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Hebe

L’hebe è un arbusto sempreverde originario della Nuova Zelanda e dell’Australia, dal portamento cespuglioso e tondeggiante, con foglie e fiori molto decorativi.

La chioma è formata da fusti sottili e semilegnosi di colore rossastro con foglie ovali a margine liscio, spesso striate di bianco o giallo. Dalla base delle foglie, alla loro intersezione con lo stelo, sbocciano i piccoli fiori rosa, viola o bianchi raccolti in grandi pannocchie. A seconda della varietà, l’hebe può fiorire in estate, da settembre per tutto l’autunno o anche durante l’inverno. Molte hanno due periodi di fioritura.

Hebe e veronica

L’hebe viene spesso assimilata alla veronica, un altro arbusto sempreverde della stessa famiglia, quella delle Scrofulariacee, che però ha portamento maggiormente eretto e infiorescenze più alte di colore blu o rosa. Nonostante ciò, non è raro che l’hebe venga chiamata “hebe veronica”.

La cultivar più conosciuta, infatti, la Hebe speciosa ‘Variegata’, viene chiamata anche Veronica variegata, ed è caratterizzata da striature grigio-verdi al centro delle foglie e bianche ai margini. Da metà estate all’autunno produce infiorescenze viola pallido ed è molto usata per realizzare bordure.

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La Hebe speciosa ‘Variegata’ ha foglie marginate di bianco crema e produce piccoli fiori violacei

Hebe – Coltivazione

Esposizione – L’esposizione ideale per l’hebe è in un luogo soleggiato per molte ore al giorno e al riparo dai venti, infatti questo arbusto teme molto il freddo. Per questo, se coltivato in vaso, in inverno va spostato in un luogo riparato. Sia in vaso che in piena terra è opportuno preparare una pacciamatura di foglie secche o paglia per proteggere l’apparato radicale. Tendenzialmente le varietà di hebe con foglie grandi e fiori rosa sono poco resistenti al freddo, quelle con foglie piccole e fiori bianchi sono più resistenti.

Terreno – Il terreno prediletto dall’hebe è soffice, leggermente acido, ricco di sostanze organiche, umido ma ben drenato. Per evitare che si secchi, è necessario annaffiare la pianta abbondantemente nella stagione calda (anche una volta al giorno), evitando di farlo nelle ore più calde della giornata per non causare bruciature alla pianta bagnata esposta ai raggi solari diretti.

Se la pianta viene coltivata in vaso, va rinvasata ogni 2 anni circa o quando le radici crescono al punto da fuoriuscire dai fori di drenaggio sul fondo del vaso, sostituendo del tutto il terriccio.

Annaffiatura – Durante la stagione vegetativa, occorre irrigare con costanza ma in modo moderato, evitando ristagni idrici. Le irrigazioni vanno ridotte molto in inverno.

Moltiplicazione e impianto – La moltiplicazione dell’hebe si ottiene per seme o per talea. La semina però non garantisce esemplari nuovi identici alla pianta madre, perciò se si ha questo obiettivo è necessario preferire la talea: in primavera si recidono dei rami per la lunghezza di 10-15 cm e si mettono a radicare in un miscuglio di torba e sabbia fino alla comparsa di nuove foglie; le nuove piantine vanno lasciate irrobustire a sufficienza prima di trapiantarle in vasi singoli e poi, dopo almeno due anni, procedere con la messa a dimora definitiva in vaso o in piena terra, preferibilmente in primavera.

Concimazione – La concimazione va effettuata dalla primavera all’autunno, una volta al mese, mescolando del concime liquido specifico per piante da fiore all’acqua delle annaffiature, oppure ogni 2-3 mesi con concime granulare a lenta cessione.

Potatura – La potatura è necessaria per favorire lo sviluppo di nuovi germogli e va effettuata recidendo le parti apicali di tutti i rami con cesoie ben disinfettate. Per favorire la fioritura è opportuno eliminare anche i fiori secchi.

Malattie – Se coltivata in condizioni ottimali l’hebe è una pianta molto rustica, difficilmente attaccata da malattie o parassiti.

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Le hebe sono piante molto amate dagli insetti impollinatori quali le api, i bombi e le farfalle

Nota – Quando sono italianizzati, i nomi delle piante (rosa, geranio, hebe ecc.) vanno in minuscolo; restano maiuscoli quando si usa la corretta dicitura botanica che vuole il genere in maiuscolo e la specie in minuscolo: Rosa alba. Per alcune diffuse piante c’è confusione fra grafia italiana e latina. Per esempio, photinia o fotinia? La grafia latina è ormai usata anche nel linguaggio comune e si scrive photinia in minuscolo. Nel linguaggio comune esiste cioè la doppia grafia, piracanta e pyracantha.

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