Il gladiolo è una delle piante più diffuse e apprezzate nella nostra Penisola. I gladioli appartengono al genere Gladiolus a sua volta appartenente alla famiglia delle Iridacee.
Classificazione – Genere: Gladiolus; famiglia: Iridacee.
Origine – I gladioli sono piante perenni bulbose e rizomatose che nascono spontaneamente nell’area del Mediterraneo, nell’Europa centro-orientale e in alcune zone dell’Africa. Alcune specie nascono spontaneamente anche nel nostro Paese; quella più diffusa è il Gladiolus italicus.
Habitat in Italia – Il suo habitat naturale è rappresentato da campi coltivati, terreni erbosi, pendii rocciosi, bordi delle strade da 0 a 1.000 metri di altitudine. È presente in tutte le regioni italiane, fatta eccezione per la Valle d’Aosta.
Usi – Viene coltivato nei giardini sia come fiore da taglio sia per motivi ornamentali.
Etimologia – Gladiolus è il nome classico latino del gladiolo in Plinio, è un diminutivo del termine gladius, spada; ha quindi il significato di spadino (a motivo della forma delle foglie). L’epiteto specifico italicus, italico, fa riferimento alla zona di maggior distribuzione.
Altri nomi – Il Gladiolus italicus è noto anche come gladiolo dei campi, gladiolo italiano, spadacciuola, spadarella e spadina.
Curiosità – Nell’antichità il gladiolo era usato dalle giovani donne come ornamento per i capelli e per le vesti.
Indice

Esistono moltissime cultivar di gladiolo selezionate per il giardino, che differiscono per forma e colore del fiore

Gladiolus italicus – Il gladiolo viene coltivato nei giardini sia come fiore da taglio sia per motivi ornamentali.
Gladiolo – Coltivazione
Il gladiolo origina dal cosiddetto cormo, una specie di bulbo-tubero; le foglie sono verdi, i fiori, molto appariscenti, ma al contempo decisamente eleganti, sono portati da spighe erette, hanno una forma a trombetta e sbocciano nel periodo compreso tra luglio e settembre a seconda del periodo di piantagione. In molti casi i fiori hanno più colori.
Il gladiolo è una pianta poco esigente e di facile coltivazione, vediamo quindi come procedere con le cure colturali.
Vita – Pianta perenne.
Dimensioni – A seconda delle specie si possono avere varie altezze (si va dai 20 ai 120 cm circa).
Tempo altezza massima – 2 anni circa.
Esposizione – I gladioli amano la luce e vanno quindi sistemati in posizioni che ricevono la luce del sole per diverse ore al giorno; posizioni troppo ombreggiate, infatti, influiscono negativamente sulla produzione di foglie e fiori.
Temperatura – I gladioli temono molto le gelate, in particolar modo quelle intense e durature; è quindi consigliabile mettere a dimora i cormi all’inizio della stagione primaverile; la messa a dimora può essere prolungata per tutto il mese di aprile. Nelle zone caratterizzate da inverni particolarmente miti, i gladioli resistono in giardino anche nei mesi più freddi.
Terreno – Il bulbo-tubero (il cormo) deve essere interrato a circa 10 cm di profondità; il substrato ideale di coltivazione è un terreno soffice, dotato di buon drenaggio e ricco di sostanze organiche.
Fioritura – La fioritura ha una durata piuttosto breve (due settimane circa); i colori coprono tutta la gamma dei colori fondamentali e delle varie sfumature (arancio, bianco, giallo, rosso ecc.)
Annaffiatura – Una volta che la pianta di gladiolo è stata messa a dimora è opportuno procedere con una discreta annaffiatura. Le irrigazioni andranno regolarmente ripetute fino al termine della fioritura; tra un’annaffiatura e l’altra è necessario che il terreno sia asciutto; i gladioli, infatti, non amano i terreni eccessivamente umidi.
Concimazione – Per quanto riguarda le concimazioni si può provvedere fornendo alle piante del concime apposito per piante bulbose che andrà mescolato ogni due settimane all’acqua utilizzate per le irrigazioni.
Potatura – Man mano che le foglie cominciano ad appassire, si rimuovono e si dissotterrano i cormi; questi andranno puliti dai residui di terra e lasciati asciugare in un luogo fresco, buio e con una buona aerazione (questo per evitare che vengano rovinati a causa di muffe e marciumi). Qui rimarranno fino all’inizio della primavera, quando verranno interrati di nuovo.
Moltiplicazione e impianto – Il gladiolo può essere propagato anche per seme, ma la semina, che dovrebbe essere fatta nei mesi di marzo e febbraio, è una tecnica di coltivazione che, per quanto riguarda questa pianta, viene utilizzata soltanto dai vivaisti quando intendono creare nuove cultivar. Non è quindi un metodo consigliabile a chi coltiva i gladioli per altri scopi.
Malattie – Le piante di gladiolo sono inoltre soggette ad attacchi virali; i virus possono essere trasmessi da afidi, cicadelle e nematodi. Per quanto riguarda le avversità, una temibile è il tripide del garofano che può rovinare completamente le piante. Altre malattie temibili sono la fusariosi del gladiolo (provocata da un fungo detto Fusarium oxysporium), la scabbia del gladiolo (causata dal batterio Pseudomonas marginata) e la septoriosi, un fungo del genere Septoria.
Gladiolo – Significato
Nel linguaggio dei fiori, il significato del gladiolo è quello della forza di carattere; secondo alcuni può simboleggiare anche la diffidenza. Regalare questo fiore può indicare che si è stati colpiti, o in senso positivo, per la bellezza, interiore ed esteriore, ma anche in senso negativo, ovvero che ci si è in qualche modo sentiti feriti.
Nota – Quando sono italianizzati, i nomi delle piante (rosa, geranio, abelia ecc.) vanno in minuscolo; restano maiuscoli quando si usa la corretta dicitura botanica che vuole il genere in maiuscolo e la specie in minuscolo: Rosa alba. Per alcune diffuse piante c’è confusione fra grafia italiana e latina. Per esempio, photinia o fotinia? La grafia latina è ormai usata anche nel linguaggio comune e si scrive photinia in minuscolo. Nel linguaggio comune esiste cioè la doppia grafia, piracanta e pyracantha.