L’erba viperina (Echium vulgare) è una pianta erbacea biennale ; è una delle quaranta specie del genere Echium, della famiglia delle Borraginacee. Come molte piante della stessa famiglia, come la più conosciuta borragine, hanno il fusto e le foglie ricoperti di fine peluria che può risultare urticante per la pelle. Le foglie dell’erba viperina, se ingerite, possono provocare lievi disturbi gastrici.
L’erba viperina è del tutto rustica, resistente ai geli invernali e ha un ciclo di vita biennale; è cespugliosa, con foglie lunghe e strette (lanceolate). Le spighe di fiori sbocciano con continuità e possono raggiungere l’altezza di 60 cm o più.
Classificazione – Genere: Echium; famiglia: Borraginacee.
Origine – La specie è originaria dell’Europa meridionale.
Habitat in Italia – La pianta è diffusa allo stato spontaneo in tutta Italia; il suo habitat naturale è rappresentato da terreni incolti e pascoli ad altitudini fino a 1.200 m.
Usi – L’erba viperina è usata nel giardinaggio per la sua bella fioritura dall’insolito colore blu (o viola-azzurro, raramente può essere anche bianco o rosa); può essere usata in giardini informali o giardini di campagna, in bordure miste di erbacee annuali. La fioritura è particolarmente lunga e generosa. I fiori sono portati su lunghe pannocchie e sono a forma di imbuto o campanula. .
Etimologia – Il nome del genere deriva dal greco ékhis, vipera (per la forma triangolare dei semi che ricorda appunto la testa di una vipera); l’epiteto specifico, invece, deriva da vúlgus, volgo e sta per molto comune; il riferimento è alla grande diffusione della pianta.
Altri nomi – L’erba viperina è nota anche come viperina azzurra o viperina comune.
Curiosità – I fiori attirano insetti impollinatori e sono particolarmente importanti per la popolazione delle api.
Indice

I fiori di erba viperina sono molto importanti per le api, in quanto sbocciano in estate quando le fioriture per gli insetti impollinatori sono più rare

L’Echium candicans è una specie dello stesso genere dell’erba viperina, adatta a giardini dagli inverni miti
Erba viperina – Cultivar e specie simili
L’erba viperina è una pianta spontanea molto diffusa dalla quale sono state selezionate alcune cultivar appositamente per il giardinaggio:
- Echium vulgare ‘Blue Bedder’: ha fiori azzurri allo sbocciare che poi diventano progressivamente rosati.
- Gli ibridi della Serie Dwarf hanno invece fiori rosa, lilla, blu o bianchi spesso striati.
Le cultivar hanno uno sviluppo più compatto, arrivando a un’altezza massima di 45 cm.
Nota – Accanto all’Echium vulgare, dello stesso genere si usa nei giardini anche la specie Echium candicans, originaria dell’isola di Madera ma che è quasi rustica e non sopporta temperature minime inferiori a cinque gradi centigradi, e l’Echium wildpretii (sinonimo di Echium bourgaeanum), anch’essa sensibile al freddo (originaria delle isole Canarie), biennale a base legnosa che si distingue per i fiori rossi.
Erba viperina – Coltivazione
Vita – Pianta biennale.
Dimensioni – Raggiunge altezze da 40 a 60 cm, espandendosi di poco in larghezza.
Esposizione – L’erba viperina va coltivata in pieno sole.
Terreno – Il terreno dev’essere moderatamente fertile, ben drenato.
Fioritura: generosa e prolungata. La specie spontanea può fiorire da marzo a ottobre, mentre le cultivar iniziano da metà o fine primavera per tutta l’estate.
Annaffiatura – Durante il periodo vegetativo s’annaffia liberamente, diradando le irrigazioni in inverno.
Concimazione – La concimazione non è strettamente necessaria.
Potatura – Non richiede potatura.
Moltiplicazione e impianto – La moltiplicazione avviene per semina a inizio primavera quando le temperature superano i sedici gradi centigradi. Si possono fare talee basali delle perenni legnose a inizio primavera.
Malattie – La erba viperina è una pianta molto robusta e l’unico problema può essere l’attacco di chiocciole e lumache. Nel caso, si consulti l’articolo Come allontanare le lumache da orto e giardino
Nota – Quando sono italianizzati, i nomi delle piante (rosa, geranio, abelia ecc.) vanno in minuscolo; restano maiuscoli quando si usa la corretta dicitura botanica che vuole il genere in maiuscolo e la specie in minuscolo: Rosa alba.