Il filadelfo è una pianta arbustiva perenne decidua appartenente al genere Philadelphus a sua volta facente parte della famiglia delle Idrangeacee; il genere comprende circa 60 specie.
Classificazione – Genere: Philadelphus; famiglia: Idrangeacee.
Origine – Le varie specie sono originarie delle zone temperate del pianeta. Una specie presente in Italia anche spontanea è il Philadelphus coronarius, alto mediamente 2-3 metri, molto profumato, con fiori bianchi, ma ne esistono ibridi con macchie purpuree sui petali.
Habitat in Italia – Zone fresche e umide; boschi di forra.
Usi – Il filadelfo viene coltivato anche come esemplare singolo, ma lo è soprattutto in gruppo allo scopo di creare siepi molto compatte.
Etimologia – Il nome del genere, Philadelphus, deriva dal greco philádelphon, nome di un fiore (composto da phílos, amico, e da adelphós, fratello: sta quindi per amico fraterno): per la bellezza e il profumo che fa sì che la pianta sia molto apprezzata; l’epiteto della specie più nota in Italia, coronarius, deriva dal termine coróna, che significa corona, ghirlanda: cioè adatto a comporre ghirlande o con organi disposti a corona.
Altri nomi – Il Philadelphus coronarius è noto anche come fior d’angiolo, fior d’angelo, gelsomino della Madonna e gelsomino dei frati.

I fiori di Philadelphus coronarius (filadelfo, fiore d’angelo) sbocciano a inizio estate e sono molto profumati
Filadelfo – Coltivazione
Il filadelfo ha portamento eretto e ha il fusto rivestito di una corteccia che tende a sfilacciarsi in modo caratteristico. I fiori, singoli oppure raccolti in racemi, dal profumo simile a quello dei fiori d’arancio, sono in genere bianchi, con quattro petali.
Vita – Pianta perenne.
Dimensioni – Il filadelfo può essere alto da 1 a 5 metri; larghezza: circa 2 m.
Tempo altezza massima: dai 10 ai 15 anni circa.
Esposizione – L’esposizione ideale è in mezz’ombra, ma il filadelfo tollera anche il pieno sole. In inverno è bene riparare la base della pianta con una pacciamatura di foglie secche, se si vive in zone con inverni molto freddi.
Temperatura – Il filadelfo è un arbusto molto rustico, che sopporta bene anche temperature molto rigide, fino a -20°.
Terreno – Si adatta a qualsiasi tipo di terreno, anche se preferisce quelli alcalini o calcarei, ma deve essere sempre ben drenato e moderatamente fertile.
Fioritura – La fioritura avviene fra maggio e giugno.
Annaffiatura – Le annaffiature devono essere frequenti solo nei periodi di prolungata siccità, per il resto il filadelfo si accontenta dell’acqua delle piogge. Se coltivato in vaso, invece, richiede maggiori attenzioni: irrigazione ogni 3 settimane e concimazione regolare.
Concimazione – La concimazione infatti per il filadelfo coltivato in giardino deve essere moderata e va fatta a fine inverno con stallatico o cornunghia. Solo in caso di piante deboli, può essere fatta un’altra concimazione a fine estate, dopo la fioritura.
Potatura – Il filadelfo fiorisce sui rami dell’anno precedente, quindi la potatura va effettuata subito dopo la fioritura: recidendo quelli appena sfioriti, si stimola l’emissione di nuovi rami fioriferi per l’anno successivo. Periodicamente è poi necessario ringiovanire la pianta recidendo i rami più vecchi.
Moltiplicazione e impianto – La moltiplicazione del filadelfo avviene per seme, da interrare in un terriccio misto a torba, molto soffice. Le nuove piantine produrranno fiori a partire dal terzo anno d’età. Poiché questa tecnica non garantisce piante identiche alla pianta madre, nel caso si vogliano riprodurre ibridi precisi, è necessario ricorrere alla tecnica della talea, prelevando porzioni di rami dal legno tenero di circa 10 cm a inizio estate e ponendole in un miscuglio di sabbia e torba in contenitore protetto fino allo spuntare di nuovi germogli.
Malattie – Nei periodi caldi e umidi il filadelfo teme l’attacco degli afidi e lo sviluppo di malattie fungine, per questo è necessario controllare che non ci sia ristagno idrico nel terreno e fornire alla pianta trattamenti antiparassitari preventivi durante la primavera o durante la fioritura.

Il filadelfo (più precisamente la specie Philadelphus coronarius) viene chiamato anche “fiore d’angelo” o “gelsomino della Madonna”
Nota – Quando sono italianizzati, i nomi delle piante (rosa, geranio, filadelfo ecc.) vanno in minuscolo; restano maiuscoli quando si usa la corretta dicitura botanica che vuole il genere in maiuscolo e la specie in minuscolo: Rosa alba. Per alcune diffuse piante c’è confusione fra grafia italiana e latina. Per esempio, photinia o fotinia? La grafia latina è ormai usata anche nel linguaggio comune e si scrive photinia in minuscolo. Nel linguaggio comune esiste cioè la doppia grafia, piracanta e pyracantha.