La ginestra è un arbusto caduco della famiglia delle Leguminose (o Fabacee); la denominazione comune ginestra fa riferimento a specie appartenenti a generi diversi fra cui si ricordano Calicotome, Cytisus, Genista, Spartium e Ulex.
Classificazione – Generi: Calicotome, Cytisus, Genista, Spartium e Ulex; famiglia: Fabacee.
Origine – Europa, Medio Oriente e Nordafrica.
Habitat in Italia – La ginestra è un arbusto tipico della macchia mediterranea e presente in Italia con circa 20 specie che crescono spontaneamente. Nelle zone più calde, la ginestra può crescere anche ad altitudini elevate.
Usi – La ginestra è una pianta ornamentale molto adatta a giardini rocciosi e che può tornare utile per migliorare le aree degradate. Dai fiori della pianta, inoltre, si ottiene un olio essenziale impiegato per la produzione di profumi.
Etimologia – Spartium junceum: il nome del genere sembra derivare dalle parole greche spartion (cordicella), o da speïro (lego), per l’uso fequente fatto nelle campagne, dei suoi rami come corde e legacci. L’epiteto specifico deriva dal termine latino juncus (giunco) e dall’aggettivo di junceus (giunchiforme), che ricorda il verbo juncere (congiungere), per la somiglianza con il giunco, che per il suo stelo flessibile come quello della ginestra, è utilizzato per legare.
Cytisus scoparius: il nome del genere deriva forse dal greco kytinos, che è l’antico nome della Medicago arborea; l’epiteto specifico si riferisce all’antico uso di scopa adatta alla pulizia dei forni da pane, che veniva fatto con i suoi rami flessibili e difficilmente infiammabili.
Altri nomi – Ginestra odorosa o ginestra di Spagna (Spartium junceum); ginestra dei carbonai (Cytisus scoparius).
Indice

Cytisus scoparius (ginestra dei carbonai)
Ginestra – Specie principali
Le due specie più diffuse in Italia sono Spartium junceum e Cytisus scoparius.
Altre specie sono:
- Ginestra spinosa, caratterizzata da rami intricanti e spinosi, diffusa in Italia, Spagna, Francia e Nord Africa;
- Cytisus albus, che cresce spontaneamente nella penisola iberica e si differenzia dalle altre specie per i fiori di colore bianco (per questo detta Ginestra bianca);
- Ginestra lyda, varietà nana, originaria dell’Europa sud-orientale e della Siria, adatta alla coltivazione in vaso.

I fiori giallo-arancioni della Spartium junceum
Ginestra – Coltivazione
La caratteristica delle ginestre è lo sviluppo di fiori giallo vivo, dalla forma che ricorda una farfalla; tale forma accomuna quasi tutte le specie appartenenti alla famiglia delle Fabacee, che però spesso, a differenza della ginestra, hanno anche frutti commestibili (per esempio ceci, arachidi, fave). Tutte le parti della ginestra, invece, sono tossiche per l’uomo.
Il fusto ha consistenza legnosa, è marrone chiaro e molto ramificato; le ramificazioni nel primo anno di vita sono verdi e vengono chiamare “vermene”, sono molto flessibili e da esse si estrae una fibra tessile. Nella tradizione artigianale del sud Italia, della Spagna, della Grecia e dell’Albania tale fibra era molto usata per produrre filati grezzi e derivati di vario tipo.
Le foglie della ginestra sono poche, piccole e distanziate, ma alcune specie di ginestra ne sono prive. I fiori sono ermafroditi e sbocciano in racemi alle estremità delle vermene, con grandi corolle giallo-dorato; attirano le api e altri insetti impollinatori, infatti la ginestra è una pianta mellifera. I frutti sono piccoli legumi scuri e allungati. I nuovi germogli iniziano a svilupparsi sulla ginestra a marzo (più tardi nelle zone a clima freddo), poi i fiori sbocciano tra maggio e luglio e i frutti iniziano a comparire a fine estate.
Vita – Pianta perenne.
Dimensioni – La ginestra può raggiungere i 3 metri di altezza quando assume portamento da piccolo albero, ma di solito ha portamento cespuglioso e si mantiene su altezze più contenute.
Esposizione – La ginestra è un arbusto molto rustico e adattabile. Proprio la sua resistenza a molteplici condizioni ha ispirato la poesia di Leopardi che prende il nome da questa pianta. La ginestra cresce bene in zone calde, al sole, in particolare lungo le coste, infatti sopporta facilmente il vento salmastro.
Temperatura – Pur prediligendo il caldo e l’esposizione al sole, la ginestra cresce anche in condizioni di scarsa luminosità, seppure più lentamente, e sopporta temperature rigide fino a -15°.
Terreno – Si adatta a qualsiasi tipo di terreno, anche quelli più difficili come quelli rocciosi; cresce spesso spontaneamente nei terreni vulcanici, in quelli calcarei o acidi, nelle arenarie e nelle silicee. È una pianta molto utile a livello ambientale perché è in grado di migliorare terreni degradati o nudi, rendendoli abitabili da altri vegetali che altrimenti non avrebbero potuto svilupparvisi. Inoltre può essere utile per consolidare terreni scoscesi, ma viene coltivata anche come semplice pianta ornamentale in giardino, anche perché richiede pochissime cure.
Fioritura – La fioritura avviene tra maggio e luglio.
Annaffiatura – Poiché è abituata a crescere in luoghi aridi, la ginestra sopporta molto bene la siccità anche piuttosto a lungo, perciò può essere annaffiata sporadicamente. Se coltivata in vaso richiede però qualche annaffiatura in più, in modo da non far mai seccare completamente il terreno.
Moltiplicazione e impianto – La riproduzione della ginestra si può ottenere per semina o per talea. I semi vanno raccolti a fine estate e interrati in autunno, attecchiscono rapidamente e già dalla primavera successiva inizierà a svilupparsi la pianta. La talea invece va effettuata a giugno, prelevando porzioni di rami da interrare in un miscuglio di sabbia e torba per non più di 5 cm della sua lunghezza, lasciando il resto esposto al sole.
L’unica attenzione che bisogna prestare a questo arbusto è la cura delle radici: la messa a dimora va fatta in autunno o in primavera facendo attenzione a non danneggiare le radici in alcun modo, perché questo potrebbe compromettere la sopravvivenza della pianta, e la stessa attenzione andrà posta al momento del rinvaso, se si decide di coltivarla in vaso. La ginestra va maneggiata quindi il meno possibile.
Concimazione – La concimazione è importante durante la fioritura, con concime specifico per piante da fiore, ed è consigliabile alla fine dell’inverno, per rafforzare la pianta in vista del periodo vegetativo, con concime organico.
Potatura – La potatura deve essere effettuata una volta all’anno, dopo la fioritura, per scongiurare lo sviluppo disordinato dei rami, che potrebbe soffocare la fioritura negli anni successivi: i rami vanno recisi fino a un quarto della loro lunghezza, si stimolerà così l’emissione di nuovi germogli.
Malattie – In primavera la ginestra può essere attaccata dagli afidi o da alcuni funghi, da contrastare evitando eccessiva umidità e con prodotti specifici.

In foto, una pianta di Spartium junceum
Nota – Quando sono italianizzati, i nomi delle piante (rosa, geranio ecc.) vanno in minuscolo; restano maiuscoli quando si usa la corretta dicitura botanica che vuole il genere in maiuscolo e la specie in minuscolo: Rosa alba. Per alcune diffuse piante c’è confusione fra grafia italiana e latina. Per esempio, photinia o fotinia? La grafia latina è ormai usata anche nel linguaggio comune e si scrive photinia in minuscolo. Nel linguaggio comune esiste cioè la doppia grafia, piracanta e pyracantha.