Il crisantemo è una pianta erbacea che appartiene alla famiglia delle Asteracee (Composite), originaria della Cina. È adatta alla coltivazione sia in vaso sia in piena terra, sia in appartamento che all’esterno e sono molto utilizzati come pianta ornamentale perché fioriscono anche nei mesi freddi.
Il periodo e il tipo di fioritura dipendono dalla varietà: di solito il crisantemo fiorisce da settembre fino a inizio inverno, ma alcune varietà fioriscono d’estate. I fiori sono a capolino, possono andare dai 2 ai 20 cm di diametro, avere pochi petali o moltissimi e fitti e con colori che vanno dal bianco al rosso in varie sfumature.

I crisantemi sono tra le piante più ricche di colori dei loro fiori. Anche le forme possono essere assai diverse: a fiori singoli, incurvati, riflessi, pompon, ecc.
Crisantemo – Usi e varietà
La leggenda del crisantemo vuole che questo fiore dai molti petali abbia avuto origine da una bambina che vegliando la madre moribonda ha separato in striscioline i petali di una margherita, perché uno spirito le aveva promesso che avrebbe trascorso con sua madre tanti giorni quanti erano i petali di quel fiore; la morte, impietosita, decise di concedere a lei e alla madre tanti anni insieme quanti erano i petali così creati dalla bambina. Per questo il crisantemo è anche noto come “margherita dai sedici petali”.
A causa del loro periodo di fioritura, però, in Italia i crisantemi, nello specifico bianchi, sono stati associati alla festa dei defunti del 2 novembre e hanno assunto un significato luttuoso, ma in Oriente il crisantemo è simbolo di vita ed è il fiore nazionale giapponese, a cui è dedicata addirittura una festa. Il crisantemo giapponese è considerato capace di favorire la buona salute e la longevità. Per questo in Oriente i crisantemi vengono usati come decorazioni e regali in occasione di matrimoni e compleanni.
La specie Chrysanthemum morifolium è una delle piante capaci di purificare l’aria negli ambienti domestici, perché è capace di assorbire sostanze chimiche nocive normalmente prodotte dalle azioni quotidiane in casa.
Crisantemo – Coltivazione
Il crisantemo può essere esposto al sole se coltivato in zone non afose, altrimenti è meglio collocarlo all’ombra. Se in vaso, può essere spostato a seconda del periodo dell’anno e tenuto al chiuso in caso di inverni molto rigidi. La sua temperatura ideale infatti è tra i 15° e i 25°, ma in inverno resiste bene al freddo, almeno fino a 4°. Un’accurata pacciamatura del terreno con foglie secche è opportuna per proteggere l’apparato radicale dal freddo in inverno e da un’eccessiva evaporazione dell’acqua in estate.
Il terreno ideale è a ph neutro o leggermente acido, fertile e ben drenato. La coltivazione del crisantemo in piena terra è più semplice perché la pianta riesce a trarre i nutrimenti necessari dal terreno, ma la maggior parte delle specie più diffuse sono molto rustiche e facilmente coltivabili anche in vaso. Bisogna scegliere vasi di dimensioni medio-grandi, perché il crisantemo può svilupparsi in ampiezza fino a 50 cm, riempirli di terriccio per piante da fiore e porre sul fondo uno strato di argilla o ghiaia per mantenere il terreno ben drenato, infine concimare periodicamente soprattutto dopo la comparsa dei boccioli. La messa a dimora va fatta idealmente in primavera, sia in vaso sia in piena terra, ma il periodo in cui queste piante si trovano di più in commercio è l’autunno, quindi si può procedere anche in autunno, purché prima del freddo.

In Italia i crisantemi sono noti come “fiori dei morti”
Il crisantemo ha bisogno di un terreno sempre umido, ma va evitato il ristagno idrico, per questo è opportuno annaffiare con frequenza solo nei mesi caldi, e sospendere l’irrigazione in autunno e in inverno, tranne che quando si nota il terreno secco. È sempre importante fare attenzione a non bagnare le foglie.
La potatura del crisantemo si fa a maggio e a fine agosto, eliminando rami, foglie e fiori secchi, e si può scegliere se eliminare le gemme apicali per stimolare lo sviluppo laterale della pianta, con fioriture più abbondanti e fiori più piccoli, oppure eliminare i boccioli laterali per avere solo le infiorescenze centrali, con pochi fiori più grandi.
La propagazione del crisantemo può avvenire per semina, per talea o per divisione dei cespi. La semina è il metodo indicato soprattutto per le specie annuali o per la creazione di varietà ibride, va effettuata in primavera ponendo i semi in vasetti con torba e sabbia a temperatura mite; quando le nuove piantine si saranno sviluppate, si procederà con la messa a dimora in vaso o in giardino.
Per le specie perenni, invece, sono più indicate la talea o la divisione dei cespi. La talea si effettua a febbraio o marzo prelevando i polloni basali del crisantemo, per una lunghezza di circa 5 cm e completi di foglie, e trapiantandoli in un miscuglio di sabbia e torba in ambiente caldo; dopo circa dieci giorni avranno radicato e potranno essere messi a dimora. La divisione in cespi invece si effettua a inizio primavera prelevando parti di apparato radicale e chioma da una pianta molto sviluppata, per collocarle in nuovi vasi o in giardino.
Il crisantemo può subire l’attacco di parassiti quali gli afidi e i tripidi che danneggiano fiori e foglie, o di insetti come la mosca delle radici, che colpisce l’apparato radicale. Questi attacchi si possono prevenire, oltre che con prodotti specifici, mantenendo ben drenato e nutrito il terreno della pianta e ben areato il suo ambiente.
Nota – Quando sono italianizzati, i nomi delle piante (rosa, geranio, crisantemo ecc.) vanno in minuscolo; restano maiuscoli quando si usa la corretta dicitura botanica che vuole il genere in maiuscolo e la specie in minuscolo: Rosa alba. Per alcune diffuse piante c’è confusione fra grafia italiana e latina. Per esempio, photinia o fotinia? La grafia latina è ormai usata anche nel linguaggio comune e si scrive photinia in minuscolo. Nel linguaggio comune esiste cioè la doppia grafia, piracanta e pyracantha.