La fillirea (Phillyrea), o ilatro, è un genere di arbusti o piccoli alberi (fino a 6-7 metri) sempreverdi della famiglia delle Oleacee.
Classificazione – Genere: Phillyrea; famiglia: Oleacee.
Origine – Bacino del Mediterraneo e Armenia.
Habitat in Italia – In Italia sono diffuse le specie Phillyrea angustifolia e Phillyrea latifolia; la prima cresce soprattutto in ambienti aridi e costieri, la seconda, invece, in ambienti a clima mite ma anche collinari, e nel sottobosco.
Usi – Questi arbusti vengono coltivati a scopo ornamentale, sia in vaso sia in piena terra, e possono anche essere usati per creare siepi o coltivati come bonsai. Di recente si sta diffondendo la tendenza dei maxi bonsai, cioè arbusti di dimensioni normali coltivati in giardino e potati come bonsai, con fogliame minuto e chioma compatta, dalle forme ben definite, e spesso vengono usati per realizzarli ulivi o filliree. La corteccia viene usata per trarne tintura per tessuti.
Etimologia – Il nome del genere, Phillyrea, dal greco philýra, nome usato da Dioscoride per designare il tiglio e successivamente da Teofrasto riferito a una specie del genere Phillyrea; l’epiteto angustifolia deriva da angustus, angusto, stretto e da folium, foglia, lamella: con foglie strette o di piccole dimensioni; l’epiteto latifolia deriva da latus, largo, esteso e da fólium, foglia: con foglie larghe.
Altri nomi – La specie latifolia è detta anche ilatro comune, fillirea a foglie larghe, fillirea latifoglia, filaria comune, lilatro; la specie angustifolia è nota anche come ilatro sottile, fillirea a foglie strette, fillirea angustifoglia, lilatro sottile, filaria sottile.
Indice

Phyllirea latifolia
Fillirea – Specie principali
In Italia, come detto, sono diffuse le specie Phillyrea angustifolia e Phillyrea latifolia, la prima a foglie strette, la seconda a foglie larghe. Nella latifolia, inoltre, le foglie delle piante giovani hanno margine seghettato, quelle delle piante più vecchie hanno margine liscio. Queste specie sono presenti nel nostro Paese anche allo stato spontaneo.

La Phillyrea angustifolia ha foglie lunghe e strette. I piccoli fiori bianchi sono poco appariscenti, ma profumati
Fillirea – Coltivazione
La ramificazione della fillirea è fitta, le foglie sono ovali, lucide, verde scuro e all’attaccatura con i rami in primavera sbocciano piccoli racemi di fiori bianchi. Questi sono poco appariscenti ma molto profumati e attirano le api, infatti la fillirea è una pianta mellifera. I frutti sono piccole drupe tondeggianti nere o violacee, simili alle olive. Con l’ulivo la fillirea ha in comune anche la famiglia di appartenenza e alcune esigenze di coltivazione.
Vita – Pianta perenne.
Dimensioni – Altezza: 5-6 m, anche se esistono esemplari che superano i 10 m.
Tempo altezza massima – La crescita è molto lenta e possono occorrere decine di anni prima di giungere al massimo sviluppo in altezza.
Esposizione – La messa a dimora della fillirea va fatta in autunno nelle regioni a clima mite, in primavera inoltrata nelle regioni a clima freddo. L’esposizione ideale è in una posizione soleggiata e riparata dal vento, perché seppure non tema il gelo intenso, questa pianta è sensibile ai venti invernali. Nelle regioni con inverni molto freddi, è utile coltivare questo arbusto in vaso, per poterlo spostare in collocazioni riparate o coprire più facilmente. Per evitare i danni causati dal gelo, è opportuno interrare la fillirea in un terreno sciolto e molto ben drenato, in modo che non ci siano ristagni idrici che diventano gelati in inverno, e preparare una pacciamatura per proteggere l’apparato radicale. In caso di freddo intenso e inverno ventoso, è opportuno riparare la chioma con teli traspiranti. Per garantire il drenaggio, unire della sabbia al terriccio.
Temperatura – Tollera temperature comprese tra -5 e 40 °C.
Terreno – Essendo una pianta molto rustica, la fillirea si adatta a tutti i tipi di terreno.
Fioritura – La fioritura avviene a primavera inoltrata, mentre la maturazione dei frutti tra novembre e dicembre.
Annaffiatura – La fillirea sopporta bene il caldo e la siccità, ma in estate, se tenuta in giardino al sole, è bene fornirle acqua regolarmente quando il terreno rimane asciutto. In inverno invece le annaffiature non sono necessarie se la pianta è tenuta in giardino, dovranno essere sporadiche se invece è tenuta in vaso al chiuso.
Rinvaso – Se tenuta in vaso, il rinvaso della fillirea va effettuato in primavera, quando si nota che le radici iniziano a uscire dai fori di drenaggio sotto il vaso.
Concimazione – La crescita di questo arbusto è lenta, ma può essere stimolata con la concimazione, da effettuare a fine inverno con concime organico pellettato o fertilizzanti chimici a lenta cessione.
Potatura – La potatura va fatta dopo la fioritura ed è utile per stimolare l’emissione di nuovi rami: se si vuole ottenere una chioma ampia è cespugliosa, bisogna potare i rami superiori per favorire lo sviluppo di quelli laterali, se invece si vuole ottenere una forma ad albero, bisogna potare i rami laterali per far sviluppare solo quello centrali. Al termine dell’inverno vanno inoltre eliminati i rami secchi o danneggiati dal gelo.
Moltiplicazione e impianto – La moltiplicazione della fillirea avviene per seme o per talea. Trattandosi di una pianta dioica, perché possa avvenire la riproduzione per seme è necessario avere un esemplare maschio e un esemplare femmina, così che si sviluppino i frutti, e quindi i semi. La semina va poi eseguito fra settembre e ottobre in contenitore protetto con terriccio specifico mantenuto costantemente umido, fino alla comparsa dei germogli, che vanno trasferiti in vaso finché non sono abbastanza robusti per la messa a dimora definitiva. La talea, invece, va prelevata in primavera, recidendo rami apicali per la lunghezza di circa 15 cm e interrandoli per metà in una miscela di sabbia e torba mantenuta umida, fino alla comparsa delle nuove foglioline. A questo punto, come nella semina, è necessario attendere che le nuove piantine si irrobustiscano prima di metterle a dimora in vaso o in piena terra.
Malattie – La fillirea è una pianta rustica che non teme gli attacchi dei parassiti, ma è sensibile al marciume radicale provocato dal ristagno idrico.

La Phillyrea latifolia ha foglie ovali, lucide. I fiori bianchi sono seguiti da bacche nero-blu
Fillirea – Proprietà
La fillirea è usata nella medicina popolare e in erboristeria per le sue proprietà antinfiammatorie e depurative: viene usata come decongestionante e come rimedio per l’itterizia e altri problemi legati al fegato, mentre con le foglie in Medioriente si produce un decotto utilizzato contro il mal di denti, mal di gola e tosse; è inoltre ricca di flavonoidi, antiossidanti. Attenzione però, i frutti sono tossici per l’uomo.
Nota – Quando sono italianizzati, i nomi delle piante (rosa, geranio, fillirea ecc.) vanno in minuscolo; restano maiuscoli quando si usa la corretta dicitura botanica che vuole il genere in maiuscolo e la specie in minuscolo: Rosa alba. Per alcune diffuse piante c’è confusione fra grafia italiana e latina. Per esempio, photinia o fotinia? La grafia latina è ormai usata anche nel linguaggio comune e si scrive photinia in minuscolo. Nel linguaggio comune esiste cioè la doppia grafia, piracanta e pyracantha.