L’iberis è una pianta erbacea perenne appartenente alla famiglia delle Brassicacee Si tratta di una pianta decorativa da bordura con una ricca fioritura bianca, a portamento tappezzante, che raggiunge altezze modeste, circa 30-40 cm.
Classificazione – Genere: Iberis; famiglia: Brassicacee.
Origine – Il genere è originario dell’Europa meridionale e dell’Asia occidentale. In Italia alcune specie di iberis crescono spontanee, soprattutto l’Iberis sempervirens, presente in particolare lungo le coste liguri e tirreniche.
Habitat in Italia – L’Iberis sempervirens predilighe zone rocciose, rupi calcaree tra 500 e 2.100 metri di altitudine.
Usi – La specie più nota, l’Iberis sempervirens è una pianta ornamentale utilizzata spesso come tappezzante nei giardini rocciosi oppure per creare macchie di colore bianco nei vasi e nelle fioriere poste sui terrazzi. Esiste una specie particolare di iberis, l’Iberis amara, non molto decorativa ma dotata di proprietà curative per asma, bronchite e reumatismi, perciò utilizzata in omeopatia; inoltre questa specie è commestibile: fiori e foglie vengono usati nelle insalate.
Etimologia – Il nome del genere deriva dal termine greco Iberia, indicante la regione iberica al di qua delle colonne d’Ercole (nella letteratura classica le colonne d’Ercole indicavano il limite estremo del mondo conosciuto) dove queste piante sono molto diffuse. L’epiteto specifico della specie più nota, sempervirens deriva dai termini semper, sempre, e virens, verdeggiante; il significato è quindi sempreverde.
Altri nomi – L’Iberis sempervirens è detta anche iberide sempreverde o raspo.
Curiosità – In lingua inglese le piante di iberis sono indicate con il termine candytuft, espressione che possiamo tradurre come “ciuffo di caramelle”.

Esemplare di Iberis sempervirens, una pianta sempreverde di altezza contenuta (15-40 cm)
Iberis – Coltivazione
Le foglie delle piante di iberis sono piccole, ovali e verde scuro, i fiori a croce, come tipico di questa famiglia di piante, e riuniti in infiorescenze appiattite larghe 3-5 cm. Ogni fiore ha 4 petali, di cui 2 molto più lunghi degli altri.
Vita – Piante perenni.
Dimensioni – Altezza: da 20 a 30 cm circa; larghezza: 50 cm.
Tempo altezza massima – 3 anni.
Esposizione – L’ambiente in cui viene collocata l’iberis deve essere ben arieggiato e luminoso, una moderata esposizione alla luce diretta del sole favorirà la fioritura. Tuttavia si tratta di una pianta rustica, capace di adattarsi anche all’ombra e al freddo, anche se in caso di temperature molto rigide, al di sotto degli 0°, va protetta con teli traspiranti (agritessuto) sulla chioma e con una pacciamatura di paglia o foglie secche alla base. L’iberis non tollera neanche la siccità, perciò in estate è necessario coprire il terreno intorno al fusto con corteccia sminuzzata per ridurre la disidratazione.
Temperatura – Le piante di iberis tollerano temperature tra -10 e 37 °C.
Terreno – La coltivazione ideale per l’iberis è in piena terra, in un terreno ricco di sostanze organiche e mescolato a materiale sabbioso o ghiaioso per garantire il drenaggio ed evitare i ristagni idrici.
Fioritura – La fioritura inizia in autunno e in alcune specie dura per tutto l’inverno e raggiunge l’apice in primavera, di solito con fiori bianchi, ma esistono varietà con fiori rosa e lilla.
Annaffiatura – Le annaffiature devono essere regolari e abbondanti in estate, quotidiane se la pianta è collocata in pieno sole, e accompagnate da nebulizzazioni di acqua anche sulle foglie e sui fiori. In primavera e in autunno, invece, l’iberis va annaffiata solo quando non piove, controllando che il terreno sia sempre leggermente umido.
Concimazione – La concimazione è fondamentale per ottenere dall’iberis fioriture rigogliose: da marzo a giugno e da settembre a novembre fornire concime specifico per piante da fiore ogni 10 giorni circa, in estate solo ogni 15-20 giorni perché la pianta entra in riposo parziale.
Potatura – La potatura è importante: in primavera, ogni circa 15 giorni bisogna ripulire la parte inferiore della chioma e cimare i getti apicali per mantenere la chioma compatta.
Moltiplicazione e impianto – La moltiplicazione dell’iberis si può ottenere per semina o per divisione dei cespi. La semina va fatta in primavera, interrando i semi in un terriccio leggero e fertile: i primi germogli spunteranno già dopo 10 giorni circa. Ogni 2 anni, magari in corrispondenza del rinvaso, è possibile invece fare la divisione dei cespi, separando parti di fusto alla base, ciascuna con una parte di radici, e trapiantandole in vasi separati.
Malattie – L’iberis è una pianta rustica, che non teme l’attacco dei parassiti, ma è sensibile ai ristagni idrici, che possono provocarle malattie fungine e marciume radicale, perciò è fondamentale eseguire correttamente l’irrigazione e assicurarsi che il terreno sia ben drenato.

Il nome dell’iberis deriva dalla sua grande diffusione nella penisola iberica
Coltivazione in vaso
L’iberis può essere coltivato anche in vaso, con uno strato di stallatico coperto da terriccio universale, in un vaso o cassetta profondi almeno 30 cm. Il rinvaso va fatto in primavera ogni 2 anni circa per consentire lo sviluppo dell’apparato radicale in contenitori via via più ampi. In caso di coltivazione in vaso, è possibile spostare la pianta a seconda delle stagioni: in mezz’ombra in estate, al sole in inverno, ma possibilmente al riparo dal vento.
Nota – Quando sono italianizzati, i nomi delle piante (rosa, geranio, iberis ecc.) vanno in minuscolo; restano maiuscoli quando si usa la corretta dicitura botanica che vuole il genere in maiuscolo e la specie in minuscolo: Rosa alba. Per alcune diffuse piante c’è confusione fra grafia italiana e latina. Per esempio, photinia o fotinia? La grafia latina è ormai usata anche nel linguaggio comune e si scrive photinia in minuscolo. Nel linguaggio comune esiste cioè la doppia grafia, piracanta e pyracantha.