• HOME
  • ORTO & GIARDINO
    • Chi siamo
    • Pubblicità
    • Contatti
  • Casa
  • Orto
  • Giardino
  • albanesi.it

Dimorfoteca

La dimorfoteca una pianta erbacea annuale appartenente alla famiglia delle Asteracee (Composite). Alcuni italianizzano il termine solo parzialmente, lasciando il ph, ma togliendo la seconda h dopo la t: dimorphoteca. I due termini si riferiscono a varie specie appartenenti al genere Dimorphotheca.

Classificazione – Genere: Dimorphotheca; famiglia Asteracee (Composite).

Origine – Sudafrica e Australia.

Usi – Sono piante particolarmente adatte all’abbellimento dei giardini.

Etimologia – Il termine Dimorphotheca è di origine greca è significa capsula a due forme, il riferimento è al fatto che le piante di questo genere presentano dimorfismo sessuale.

Altri nomi – Come spiegato nell’articolo sulla margherita africana, la dimorfoteca è una delle piante, ma non la sola (quindi è scorretto dire che margherita africana e dimorfoteca sono sinonimi) che viene spesso chiamata con la locuzione margherita africana. Nel citato articolo è anche spiegato perché è scorretto confondere la dimorfoteca con l’Osteospermum. La Dimorphotheca pluvialis è anche detta margherita della pioggia, calendula del Capo, fiore della luna africana, profeta del tempo e margherita africana bianca.

Indice

  • Dimorfoteca – Specie
  • Dimorfoteca – Coltivazione
dimorfoteca dimorphotheca

Dimorphoteca ecklonis

Dimorfoteca – Specie

Sulle varie specie del genere Dimorphotheca c’è una certa confusione causata dal fatto che alcune di esse hanno più di una denominazione; per esempio, la Dimorphotheca aurantiaca e la Dimorphotheca sinuata sono sinonimi, ma alcuni, erroneamente, le distinguono come specie diverse fra loro).

Fra le specie più note si ricordano le seguenti:

  • Dimorphotheca cuneata
  • Dimorphotheca fruticosa
  • Dimorphotheca jucunda
  • Dimorphotheca pluvialis
  • Dimorphotheca sinuata
  • Dimorphotheca ecklonis
dimorfoteca dimorphotheca

Dimorphotheca jucunda

Dimorfoteca – Coltivazione

Le varie specie di dimorfoteca presentano una certa somiglianza con la classica margherita; si caratterizzano per la loro fioritura molto appariscente ed esteticamente molto gradevole; vari sono i colori che contraddistinguono le varie specie. Le dimensioni variano da specie a specie; alcune non superano i 25-30 cm di altezza; altre possono andare oltre i 100 cm. Le diversità fra le specie riguardano anche le forme delle foglie, la tipologia dei petali e i colori dei fiori. Le modalità di coltivazione comunque sono pressoché le medesime; queste piante possono essere coltivate in vaso o nel terreno.

Vita – Pianta annuale.

Dimensioni – Altezza 50 cm; larghezza 50 cm.

Tempo altezza massima – 2 anni.

Esposizione – La dimorfoteca predilige l’esposizione in pieno sole; tollera anche l’esposizione a mezz’ombra, ma in quest’ultimo caso la fioritura sarà meno abbondante; di norma i fiori si aprono quando c’è luce e si chiudono durante le ore notturne o quando il cielo è particolarmente nuvoloso e scuro.

Temperatura – È una pianta piuttosto rustica, sopporta benissimo il caldo e riesce a tollerare anche il freddo, ma mal sopporta temperature inferiori ai -5 °C; durante i mesi più freddi, quindi, è opportuno posizionarla in un luogo riparato o, se ciò non è possibile, proteggerla con del tessuto non tessuto avendo cura di rimuovere le parti aeree; una buona pacciamatura aiuterà a proteggere l’apparato radicale dalle gelate.

Terreno – Il terreno ottimale per le dimorfoteche è leggermente acido, ricco di sostanze organiche e caratterizzato da un buon drenaggio. Per la coltivazione in vaso si può utilizzare un mix di terriccio per piante acidofile, torba, sabbia e compost.

Fioritura – La fioritura della dimorfoteca inizia verso la fine del mese di aprile e dura fino alla stagione autunnale.

Annaffiatura – La dimorfoteca è in grado di sopportare abbastanza bene brevi periodi di siccità, ma per uno sviluppo ottimale è opportuno effettuare regolari annaffiature, soprattutto nei mesi più caldi e comunque durante tutto il periodo della fioritura; ci si regoli in modo da far sì che il terreno di coltivazione sia sempre leggermente umido evitando però la formazione di ristagni idrici che, come noto, predispongono all’insorgenza di marciume radicale.

Moltiplicazione – La moltiplicazione della dimorfoteca può essere fatta per semina o per talea.  Per quanto riguarda la semina, questa può essere effettuata in primavera; è consigliabile aspettare un periodo in cui è nullo il rischio di gelate tardive (per esempio maggio); in alternativa si può cominciare a seminare a partire da febbraio, ma solo in semenzaio protetto dopodiché a maggio o giugno si potrò procedere con la messa a dimora delle piantine; di norma, nel giro di 30-40 giorni circa dalla semina si dovrebbe già verificare la fioritura; la talea può essere nel periodo compreso tra la primavera e l’estate; in genere la si consiglia per la specie Dimorphotheca sinuata. Si procede prelevando delle talee di circa 10 cm dalla pianta madre.

dimorfoteca dimorphotheca

Dimorphotheca sinuata (o Dimorphotheca aurantiaca)

Concimazione – Si possono effettuare concimazioni periodiche – ogni due o tre settimane – mettendo del concime liquido per piante da fiore nell’acqua usata per le irrigazioni. Un’altra opzione è quella di concimazioni ogni 2 o 3 mesi con del fertilizzante granulare a lento rilascio. Queste regolari concimazioni favoriranno la crescita della pianta e renderanno più abbondante la fioritura.

Potatura – Per la dimorfoteca non sono necessari interventi particolari per quanto riguarda la potatura; è sufficiente rimuovere le foglie secche utilizzando forbici ben pulite.

dimorfoteca dimorphotheca

Dimorphoteca pluvialis

Malattie – Le dimorfoteche sono piante piuttosto resistenti, ma possono comunque subire attacchi dagli afidi e dalla mosca bianca. In genere la strategia consigliata è quella preventiva: utilizzo di insetticidi specifici prima della ripresa vegetativa della pianta. Si ricorda che un’altra temibile avversità è il marciume radicale, di solito causato da irrigazioni eccessive che provocano ristagni idrici. Si seguano quindi le indicazioni riportate alla voce annaffiatura.

Nota – Quando sono italianizzati, i nomi delle piante (rosa, geranio, abelia ecc.) vanno in minuscolo; restano maiuscoli quando si usa la corretta dicitura botanica che vuole il genere in maiuscolo e la specie in minuscolo: Rosa alba. Per alcune diffuse piante c’è confusione fra grafia italiana e latina. Per esempio, photinia o fotinia? La grafia latina è ormai usata anche nel linguaggio comune e si scrive photinia in minuscolo. Nel linguaggio comune esiste cioè la doppia grafia, piracanta e pyracantha.

Condividi:
  • Share via Facebook
  • Share via Twitter
  • Share via Email


L'IDEA REGALO

manuale di cultura generale Il Manuale di cultura generale è una grande opportunità per conoscere le basi delle materie che amiamo in modo scientifco e concreto. Un vero e proprio corso su 43 materie fra cui Botanica, Biologia, Micologia, Ecologia, Microbiologia, Zoologia ecc.


NOVITÀ 2022

La dieta italiana

Oggi la dieta italiana è uno dei modelli alimentari più innovativi e più facili da seguire. In sintesi, è la versione scientifica della dieta mediterranea, cioè non solo consigli qualitativi, ma anche quantitativi. La dieta italiana potrà servire quindi a chi vuole mangiare sano ed evitare il sovrappeso, allo sportivo che cerca un modello alimentare compatibile con la prestazione, a chi pensa giustamente che una sana alimentazione possa rallentare l'inevitabile invecchiamento. L'approccio scientifico della dieta italiana è accessibile a tutti, non richiede particolari competenze e, anzi, può essere uno strumento molto facile per capire veramente i principi della dieta mediterranea. dieta italiana

Thea – San Martino Siccomario (PV) © 2000 - 2023 | P.IVA 01527800187 | Tutti i diritti riservati