Il giardino giapponese o giardino zen è un modo di identificare un preciso stile di architettura del verde molto in voga negli ultimi decenni. Come si può intuire dal nome, fa riferimento alla cultura orientale e in particolar modo ad alcune correnti filosofiche giapponesi. Gli elementi stilistici del giardino giapponese sono ispirati a simbolismo e concetti propri della cultura orientale e spesso sfuggono alla comprensione degli occidentali. A dire il vero, non esiste un solo giardino giapponese, ma sarebbe più corretto parlare di giardini giapponesi, che si sono evoluti nel corso dei secoli. Tutti però condividono alcuni elementi di stile comuni, che sono descritti in questo articolo.
Spesso il giardino giapponese non viene scelto come ispirazione nella realizzazione dei giardini per motivi filosofici, ma per lo più stilistici e… anche pratici. Infatti, il giardino giapponese è sicuramente a bassa manutenzione e di sicuro impatto visivo ed estetico. Per questo motivo è una scelta così alla moda negli ultimi anni.

Acqua, rocce e ghiaia hanno lo scopo di ispirare pace, tranquillità e di favorire la meditazione
Storicamente il modo di concepire il verde tipico dei giardini giapponesi è sorto nei secoli VI e VII, e abbellivano non solo le case prestigiose, ma anche i templi.
Quando realizzare un giardino giapponese
Il giardino giapponese dà il meglio in spazi ridotti, o mal esposti alla luce solare. Una caratteristica dei giardini giapponesi è infatti quella di essere una valida soluzione quando lo spazio a disposizione è veramente poco; lo spazio ridotto viene reso interessante da scelte estetiche molto particolari. Se volete che il giardino non costituisca un impegno eccessivo di manutenzione il giardino giapponese fa al caso vostro. Infatti, utilizza pochi alberi (principalmente arbusti sempreverdi) a bassa manutenzione. Difficilmente nel giardino giapponese trovano spazio elementi tipici dei giardini all’italiana o all’inglese, come aiuole ricche di erbacee o il tipico prato inglese, soluzioni che sicuramente aumentano il tempo, i costi e gli sforzi di manutenzione.
Inoltre, la vegetazione utilizzata è quasi sempre limitata a pochi esemplari in quanto i punti focali sono rappresentati non tanto dagli alberi, ma dagli altri elementi architettonici (rocce, acqua, ecc.).
Per contro, un giardino giapponese non è molto adatto a spazi di grandi dimensioni oppure se il proprio gusto estetico privilegia giardini dall’aspetto “naturale” o spontaneo, dove l’intervento umano traspare pochissimo (anche se ciò non significa a bassa manutenzione!).
Caratteristiche di un giardino giapponese
In un giardino giapponese non devono mai mancare quattro elementi essenziali:
- l’acqua
- le rocce
- i manufatti
- la vegetazione
Tutte le quattro componenti vanno scelte secondo criteri ben precisi. Per esempio, l’acqua è aggiunta al giardino mediante la creazione di piccole cascate o brevi corsi d’acqua (ovviamente artificiali) e, secondo la simbologia più comune, deve scorrere da est a ovest, come il corso apparente del sole. Spesso si crea un laghetto, se lo spazio lo consente. Se non c’è spazio per il laghetto, anche il corso d’acqua o la cascata sono scelte interessanti.
Le rocce in genere delimitano il corso d’acqua ma anche aree ben precise, circondate da sabbia per evidenziarne la presenza. Spesso le rocce sono isolate, e per esaltare il contrasto sono scure, circondate da sabbia chiara e finissima. Le pietre piatte possono anche simulare un camminamento (detto infatti alla giapponese) e condurre in luoghi particolari del giardino, per esempio dove si è posizionato una panchina. Oltre alle rocce e alle pietre levigate, altri materiali per il giardino giapponese sono il legno e il bambù, i ciottoli e la sabbia.
I manufatti sono lasciati all’immaginazione di chi arreda il giardino, ma in genere rappresentano animali (uccelli in particolare) o sono vasi, recinzioni in bambù o oggetti raffiguranti lanterne, pagode o statue sacre (ovviamente delle religioni orientali). Se lo spazio lo consente, si può posizionare una pagoda o un gazebo.
La vegetazione è scelta con particolare attenzione. In genere sono piante sempreverdi, oppure decidue ma che risultano interessanti anche in autunno, per la modifica della colorazione delle foglie, o in inverno, per la presenza persistente di frutti sulla pianta. Le scelte tipiche sono aceri, magnolie, ginepro, abete (quelli di piccole dimensioni), tasso e ginko biloba. Se il giardino è di dimensioni medie, può trovare spazio anche un cedro.

Nel giardino giapponese le piante sempreverdi assumono interessanti forme grazie all’arte topiaria
La caratteristica principale degli alberi in un giardino giapponese è che non sono lasciati crescere liberamente, ma sono pesantemente interessati dall’intervento di potatura, per creare figure tridimensionali con la chioma (soprattutto quelli a portamento arbustivo o di piccole dimensioni).
La manutenzione di un giardino giapponese
Come detto, per la presenza limitata di piante e l’assenza del classico prato all’inglese o di elementi ad alta manutenzione (come le erbacee annuali) il giardino giapponese, una volta realizzato, necessita di poche cure. Gli unici elementi da controllare periodicamente sono le strutture adatte per realizzare l’acqua corrente o il laghetto (pompe, pulizia dei filtri, ecc..) e la potatura delle piante. Queste spesso sono scelte tra le specie a lenta crescita, e la potatura può essere fatta una volta all’anno o anche più raramente.