Il frassino è una pianta arborea della famiglia delle Oleacee, presente allo stato spontaneo nei boschi dell’Europa, dell’Asia e dell’America settentrionale. In realtà, il genere Fraxinus comprende più di una sessantina di specie diverse di piante, per lo più decidue. Il frassino ha una notevole importanza economica, nella silvicultura, nella lavorazione del suo legno, e come valore ornamentale di alcune specie, per abbellire giardini, parchi o viali alberati delle città. Il nome frassino deriva probabilmente dal greco phràxo, assiepare, visto che si tratta di una pianta adatta a formare siepi.
In Italia, allo stato spontaneo, sono diffusi il frassino maggiore (Fraxinus excelsior), il frassino a foglie strette o frassino meridionale (Fraxinus angustifolia) e il frassino minore (Fraxinus ornus), detto anche orniello o albero della manna. Accanto a questi, ha una certa importanza ornamentale per il giardinaggio anche la specie di frassino Fraxinus sieboldiana (o mareisii), coltivato per i suoi fiori raccolti in pannocchie profumate e il Fraxinus americana (detto anche frassino bianco), apprezzato per la colorazione purpurea delle foglie in autunno.
Il frassino maggiore
Il frassino maggiore è un albero vigoroso, con chioma espansa, che può raggiungere anche i 40 metri di altezza, anche se alcune utilizzate per i giardini hanno uno sviluppo più contenuto (come la Pendula, fino a 15 m). Il suo habitat naturale sono le sponde dei fiumi e i luoghi umidi. Le foglie sono di un verde brillante, lunghe fino a 10 cm, con peli bianchi nella pagina inferiore. I fiori compaiono a primavera, prima delle foglie e sono piccoli, quasi insignificanti, senza petali. I frutti sono samare (frutti alati) dotati di un’ala piatta che compaiono raccolti a grappoli sulla pianta (verdi inizialmente, marroni a maturità). Può essere coltivato in condizioni di piena luce e non tollera la mezz’ombra o la copertura di alberi o edifici. Si adatta a tutti i tipi di terreno, acidi o alcalini (pH più adatto per la specie da 6 a 8) ed è adatto ai terreni argillosi. Si tratta di una specie molto utile, per l’apicultura, per produrre legna da ardere o da lavorare, e che favorisce l’attività della fauna selvatica. La cultivar ‘Jaspidea’ è molto decorativa in inverno: ha getti di rami gialli che contrastano con le gemme nere, e foglie gialle in autunno.

Particolare di frassino maggiore (Fraxinus excelsior)
Il frassino meridionale
Il frassino meridionale (Fraxinus angustifolia) come dice il termine latino, si distingue per le foglie più strette ma più lunghe, fino a 25 cm, appuntite, spesso raccolte a gruppi di tre, che in autunno virano verso il giallo oro. Come dice il nome comune, è originario delle aree più calde di Europa sud-occidentale e anche dell’Africa settentrionale. In Italia è diffuso al Sud. Può raggiungere l’altezza di 25 m. La varietà “Raywood” è molto vigorosa, a crescita rapida e ha foglie che virano verso il porpora in autunno.

Un frassino in fiore
L’orniello
Il frassino minore (Fraxinus ornus) è più conosciuto con il termine di orniello: è molto apprezzato per i suoi fiori profumati, bianchi, raccolti in grandi grappoli che si aprono nel momento in cui compaiono le foglie a primavera. Originario dell’Asia sud occidentale, si adatta bene anche ai suoli argillosi anche se non tollera ristagni idrici. Meno esuberante rispetto al frassino maggiore, raramente raggiunge l’altezza di 20 m tipica degli esemplari spontanei. È anche detto albero della manna perché da questa specie di frassino si ricava il mannitolo.

Frassino minore (Fraxinus ornus)
Il legno
Il legno di frassino è particolarmente pregiato, duro e compatto ma di facile lavorazione. Di colore chiaro, ha innumerevoli utilizzi: come legno di utensili (in particolare per fare i manici di martelli), mobili, parquet, infissi e cassa di risonanza per strumenti musicali. In passato, visto la sua capacità di flettersi senza rompersi, era utilizzato per costruire le ruote dei carri trainati dai cavalli.
Coltivazione e malattie
Il frassino è una pianta molto resistente al freddo e trova spazio nei giardini o lungo i viali per la bella chioma espansa. Non necessita di particolari cure colturali, se non al momento dell’impianto, con una buona lavorazione del terreno che dev’essere umido ma ben drenato, in pieno sole. Non sono note particolari avversità o malattie, almeno fino al 2009, quando sono state notate le prime diffusioni di un patogeno alieno, il Chalara fraxinea, un fungo che provoca il deperimento della pianta con il rinsecchimento della chioma, principalmente nel frassino maggiore. I primi casi sono stati identificati nei pressi del confine sloveno, ma la diffusione, al momento limitata e sotto controllo in Italia, si è diffusa in modo massiccio nel Nord Europa e in Gran Bretagna, dove ha colpito non solo nei boschi ma anche esemplari di giardini e viali urbani.