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Issopo

L’issopo (Hyssopus officinalis) è una pianta aromatica della famiglia delle Lamiacee (Labiate), poco diffusa negli orti o nei giardini, ma molto interessante per le sue molte proprietà e caratteristiche. Pianta tipica dell’Europa mediterranea, può essere usata in un’aiuola di aromatiche o in un giardino roccioso. L’issopo è coltivato per le foglie persistenti sulla pianta e i fiori profumati. In passato era usato in fitoterapia per alcune sue proprietà, mentre il suo utilizzo in cucina è meno conosciuto.

Il nome issopo fu dato da Ippocrate e significa in greco “erba sacra”. L’issopo infatti è citato anche nella Bibbia (Salmo 51), in quanto era usato come erba purificatrice dai primi cristiani e anche nella tradizione ebraica.

La pianta dell’issopo

L’issopo è un arbusto nano che non supera i 50 cm di altezza, con fusti legnosi solo alla base. Ha fusti eretti verticali con le foglie lunghe circa 5 cm, allungate. Dall’estate e fino all’autunno produce fiori imbutiformi color blu brillante raccolti in spighe. I frutti sono piccoli acheni che contengono al loro interno un seme piccolo, nero e rugoso. Allo stato spontaneo è diffuso in tutta Italia tranne che in Sicilia e Sardegna, a partire dalla collina fino a circa 1200 m di altitudine.

Esistono alcune varietà o forme in cui cambia il colore del fiore: nella forma albus i fiori sono bianchi, in quella roseus sono rosa. La sottospecie H. officinalis subsp. aristatus ha la punta delle foglie molto lunga e filiforme.

Indice

  • La coltivazione dell’issopo
  • L’issopo in fitoterapia
  • L’issopo in cucina
issopo

L’issopo è una pianta perenne e i fiori sbocciano in giugno-luglio

La coltivazione dell’issopo

La pianta dà il meglio di sé se coltivata a gruppi, a formare una bordura o un ammasso che in estate regala una fioritura molto ornamentale. La pianta è molto rustica e la sua coltivazione è facile e non richiede eccessive cure.

Esposizione – L’esposizione richiesta è quella in pieno sole, in cui la pianta può beneficiare di molte ore dei raggi diretti del sole. Solo così può assicurare una buona fioritura.

Terreno – Questa pianta aromatica è adatta a terreni asciutti e pietrosi, anche poco o moderatamente fertili. Richiede per una crescita ottimale un terreno leggermente alcalino.

Moltiplicazione e impianto – L’issopo è una pianta che si presta bene alla semina. Si può seminare in una serra fredda in autunno e trapiantare le piantine a primavera. Se non si ha pazienza, l’issopo è venduto anche in negozi di piante, nel settore delle aromatiche. Le piantine vanno trapiantate nella sede definitiva a primavera. Si possono anche fare talee erbacee in aprile-maggio.

Annaffiatura – L’issopo non richiede molte irrigazioni: saranno sufficienti quelle di soccorso in caso di prolungata siccità.

Concimazione – La concimazione periodica non è necessaria, in quanto l’issopo non necessita di substrati molto fertili.

Potatura – La pianta può essere potata a metà primavera accorciando i rami di pochi centimetri.

Malattie – L’issopo è una pianta rustica non soggetta a particolari malattie o parassiti.

Nota – Quando sono italianizzati, i nomi delle piante (rosa, geranio, abelia ecc.) vanno in minuscolo; restano maiuscoli quando si usa la corretta dicitura botanica che vuole il genere in maiuscolo e la specie in minuscolo: Rosa alba. Per alcune diffuse piante c’è confusione fra grafia italiana e latina. Per esempio, photinia o fotinia? La grafia latina è ormai usata anche nel linguaggio comune e si scrive photinia in minuscolo. Nel linguaggio comune esiste cioè la doppia grafia, piracanta e pyracantha.

L’issopo in fitoterapia

L’issopo è molto ricco di olio essenziale, bioflavonoidi e tannini. Sono presenti nelle foglie anche altre sostanze utili come l’acido rosmarinico e la marrubina, responsabile degli effetti tonici e stimolanti di preparati a base di issopo. Le blande proprietà fitoterapiche comprendono le proprietà:

  • tonico stimolanti
  • espettoranti
  • antiasmatiche
  • antisettiche

Nell’antichità era usato per curare l’asma e le malattie polmonari, mentre i Romani lo usavano come disinfettante contro le malattie infettive.

L’olio essenziale contiene una sostanza detta tujone, che può avere effetti epilettogeni o stimolare il flusso mestruale. Pertanto, il suo uso va evitato in gravidanza e nei bambini, in cui potrebbe scatenare convulsioni.

L’issopo ha un uso anche cosmetico; nell’antichità in Persia l’acqua distillata di issopo era usata come detergente per la pelle del viso per il suo effetto di illuminare l’incarnato. Ancora oggi l’olio essenziale è usato come base di creme e saponi mentre il macerato di fiori si può usare per pulire la pelle del viso. Infusi di fiori e foglie possono avere un effetto emolliente per impacchi oculari, anche se per quello risulta più efficace sicuramente la malva o il fiordaliso.

L’issopo in cucina

Le foglie d’issopo possono essere usate, ma solo in piccole dosi, per insaporire carni o insalate. Viene usato inoltre per la realizzazione di liquori (come il “Chartreuse” di origine benedettina) ed in preparazioni a base di erbe per realizzare tisane o tè. Si possono trovare anche curiose ricette di torte salate, in cui poche foglie sono messe nell’impasto per aggiungere profumo e sapore.

 

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