Giacinto è il nome comune attribuito al genere Hyacinthus, appartenente alla famiglia delle Asparagacee; originariamente era compreso nella famiglia delle Liliacee. La specie più nota è lo Hyacinthus orientalis.
Classificazione – Genere: Hyacinthus; famiglia: Asparagacee.
Origine – Il giacinto è una pianta bulbosa originaria dell’Asia sud-occidentale, della Turchia meridionale e centrale, della Siria nord-occidentale, del Libano e del nord di Israele.
Usi – Il giacinto è diffusamente coltivato in gran parte del mondo per i suoi fiori molto decorativi e gradevolmente profumati. Lo si può ammirare sui terrazzi e sui balconi di molte abitazioni così come nei giardini privati e pubblici. Tra quelle bulbose, il giacinto è una delle piante più adatte alla forzatura, una tecnica agricola, impiegata soprattutto in orticoltura e nel giardinaggio, che ha lo scopo di anticipare la fioritura (oppure la fruttificazione) di alcune piante. L’essenza ricavata dai fiori del giacinto è impiegata nell’industria dei profumi.
Etimologia – Il nome del genere trova origine nella mitologia greca; Giacinto era un bellissimo giovane amato dal dio Apollo, ma desiderato anche da Zefiro; un giorno durante una competizione fra Apollo e Giacinto, quest’ultimo fu colpito a morte dal disco lanciato da Apollo (la cui traiettoria era stata deviata dal vento alzato da Zefiro). Apollo non riuscì a salvare il giovane Giacinto, ma lo trasformò in un bellissimo fiore che aveva il colore del sangue sgorgato dalla ferita.
Altri nomi – La specie Hyacinthus orientalis è nota in Italia come giacinto comune o giacinto orientale; spesso è chiamato anche giacinto olandese.
Curiosità – Per il significato attribuito al giacinto in florigrafia si faccia riferimento all’articolo Significato dei fiori.

Giacinto (Hyacinthus orientalis)
Giacinto – Coltivazione
Il giacinto è una pianta con un bulbo di dimensioni variabili fra i 3 e i 7 cm circa di diametro la cui forma ricorda quella di una cipolla; le foglie sono nastriformi e carnose, lunghe da 15 a 35 cm circa e larghe da 1 a 3 cm. Lo stelo arriva misurare fino a 35 cm, anche se talvolta, molto raramente, può superare i 40; su di esso possono essere presenti molti fiori tubolari profumatissimi (anche diverse decine); i colori sono vari: bianco, rosa, arancione, rosso, blu, viola ecc.
Vita – Pianta perenne.
Dimensioni – Altezza: 30-40 cm; larghezza: 20 cm circa.
Tempo altezza massima – Un anno.
Esposizione – Il giacinto predilige le esposizioni soleggiate, ma non ha comunque particolari difficoltà a crescere in zone a mezz’ombra a patto che la temperatura non scenda sotto i 15 °C circa. Va posizionato in una zona riparata dal vento. Teme particolarmente il freddo intenso.
Temperatura – Tollera temperature comprese tra -10 e 37 °C .
Terreno – Si adatta un po’ a tutti i terreni, ma quello ideale è fertile, non troppo pesante, ma soprattutto dotato di un buon drenaggio. Nel caso di substrati eccessivamente compatti si può aggiungere un po’ di sabbia per renderlo meno pesante.
Fioritura – Il giacinto fiorisce a primavera, ma in determinate condizioni può fiorire anche agli inizi del mese di febbraio. Con la pratica della forzatura si può avere la fioritura anche a dicembre e gennaio.
Annaffiatura – I giacinti amano l’acqua, ma non si deve mai esagerare; i ristagni idrici devono essere accuratamente evitati. Ci si può regolare con le annaffiature a seconda della stagione; giornalmente nei periodi più caldi, un giorno sì e uno no durante la stagione primaverile e una volta ogni tre giorni durante i periodi più freddi.
Rinvaso – Il rinvaso dei giacinti coltivati in casa deve essere effettuato annualmente in un contenitore di dimensioni un po’ più grandi del precedente. Non deve mai essere utilizzato il vecchio substrato di coltivazione. Ottimo è un substrato a base di torba miscelato con un po’ di sabbia grossolana che favorisce il drenaggio.
Concimazione – Per la concimazione si può utilizzare un concime specifico per le bulbose a rilascio graduale. Una corretta concimazione favorisce sia la fioritura che l’ingrossamento del bulbo.
Potatura – Non è necessaria la potatura; è sufficiente rimuovere i fiori secchi.
Moltiplicazione e impianto – Il giacinto si moltiplica durante la stagione autunnale per divisione dei bulbilli; questi, separati dal bulbo madre, devono essere interrati a partire dal mese di settembre fino a novembre a una profondità di 14-15 cm nel caso di messa a dimora in piena terra; nel caso di coltivazione in vaso la profondità deve essere minore (circa 10 cm). Una volta che i bulbi sono stati interrati è opportuna una leggera pacciamatura che potrà essere rimossa durante la stagione primaverile. Le irrigazioni devono essere inizialmente leggere; nel periodo della fioritura, si deve annaffiare più abbondantemente e in modo regolare.
Malattie – Diverse sono le avversità che possono interessare i giacinti. Tra i problemi più comuni vi sono le chiocciole e le limacce, ghiotte delle foglie. Un parassita insidioso è la mosca dei bulbi (Eumerus tuberculatus, dittero diffuso soprattutto nel nord Italia). Altro parassita molto dannoso è l’anguillula dei bulbi e dei fusti (Ditylenchus dipsaci) che causa il marciume di tutti i tessuti della pianta; i ristagni idrici possono essere causa del marciume radicale, mentre il fungo Sclerotinia bulborum (nerume dei bulbi) può provocare ingiallimento e appassimento fogliare. Il giacinto può essere colpito anche dalla fusariosi, grave malattia causata dal fungo Fusarium oxysporum. È causa di marciume anche il fungo Botrytis hyacinthi (botrite). Più rare, ma possibili, sono le malattie batteriche causate da Pseudomonas hyacinthi (giallume dei bulbi), Pectobacterium carotovorum (marciume molle dei bulbi), Bacillus hyacinthi-septicus (morbo bianco).
Animali e bambini – Con il giacinto occorre fare una notevole attenzione. Tutta la pianta è tossica, sia per gli animali che per gli uomini; in particolar modo il bulbo che è molto ricco di alcaloidi. In caso di ingestione si possono avere disturbi gastrointestinali (diarrea, vomito, dolori addominali) ed è necessario contattare un veterinario o un centro antiveleni nel caso di un bambino. Un avvertimento importante: i bulbi devono essere maneggiati con i guanti perché il contatto con la cute può essere causa di dermatiti e di reazioni allergiche.

Giacinto (Hyacinthus orientalis)
Nota – Quando sono italianizzati, i nomi delle piante (rosa, geranio, guzmania ecc.) vanno in minuscolo; restano maiuscoli quando si usa la corretta dicitura botanica che vuole il genere in maiuscolo e la specie in minuscolo: Rosa alba. Per alcune diffuse piante c’è confusione fra grafia italiana e latina. Per esempio, photinia o fotinia? La grafia latina è ormai usata anche nel linguaggio comune e si scrive photinia in minuscolo. Nel linguaggio comune esiste cioè la doppia grafia, piracanta e pyracantha.