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Erica

L’erica è una pianta perenne sempreverde della grande famiglia delle Ericacee.

Classificazione – Genere: Erica; famiglia: Ericacee (circa 850 specie di piante arbustive). Non va confusa con quella che volgarmente è detta erica selvatica (Calluna vulgaris) o brugo, una volta considerata comunque appartenente al genere Erica. Il brugo ha foglie più piccole (non superano i 3 mm) e la corolla e il calice divisi in quattro parti non in cinque come l’erica.

Origine – Quasi 700 specie sono endemiche del Sud Africa; le restanti specie sono originarie di altre parti dell’Africa, del Madagascar, del Mediterraneo e dell’Europa. Molto diffusa nel continente europeo.

Habitat in Italia – L’Erica carnea si trova nell’Italia centro-settentrionale fino a 2.500 m (prati, pascoli aridi, pendii sassosi e soleggiati e nelle parti soleggiate dei boschi soprattutto di conifere); l’Erica arborea è presente in tutta Italia fino a 1.200 m, quella cinerea solo nelle regioni nord-occidentali fino a 900 m.

Usi – L’erica è una pianta ornamentale che viene usata sia per la decorazione degli interni sia per quella degli esterni; ha fioriture appariscenti e durature, ma non sono solo i fiori a rendere apprezzabile questa pianta; alcune specie di erica, infatti, sono molto ricercate anche per le loro foglie molto decorative.

Etimologia – Il termine erica è stato ripreso da Linneo dal termine che usò Plinio per descrivere una pianta, a sua volta adattamento di un antico termine greco (ereíko tritare, sbriciolare per indicare l’habitat delle macchie secche di erica) usato da Eschilo e Teocrito; si noti che il nome femminile Erica nulla ha a che vedere con la pianta, ma è semplicemente il maschile dello scandinavo Erik.

Altri nomi – Erica carnicina, scopina.

Curiosità – Nel linguaggio dei fiori, quando assume toni violacei l’erica è offerta come simbolo di ammirazione e solitudine, l’erica rosa è invece propiziatoria di ottima fortuna mentre l’erica bianca simboleggia la protezione dal pericolo.

Indice

  • Erica – Specie
  • Erica carnea – Coltivazione
  • Erica carnea – Cultivar
erica cinerea

Erica cinerea in autunno

Erica – Specie

Consultando in Rete gli articoli sull’erica non è difficile accorgersi della confusione che regna anche fra gli addetti ai lavori; appare quindi importante comprendere di fronte a quale specie di erica ci troviamo.

Le varie specie di erica si differenziano soprattutto per:

  • altezza – Esistono specie che arrivano al massimo a 30 cm (in genere quelle usate nei giardini) e altre che arrivano fino a 4 metri (alcune specie africane arriverebbero anche oltre).
  • Fioritura – Ci sono specie che fioriscono nei mesi freddi e altre che invece fioriscono nei mesi caldi; a prescindere dalle cultivar presenti sul mercato, fra le spontanee una caratteristica che le differenzia è anche il colore dei fiori che va dal bianco al rosso acceso.
  • Temperatura – Esistono specie che temono il freddo e altre che temono il caldo e la siccità.
  • Importanza ornamentale – Alcune specie (e le relative cultivar) sono molto importanti per il giardinaggio, altre lo sono solo in campo botanico.

Questi quattro parametri sono i più significativi per chi vuole scegliere una specie di erica per il proprio giardino, prevalendo su altre differenze (come il luogo dove la pianta nasce spontanea o da cui proviene).

In questo articolo descriveremo la coltivazione dell’Erica carnea, dando solo cenni generici per le altre specie.

Erica arborea – Arbusto sempreverde che può raggiungere i 4 m di altezza, ma normalmente non supera i 2 m. In Italia è diffusa nelle zone collinari. Per approfondire, Erica arborea.

Erica cinerea – Molto rustica e di altezza contenuta (al massimo 50-60 cm), ha portamento eretto con fusto caratterizzato da ramoscelli cenerini. Fiorisce da giugno a settembre con fiori rosso-violetto che appassiscono velocemente in autunno.

Erica x darleyensis – Ibrido che deriva dall’incrocio casuale (in Inghilterra alla fine del XIX sec.) fra la specie sicula e quella lusitanica, Ha grande importanza orticola, essendo eccezionalmente rustica, ricchissima di fiori e disponibile a tollerare terreni calcarei.

erica darleyensis

Tappeto di Erica x darleyensis

Erica erigena – Originaria delle coste atlantiche (Spagna, Portogallo, Irlanda), su suolo a volte decisamente umido e di natura calcarea, può superare anche i 2 m d’altezza con un portamento eretto. Un po’ meno rustica della carnea, ma comunque molto interessante per la coltivazione in giardino, fiorisce da marzo a maggio.

Erica gracilis – Specie di piccole dimensioni che raggiunge al massimo il mezzo metro di altezza. Come dice il nome, è molto delicata e può essere coltivata in giardino solo in zone a clima mite. Per approfondire, Erica gracilis.

Erica hyemalis – Raggiunge i 60 cm di altezza; presenta foglie filiformi e fiori tubulosi bianchi con sfumature rosa. Fiorisce da novembre a gennaio, ma è molto delicata per cui si consiglia la coltivazione in serra o appartamento.

Erica lusitanica – Come dice il nome, è originaria di Portogallo, Spagna e Francia; caratterizzata da un portamento eretto, fiorisce a partire da gennaio con fiori bianco-rosati e tollera molto bene il freddo.

Erica mammosa – Fra le specie più decorative, originaria dell’Africa meridionale. Da noi si coltiva in vaso perché non resisterebbe a temperature inferiori ai 5 °C. Ha fusto eretto con fiori invernali e primaverili, tubulari con colori che vanno dal bianco, al rosso, passando anche per l’arancione.

Erica manipuliflora – Diffusa nella macchia mediterranea (anche nel Sud dell’Italia) di Europa e Asia temperata. Predilige terreni calcarei con ambienti caldi e aridi.

Erica melanthera – Questo piccolo arbusto è molto compatto arrivando anche a 60 cm di altezza. I fiori tubulosi sono rosa con stami neri.

Erica multiflora – Spontanea nei boschi dell’Italia centro-meridionale. Raggiunge un’altezza massima di 1,5 m. Ha fiori estivi di color rosa-violetto, intensamente profumati.

erica multiflora

Erica multiflora

Erica pageana – Di origine sudafricana ha portamento eretto fino a 80 cm di altezza con foglie lineari, ciliate e verticillate. Fiorisce in autunno con fiori gialli.

Erica persoluta – Originaria dell’Africa meridionale, ha portamento cespuglioso (altezza massima 90 cm) con un fusto fragile e vellutato. Fiorisce da marzo-aprile con fiori bianchi con sfumature rosa.

Erica perspicua – Ha portamento eretto produce fiori tubolari, di colore bianco-rosa.

Erica scoparia – Arbusto sempreverde che può raggiungere i 2 metri d’altezza; è poco appariscente poiché i fiori verdastri si confondono con le foglie. Presente nello stesso areale dell’Erica arborea con cui spesso costituisce macchie di ampie dimensioni. Era utilizzata per produrre scope e i rami servivano per coprire i tetti. Tipicamente mediterranea, è molto resistente al caldo e alla siccità.

Erica sicula – Molto rara (fu trovata per la prima volta sul monte Cofano e nell’isola di Marettimo), ha due sottospecie la libica cyrenaica e la libanotica, presente in Libano e Cipro. Specie molto rustica si adatta a vari tipi di terreni e fiorisce a fine inverno con fiori rossi.

erica sicula

Erica sicula in vaso

Erica carnea – Coltivazione

L’Erica carnea è una pianta spontanea perenne molto coltivata a scopo ornamentale, tanto che le cultivar hanno molto spesso caratteristiche assai diverse dalla pianta spontanea. Il fusto è sottile e legnoso ricoperto da piccole foglie aghiformi di colore verde vivo. Il fusto è strisciante arrivando al massimo a 40 cm di altezza. I fiori riuniti in grappoli apicali sono di colore rosa, più o meno carico, con la forma della corolla a botte. La specie è facilmente riconoscibile da altre del genere perché dalla sommità della corolla si intravedono otto stami scuri e uno stilo più lungo.

Vita – Pianta perenne.

Dimensioni – Al massimo 50 cm di altezza, in larghezza qualche decimetro.

Tempo altezza massima – 4 anni.

Esposizione – L’erica non presenta particolari difficoltà nella coltivazione, è però importante garantirle ambienti freschi e dotati di una buona ventilazione; pur amando la luce, non gradisce l’irraggiamento solare diretto.

Temperatura – Sopporta molto bene il freddo, ma già a 25 °C soffre; le varie cultivar sono un po’ più resistenti al caldo, ma soffrono comunque la siccità e in estate dovrebbero essere a mezz’ombra.

Terreno – L’erica è una pianta che contrappone botanici a esperti del giardinaggio (alcuni addirittura ritengono che il nome della specie derivi dalla Carnia, mentre in realtà deriva dal colore color carne dei fiori). Infatti, le eriche in natura vivono su suoli calcarei, mentre nei giardini preferiscono il terreno acido tanto che è consigliabile aggiungere torba per diminuire il pH. Il terreno di coltivazione deve essere un terreno adatto a piante acidofile e conviene metterla a dimora accanto ad altre piante acidofile, come azalee, rododendri o ortensie. Essendo una pianta che teme molto la siccità è opportuno che il substrato di coltivazione sia costantemente umido e fresco; ovviamente devono essere evitati i sempre dannosi ristagni idrici.

Fioritura – Nelle zone dove è spontanea fiorisce da gennaio a giugno, mentre le cultivar fioriscono (ognuna con proprio periodo) da novembre ad aprile, quindi con fioritura tipicamente invernale. Appena la temperatura aumenta (sopra i 20 °C), i fiori di erica tendono ad appassire con una certa rapidità.

Annaffiatura – Si dovrà irrigare la pianta regolarmente, ma in modo moderato. Si garantiscano inoltre frequenti nebulizzazioni alla chioma. Se l’acqua di irrigazione è eccessivamente calcarea, è opportuno che due o tre volte l’anno si concimi il terreno con concime rinverdente a lento rilascio.

Moltiplicazione e impianto – La moltiplicazione più semplice si effettua da seme, ma si può utilizzare anche la tecnica della talea. All’inizio del periodo primaverile oppure quando siamo giunti al termine di quello estivo, dai rami laterali si dovranno prelevare alcune talee lunghe circa 5-6 cm; si tolgano le foglie eventualmente presenti nella parte bassa e si pongano le talee in vasi contenenti torba umida e sabbia di taglio grossolano. Dopo l’inserimento delle talee, il contenitore andrà ricoperto con un foglio di plastica trasparente. I vasi vanno posti in una zona ombreggiata e in cui la temperatura oscilli fra i 19 e i 25 °C. Il substrato deve essere mantenuto costantemente umido; ci si ricordi di utilizzare acqua demineralizzata o, al limite, acqua piovana. Quotidianamente il foglio di plastica va tolto per verificare l’umidità del substrato, per arieggiare le talee e, ovviamente, per rimuovere l’inevitabile condensa che si sarà formata sulla plastica.

Non appena faranno la loro comparsa i primi germogli, si dovrà rimuovere definitivamente il foglio di plastica e si dovranno porre i contenitori in una zona più ricca di luce; ci si ricordi però di non esporre mai le talee d’erica all’irraggiamento solare diretto. Quando le talee avranno raggiunto un’altezza pari a 7-8 cm, si potranno trapiantare nei contenitori definitivi a gruppi di due o tre.

Concimazione – Per quanto concerne la concimazione periodica si consiglia l’utilizzo bisettimanale di fertilizzanti da mescolare con l’acqua delle annaffiature; le fertilizzazioni dovranno essere effettuate sia nella stagione primaverile che in quella estiva.

Potatura – Annualmente è necessario eseguire una potatura atta a rimuovere tutte le infiorescenze sfiorite e a ridurre la lunghezza dei rami.

Malattie – Un ultimo cenno va alle avversità che possono interessare questa pianta, le più fastidiose sono gli attacchi che può subire da cocciniglia (che va combattuta con anticoccidici) e ragnetto rosso (che va avversato incrementando l’umidità dell’ambiente e utilizzando prodotti acaricidi).

Coltivazione in vaso

Se coltivata in vaso, sarebbe anche utile sostituire annualmente il terreno in cui si trovano le piante, rimpiazzandolo con terriccio fresco per piante acidofile.

Erica carnea – Cultivar

Le tante cultivar da giardino si distinguono per alcuni parametri, in particolare il colore dei fiori e del fogliame. Ecco le cultivar più diffuse.

  • Dimensione max inf. a 35 cm: ‘Ann Sparkes’, ‘Eileen Porter’, ‘King George’, ‘Snow Queen’.
  • Dimensione max dai 35 ai 50 cm: ‘Altadena’, ‘Atrorubra’, ‘Aurea’, ‘December Red’, ‘Foxhollow’, ‘Golden Starlet’, ‘Loughrigg’, ‘Myretoun Ruby’, ‘Pink Spangles’, ‘Ruby Glow’, ‘Springwood White’, ‘Tybesta Gold’, ‘Vivellii’, ‘Winter Beauty’.
Erica carnea

Erica carnea in fiore

Da citare anche una mutazione naturale dai fiori molto chiari, a volte totalmente bianchi (Erica carnea var. albina).

Nota – Quando sono italianizzati, i nomi delle piante (rosa, geranio, abelia ecc.) vanno in minuscolo; restano maiuscoli quando si usa la corretta dicitura botanica che vuole il genere in maiuscolo e la specie in minuscolo: Rosa alba. Per alcune diffuse piante c’è confusione fra grafia italiana e latina. Per esempio, photinia o fotinia? La grafia latina è ormai usata anche nel linguaggio comune e si scrive photinia in minuscolo. Nel linguaggio comune esiste cioè la doppia grafia, piracanta e pyracantha.

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