La fitolacca (Phytolacca americana) è una pianta erbacea perenne della famiglia delle Fitolaccacee, originaria dell’America settentrionale e coltivata a scopo ornamentale ed erboristico. È molto diffusa allo stato spontaneo in terreni incolti, campi, giardini, sentieri collinari, perciò è considerata una pianta infestante.
Il fusto della fitolacca americana è legnoso ed eretto alla base e diventa poi erbaceo e ramificato e color porpora innalzandosi. Le foglie sono ovali, molto grandi, verde brillante e con nervature dello stesso color porpora del fusto, ma diventano giallo e poi rosse in autunno. I fiori crescono da luglio a ottobre in racemi sul lato opposto del ramo rispetto a ciascuna foglia, sono piccolissimi e privi di petali, composti solo dagli stami centrali sulla sommità di peduncoli. I frutti invece sono bacche globose che, inizialmente verdi, diventano nero-violacee quando maturano. Il succo dei frutti della fitolacca viene usato come tintura vegetale e per la produzione di inchiostro. Bacche e semi vengono mangiati dagli uccelli, soprattutto dai merli, sono invece tossici per gli umani e per gli animali domestici. L’assunzione di piccole quantità delle bacche provoca diarrea, vomito e tremori. In quantità rilevanti, può portare alla paralisi della respirazione e alla morte.
Fitolacca – Coltivazione
Esposizione – La fitolacca può essere coltivata a scopo ornamentale in giardino, in posizioni riparate dal vento, ad esempio a ridosso di un muro o di una ringhiera, in mezz’ombra.
Terreno – Si adatta a tutti i tipi di terreno, preferibilmente umidi e ricco di materia organica.
Annaffiatura – Non necessita di annaffiature particolari, se non di soccorso a periodi di siccità.
Moltiplicazione e impianto – La riproduzione si può ottenere per semina o per divisione dei cespi: la semina va fatta in autunno o in primavera interrando i semi in terriccio universale a una profondità di circa 5 cm, anche direttamente a dimora definitiva, oppure in contenitore protetto fino allo spuntare dei primi germogli, se si vive in zone molto fredde; la divisione dei cespi va fatta invece a marzo o a ottobre prelevando i polloni basali e interrandoli in buche ampie e ben lavorate. Nel manipolare la pianta si deve fare attenzione perché il contatto con la linfa può essere irritante.
Concimazione – Pianta rustica e infestante, non necessita di concimazione.
Potatura – Poiché la fitolacca è una pianta infestante, la potatura è fondamentale per contenerne lo sviluppo, e va fatta alla fine del periodo vegetativo tagliando i rami fino a 10 cm dalla base, per favorire l’emissione di nuovi getti l’anno successivo.
Malattie – La fitolacca americana è una pianta rustica che non teme l’attacco di parassiti, è sensibile solo al marciume radicale provocato dal ristagno idrico nel terreno. Tuttavia, è importante ricordare che la pianta può essere veicolo di trasmissione di malattie ad altre piante, di carattere virale, come la trasmissione del virus del mosaico e quello del nanismo giallo.

La fitolacca viene chiamata anche “uva turca”
Fitolacca – Proprietà e omeopatia
La fitolacca viene usata per la preparazione di farmaci antinfiammatori, antivirali e immunostimolanti, ma anche da sola come rimedio omeopatico contro bronchiti, tonsilliti, faringiti, disturbi reumatici, dolori mestruali, infiammazioni delle ghiandole mammarie, dolore associato alla dentizione nei bambini e ulcere del cavo orale. Viene proposta sotto forma di tinture o pomate.
Le radici secche (raccolte in autunno), vengono utilizzate per uso interno nella cura di bronchiti, catarro cronico e infiammazione della gola. Le radici fresche invece vengono usate sotto forma di impacchi su contusioni, distorsioni, slogature e contro dolori reumatici. Le foglie possono essere usate per preparare decotti depurativi e lassativi.

Particolare delle bacche di fitolacca: inizialmente verdi, a maturazione assumono un rosso scuro o porpora-nerastro. Le bacche, se ingerite, possono essere mortali per umani e piccoli animali domestici.
Poiché tutte le parti della fitolacca sono tossiche, a causa del contenuto di saponina, l’assunzione a scopo curativo di prodotti a base di questa pianta deve sempre essere seguita da un medico.
Nota – Quando sono italianizzati, i nomi delle piante (rosa, geranio, abelia ecc.) vanno in minuscolo; restano maiuscoli quando si usa la corretta dicitura botanica che vuole il genere in maiuscolo e la specie in minuscolo: Rosa alba. Per alcune diffuse piante c’è confusione fra grafia italiana e latina. Per esempio, photinia o fotinia? La grafia latina è ormai usata anche nel linguaggio comune e si scrive photinia in minuscolo. Nel linguaggio comune esiste cioè la doppia grafia, piracanta e pyracantha.