Il ginepro (Juniperus communis) è un arbusto legnoso o un piccolo alberello appartenente alla famiglia delle Cupressacee. Nonostante l’aspetto, a volte modesto, è una conifera.
Classificazione – Genere: Juniperus; famiglia: Cupressacee.
Origine – La sua diffusione è globale (è la conifera più comune al mondo) e amplissima grazie anche alla sua grande capacità di adattamento a condizioni climatiche inclementi che per molte altre piante sarebbero insostenibili.
Habitat – Il ginepro è diffuso in tutte le zone temperato-fredde di Asia, Europa e Nord America. Lo si può trovare fino a 2.500 m di altezza; nel nostro Paese lo si trova più frequentemente nelle zone collinari.
Usi – Oltre che a scopi ornamentali, questa pianta ha utilizzi fitoterapici e alimentari.
Etimologia – Il nome del genere, Juniperus, deriva dal termine celtico juneprus, acre, e fa riferimento al sapore piuttosto aspro dei frutti della pianta; l’epiteto specifico, il termine latino communis, significa comune e sta a indicare l’ampia diffusione di questa specie.
Curiosità – Il legno della pianta si caratterizza per la sua notevolissima durezza e per la sua resistenza.
Indice

Un bellissimo esemplare di ginepro a picco sul mare (riserva di Novyj Svit, Crimea, Ucraina).
Ginepro – Coltivazione
Il ginepro ha foglie aghiformi che nella pagina superiore hanno una banda dalla colorazione più chiara, caratteristica che contribuisce a donare alla pianta il suo caratteristico colore verde misto a grigio-argenteo. I fiori, che fanno la loro comparsa tra marzo e aprile, hanno diverso colore a seconda del sesso: giallastri quelli maschili, verdastri quelli femminili.
I frutti del ginepro, detti galbule o coccole, sono piccole bacche di forma sferica di colore verde che si trasforma in nero-bluastro quando esse giungono a maturazione. Il ciclo della maturazione richiede circa due anni; è quindi possibile, in uno stesso ginepro, durante il periodo autunnale, trovare bacche acerbe di colore verde e bacche nero-bluastre.
Vita – Pianta perenne.
Dimensioni – Può avere altezze variabili da 1 (varietà nane) ai 10 m circa. Le varietà nane sono diffuse soprattutto in alta montagna.
Tempo altezza massima – Possono occorrere anche 50 anni prima che la pianta raggiunga il suo massimo sviluppo in altezza.
Esposizione – Il ginepro è una pianta coltivata in molti giardini; predilige le esposizioni ben soleggiate, ma grazie alla sua rusticità non ha difficoltà a svilupparsi anche in posizioni parzialmente all’ombra.
Temperatura – È una pianta che resiste benissimo al freddo ed è in grado di sopportare anche una gelata particolarmente intensa e di lunga durata; è molto difficile che questa pianta soffra a causa del clima.
Terreno – Sa adattarsi a ogni tipo di substrato, terreni argillosi e sassosi compresi, anche se preferisce quelli sciolti e caratterizzati da un ottimo drenaggio.
Fioritura – La fioritura del ginepro avviene tra marzo e aprile.
Annaffiatura – Per quanto riguarda le irrigazioni, ne hanno maggiore necessità le giovani piante poste da poco a dimora nel caso in cui si attraversi un periodo molto siccitoso; gli esemplari messi a dimora da tempo, invece, non hanno particolari esigenze in questo senso perché sono in grado di resistere molto bene anche a siccità prolungate; in genere sono sufficienti le precipitazioni piovose.
Concimazione – La concimazione del ginepro non è un’operazione da trascurare; va effettuata, infatti, con una certa frequenza. Si può ricorrere al concime per piante da fiore e somministrarlo una volta al mese nel corso dell’annaffiatura.
In alternativa si può utilizzare il concime granulare a lento rilascio; se si sceglie questa opzione, si effettueranno tre concimazioni all’anno.
Quando la stagione invernale sta per giungere al termine, è consigliabile concimare la pianta con dello stallatico maturo. Nei mesi primaverili si consiglia di concimare abbondantemente prediligendo concimi ad alto titolo di azoto e potassio.
Potatura – La potatura del ginepro si effettua preferibilmente nel corso della stagione autunnale, a partire dalla fine di settembre. Il ginepro deve essere potato con una certa prudenza e senza mai eccedere, tant’è che molti, più che di potatura, parlano di “rasatura”; il consiglio è quello di potare soltanto le punte dei rametti; in caso contrario c’è il rischio di creare zone spoglie che non produrranno più germogli.
Moltiplicazione e impianto – La moltiplicazione del ginepro può essere fatta per seme, nella stagione primaverile, oppure per talea a estate inoltrata. Nel corso della loro prima stagione invernale, le piccole piante di ginepro dovrebbero essere preferibilmente riposte in serra fredda.
Malattie – Il ginepro è una pianta rustica, ma non è esente da malattie; può essere infatti attaccato dalla cocciniglia e dagli afidi del cedro. È comunque la prima l’avversità più temibile; l’infestazione si manifesta con macchie scure sulla parte inferiore delle foglie; le cocciniglie hanno poi la tendenza a cibarsi con la linfa della pianta, cosa che provoca un progressivo indebolimento di quest’ultima.
Anche gli afidi del cedro sono comunque pericolosi per il ginepro perché oltre a distruggere le foglie producono melata, una secrezione zuccherina che attira varie specie fungine.
Per trattare cocciniglia e afidi del cedro sono disponibili medicinali specifici. Fondamentale agire il più tempestivamente possibile.
Proprietà
Le parti del ginepro che vengono utilizzate a scopo fitoterapico sono i frutti e le foglie; la raccolta dei frutti deve avvenire a maturazione, mentre le foglie possono essere raccolte in qualsiasi periodo dell’anno.
I costituenti principali della droga sono olio essenziale, tannini, catechine, acidi diterpenici, zuccheri, resine, acido ascorbico ecc.
La fitoterapia tradizionale attribuisce al ginepro proprietà balsamiche, diaforetiche (favorisce la sudorazione), toniche, emmenagoghe (favorisce le mestruazioni, richiamando sangue nell’area pelvica) e antireumatiche.

Le bacche di ginepro (Juniperus communis) sono usate in fitoterapia
Generalmente il ginepro è impiegato per trattare le affezioni a carico del tratto urinario (cistiti, prostatiti, uretriti ecc.), ma anche per curare le coliche intestinali flatulente o ridurre la sintomatologia della menopausa.
Alcuni suggeriscono di masticare le bacche prima dei pasti principali; ciò dovrebbe favorire le secrezioni gastriche e facilitare la digestione.
A motivo del suo potenziale irritante, il ginepro viene solitamente prescritto in combinazione con altri rimedi fitoterapici, tipicamente l’uva ursina.
Controindicazioni – L’utilizzo del ginepro è controindicato in gravidanza e in caso di infiammazioni acute del tratto urinario; gli oli essenziali vengono escreti per via renale; se i reni o il tratto urinario sono infiammati in modo acuto, tali sostanze possono provocare un aggravamento del processo infiammatorio e acuire le sensazioni dolorose.
Sovradosaggio o assunzione di ginepro protratta per troppo tempo (oltre le sei settimane) possono essere causa di stati infiammatori.