ma senza ristagni.
Concimazione – La concimazione non è strettamente necessaria. Si consiglia la pacciamatura con aghi di pino per mantenere l’acidità del terreno a primavera.
Potatura – Le piante di kalmia devono essere potate con cautela perché possono impiegare parecchi anni per riprendersi da una potatura drastica. Solo la specie angustifolia è in grado di tollerarla.
Moltiplicazione e impianto – La moltiplicazione avviene per semina in primavera quando le temperature hanno raggiunto i 6-12 gradi. O per talea a primavera (quelle erbacee) o a fine estate (talea semi legnosa).
Malattie – Queste piante possono essere colpite da malattie fungine come il mal bianco o oidio, caratterizzato da depositi di polvere biancastra sulle foglie, che inibiscono la fotosintesi, oppure dalla clorosi ferrica, che si manifesta con l’ingiallimento delle foglie: per combatterla occorre irrorare le foglie e il terreno con una soluzione di solfato di ferro o ferro chelato.

In foto, Kalmia latifolia: la specie è originaria degli Stati Uniti orientali e allo stato spontaneo può raggiungere anche i tre metri d’altezza.
Nota – Quando sono italianizzati, i nomi delle piante (rosa, geranio, kalmia ecc.) vanno in minuscolo; restano maiuscoli quando si usa la corretta dicitura botanica che vuole il genere in maiuscolo e la specie in minuscolo: Rosa alba. Per alcune diffuse piante c’è confusione fra grafia italiana e latina. Per esempio, photinia o fotinia? La grafia latina è ormai usata anche nel linguaggio comune e si scrive photinia in minuscolo. Nel linguaggio comune esiste cioè la doppia grafia, piracanta e pyracantha.