Fritillaria è il nome di un genere botanico della famiglia delle Liliacee. Il genere comprende circa cento specie di piante perenni bulbose.
Classificazione – Genere: Fritillaria; famiglia: Liliacee.
Origine – Allo stato spontaneo sono diffuse in molte aree con diversi habitat in Europa, Asia e America.
Usi – Le piante del genere Fritillaria sono utilizzate per bordure, macchie isolate nei giardini e per la coltivazione in vaso sui terrazzi.
Etimologia – Il nome del genere deriva dal latino fritillus, che indicava un bussolotto per il gioco dei dadi. Il termine allude al motivo a scacchiera che in molte specie compare sui petali dei fiori, come per esempio nella Fritillaria montana. Quest’ultima è una pianta spontanea diffusa in prati aridi e luoghi rupestri e considerata specie vulnerabile e protetta in alcune aree d’Italia.
Altri nomi – La fritillaria è nota anche come meleagride.
Curiosità – I bulbi delle piante di fritillaria emano un odore sgradevole che è un deterrente naturale contro roditori.
Indice

Una spettacolare bordura alta di Fritillaria imperialis
Fritillaria – Specie
Tra le specie di Fritillaria più utilizzate in casa o giardino ricordiamo:
- Fritillaria imperialis: detta anche corona imperiale, produce spettacolari fiori campanulati penduli, con i colori accesi (rosso, arancione o giallo). Non tollera l’umidità e vuole il sole pieno. Può arrivare a un’altezza superiore al metro. Di questa specie sono stati selezionate molte cultivar, come la ‘Aureovariegata’ con foglie dai margini gialli e la ‘The Premier’, che porta fiori arancioni con sfumature gialle o rosse.
- Fritillaria meleagris: ha foglie grigio-verde e la fioritura inizia a primavera: i fiori solitari sono rosa, bianchi o porpora con una evidente “quadrettatura”. La forma alba ha fiori bianchi. Può raggiungere altezze intorno ai 30 cm e si naturalizza bene in un prato rustico. Tollera anche la semi ombra e terreni più umidi.
- Fritillaria persica: è tra quelle che produce infiorescenze più ricche di fiori, fino a una trentina, anche se di colori più spenti (grigioverdi o marroni). Può arrivare a un metro, un metro e mezzo di altezza.

Sui fiori di Fritillaria meleagris è evidente la quadrettatura (dal latino fritillus) che ha dato origine al nome del genere.
Fritillaria – Coltivazione
Nel giardinaggio, le fritillarie sono coltivate per i fiori portati penduli, solitari o raggruppati in infiorescenze molto vistose.
Vita – Piante perenni.
Dimensioni: variabile. A seconda delle specie, possono avere uno sviluppo compatto o arrivare a superare il metro di altezza.
Tempo altezza massima – 4 anni.
Esposizione – Dipende dalla specie, ma maggior parte delle fritillarie vogliono un’esposizione in pieno sole o, al più, a mezz’ombra.
Temperatura – In genere sono specie resistenti al gelo, del tutto rustiche, capaci di sopportare temperature molto al di sotto dello zero.
Terreno – I bulbi sono fragili e vanno manipolati con attenzione; devono essere piantati a una profondità pari a quattro volte la loro altezza. Alcune specie, come la Fritillaria imperialis, sono maggiormente soggette a marciumi e devono assolutamente essere messe a dimora in terreno ben drenato, al sole. Altre specie invece sono più adatte a terreni umidi, e sono quelle originarie di habitat come boschi o praterie umide.
Fioritura – Le piante del genere Fritillaria fioriscono con generosità e continuità, se temperatura ed esposizione sono corrette.
Annaffiatura – Da primavera fino all’autunno si può annaffiare con molta moderazione. In inverno si sospendono le irrigazioni.
Concimazione – La concimazione è fatta somministrando, a partire dal secondo anno, un concime liquido bilanciato ogni mese nel periodo vegetativo. Le concimazioni sono sospese in inverno.
Potatura – Le piante di Fritillaria non necessitano di potatura.
Moltiplicazione e impianto – La moltiplicazione avviene dividendo i germogli, raccogliendo i bulbilli a tarda estate.
Malattie – Possono essere soggette ad attacchi di chiocciole o lumache. Nel caso, si consulti l’articolo Come allontanare le lumache da orto e giardino.
Nota – Quando sono italianizzati, i nomi delle piante (rosa, geranio, abelia ecc.) vanno in minuscolo; restano maiuscoli quando si usa la corretta dicitura botanica che vuole il genere in maiuscolo e la specie in minuscolo: Rosa alba.