La digitale è una pianta del genere Digitalis, della famiglia delle Plantaginacee. Si tratta di una pianta erbacea coltivata in giardino per l’aspetto appariscente dei fiori, portati su alti racemi che possono raggiungere e superare il metro di altezza. In realtà, il termine comune digitale indica più di una specie botanica, in quanto al genere Digitalis appartengono circa 22 specie di erbacee biennali o perenni (anche se di breve durata).
Le varie specie di digitale sono anche diffuse allo stato spontaneo in Italia, spesso nei boschi cedui, negli incolti e lungo le radure estive.
Il nome digitale fa riferimento alla forma dei fiori, grandi campanule la cui corolla ricorda un ditale (dal latino digitus, dito).

Piante di Digitalis purpurea: sono perfette per una bordura alta in una zona in ombra parziale
Digitale: le specie
Esistono diverse specie di digitale, di cui elenchiamo le più conosciute e che crescono anche allo stato spontaneo in Italia:
- Digitalis ferruginea: è una pianta biennale o perenne di breve durata che produce, da metà estate, fiori su robusti racemi di color rosso marrone (come indica l’epiteto specifico, ferruginea). Oltre che in Italia, si può trovare nei Balcani, in Turchia e in Libano.
- Digitalis grandiflora: ha i fiori di color giallo pallido venati di marrone all’interno. Può raggiungere l’altezza di un metro; è conosciuta come digitale gialla maggiore. In Italia, si può trovare nei boschi delle regioni settentrionali fino a 1800 m d’altitudine.
- Digitalis lutea: come la precedente ha fiori gialli; detta anche digitale gialla minore, per via della sua altezza più contenuta (60 cm).
- Digitalis purpurea: forse la più conosciuta, ha foglie di un bel verde scuro, spesso ricoperte da lanugine bianca. I fiori sono tra i più grandi, lunghi fino a 6-8 cm. Il colore dei fiori tipicamente è bianco, rosa o porpora. Sono state selezionate molte cultivar diverse, distinte per semplicità in gruppi: il gruppo Excelsior, dai fiori dai toni pastello, il gruppo Foxy, dai fiori color rosso, giallo o bianco, il gruppo Gloxinioides color rosa salmone o giallo, variamente screziati (queste cultivar riescono a raggiungere anche il metro e mezzo d’altezza). Infine, la cultivar ‘Sutton Apricot’ è di colore albicocca.
La digitale è velenosa?
Tutte le parti delle piante del specie del genere Digitalis hanno la caratteristica di provocare gravi disturbi se ingerite. Fiori, foglie e semi contengono, in quantità variabile a seconda della specie, sostanze chiamate glucosidi, che hanno effetto sulla funzionalità cardiaca, come un potente effetto cardiotonico. Per questo motivo si dice in genere che la pianta di digitale è velenosa, anche sarebbe più corretto dire che è una pianta tossica, la cui ingestione di ogni parte, a seconda della quantità di sostanza attiva ingerita, può avere effetti molto pericolosi.

I fiori di digitale sono spesso abbelliti da screziature all’interno dei petali.
Digitale: la scheda
Esposizione – Le piante di digitale vanno collocate in ombra parziale, soprattutto se in luoghi con estati aride. In zone con estati non troppo calde, tollerano anche il pieno sole.
Terreno – Il terreno dev’essere fertile e moderatamente umido.
Annaffiatura – Da primavera fino all’autunno si può annaffiare con moderazione e regolarmente, evitando stress idrici.
Fioritura: molto copiosa. Con una buona esposizione e concimazioni regolari, la fioritura può essere abbondante partire da metà estate. Si tenga presente che nel primo anno di vita difficilmente la pianta produce i fiori. Il fiore è persistente e la fioritura dura circa un mese.
Moltiplicazione e impianto – Si può seminare in tarda primavera.
Concimazione – Si può concimare la pianta in autunno con un concime organico alla base oppure a inizio primavera, con un concime a lenta cessione.
Potatura – Queste piante non necessitano di particolari azioni di potatura; è sufficiente rimuovere rami secchi o sfioriti.
Malattie – La digitale può essere soggetta all’oidio o a macchie fogliari dovute ad attacchi fungini.
Nota – Quando sono italianizzati, i nomi delle piante (rosa, geranio, abelia ecc.) vanno in minuscolo; restano maiuscoli quando si usa la corretta dicitura botanica che vuole il genere in maiuscolo e la specie in minuscolo: Rosa alba.