L’erba gatta (Nepeta cataria) è una pianta erbacea perenne della famiglia delle Lamiacee. Ha un odore caratteristico che ricorda quello della menta. Il nome erba gatta è spesso erroneamente attribuito anche alla valeriana.
Classificazione – Genere: Nepeta, famiglia: Lamiacee.
Origine – È originaria della zona orientale del Mediterraneo. Si tratta di una pianta diffusa allo stato spontaneo in tutta Italia fino a circa 1200 m sul livello del mare.
Habitat in Italia – Il tipico habitat di questa pianta sono le macerie e i vecchi muri.
Usi – È coltivata come pianta ornamentale. Secondo la medicina popolare ha blande proprietà antispasmodiche e stimolanti; è consigliata per combattere stress, crampi mestruali e intestinali. Contiene un olio repellente per gli insetti e mentolo.
Etimologia – Il nome del genere deriva da nepeta, nome di una pianta citata da Plinio, probabilmente perché proveniente da Nepi, nell’Etruria. L’epiteto specifico, cataria, deriva dal termine greco katta, dei gatti.
Altri nomi – La pianta è nota anche come gattaia comune, nepeta gattaia, erba dei gatti.
Curiosità – Il nome comune di quest’erba fa riferimento proprio ai nostri amici felini domestici. Il nepetalattone ha infatti un curioso effetto sui gatti, di natura stimolante nervosa.
Indice

Nepeta cataria (erba gatta, catnip in inglese)
Erba gatta – Proprietà
La Nepeta cataria è in realtà una pianta officinale: contiene infatti principi attivi come composti terpenici (il nepetalattone), mentre l’olio essenziale ricavato dalla pianta è ricco di timololo e carvacrolo. Il timololo è usato in medicina come farmaco antiipertensivo, mentre il carvacrolo ha proprietà antiinfiammatorie. In passato, nella medicina popolare, questi principi attivi erano sfruttati contro l’acidità di stomaco e antispasmodici e per contrastare i dolori mestruali. In cucina, si usava un tempo unire le foglie di erba gatta in insalate o per condire la carne.

Spesso in commercio si trova sotto il nome di erba gatta un’erba filiforme, che però è una combinazione di graminacee e non è la vera Nepeta cataria.
Erba gatta – Effetti sui felini
Il nepatalattone è la sostanza che ha effetto sull’apparato neurologico dei gatti. Agisce infatti come un ferormone felino. Secondo alcuni studi, circa due terzi dei gatti sono sensibili al suo odore. Dopo averla annusata, il felino può avere comportamenti che mostrano eccitazione: si rotola, lecca l’erba e fa le fusa. L’effetto in genere dura una decina di minuti. La presenza della gattaia è quindi una sollecitazione molto forte per il felino domestico. Tuttavia, l’erba non è in alcun modo tossica anche se ingerita. Spesso il gatto la mangia per eliminare il pelo che può rimanere nello stomaco dopo la pulizia quotidiana.
Quando l’erba gatta raggiunge l’altezza di 10 cm è già utilizzabile dal nostro amico felino.

L’erba gatta (Nepeta cataria): il nome del genere deriva dal nome di una pianta citata da Plinio e probabilmente originaria di Nepi, in Etruria
Erba gatta – Coltivazione
L’erba gatta è una pianta erbacea con il fusto eretto ricoperto da tenue peluria e foglie opposte.
Vita – Pianta perenne.
Dimensioni – Altezza: 40 cm; larghezza: 60 cm.
Tempo altezza massima – 3 anni.
Esposizione – La erba gatta va coltivata a mezz’ombra. Spesso è messa a dimora in un vaso basso o piatto per creare una specie di “prato” in miniatura per il gatto.
Temperatura – Tollera temperature comprese tra -15 e 37 °C.
Terreno – Il terreno dev’essere soffice, umido e ricco di humus.
Fioritura – L’infiorescenza è insignificante, formata da piccoli fiori che sbocciano in estate, seguiti da minuscoli frutti secchi (acheni).
Annaffiatura – Le irrigazioni devono essere frequenti: il terreno va tenuto umido ma senza ristagni idrici.
Concimazione – La concimazione non è strettamente necessaria.
Potatura – È necessario eliminare i fiori appassiti durante il periodo della fioritura; durante la stagione estiva è opportuno accorciare gli steli troppo lunghi; nella stagione autunnale si potano tutti i rametti secchi a un’altezza di circa 10 centimetri dal terreno.
Moltiplicazione e impianto – La moltiplicazione avviene per semina in primavera.
Malattie – La erba gatta può essere soggetta a oidio o all’attacco di lumache se coltivata all’esterno. Nel caso, si consulti l’articolo Come allontanare le lumache da orto e giardino.
Nota – Quando sono italianizzati, i nomi delle piante (rosa, geranio, abelia ecc.) vanno in minuscolo; restano maiuscoli quando si usa la corretta dicitura botanica che vuole il genere in maiuscolo e la specie in minuscolo: Rosa alba.