Il convolvolo, detto anche vilucchio, è una pianta perenne, rampicante o strisciante della famiglia delle Convolvulacee.
Classificazione – Genere: Convolvulus; famiglia: Convolvulacee.
Origine – Il convolvolo comune è una pianta originaria dell’Europa e dell’Asia.
Habitat in Italia – La specie spontanea, il Convolvulus arvensis, o vilucchio comune, è diffusa nei prati incolti e lungo le strade di campagna e nelle colline in tutta Italia, fino a 1500 metri di altitudine. Predilige i terreni argillosi, dove si propaga velocemente per seme o con radici sotterranee o fusti avventizi, al punto da essere considerata una pianta infestante.
Usi – Spesso è usato nei giardini per nascondere le reti di recinzione; è anche adatto per giardini rocciosi o per abbellire muretti o scarpate.
Etimologia – Il nome del genere deriva dal latino convolvere, cioè avvolgere, in riferimento ai fusti volubili che sono in grado di avvolgersi su altre piante o a colonizzare prati.
Altri nomi – Il convolvolo comune ha fiori di un bianco candido oppure leggermente colorato di rosa nella parte più interna. I fiori sono leggermente profumati di vaniglia e hanno le caratteristiche di chiudersi al tardo pomeriggio. Per questo motivo sono anche conosciuti con il nome di belle di giorno.
Curiosità – Negli Stati Uniti è stata inserita nell’elenco delle piante più nocive per le sue caratteristiche di pianta infestante.
Indice

Spesso il convolvolo è usato nei giardini per nascondere le reti di recinzione.
Convolvolo – Coltivazione
Se si sceglie di coltivare il convolvolo in giardino, oltre al Convolvulus arvensis, che spesso appare nei giardini spontaneamente, si possono scegliere altre varietà, scelte generalmente in base ai colori dei fiori.
Vita – Pianta perenne.
Dimensioni – Altezza: 50 cm; larghezza: 50 cm.
Tempo altezza massima – 2 anni.
Esposizione – Predilige l’esposizione soleggiata. Alcune specie non sono rustiche e temono il freddo, in quel caso si comportano da annuali o si devono spostare in serra in autunno.
Temperatura – Tollera temperature comprese tra -10 e 40 °C.
Terreno – Si adatta a terreni poveri, moderatamente fertili, anche sassosi. Per questo il convolvolo è adatto anche per giardini rocciosi o per abbellire muretti o scarpate.
Fioritura – Da fine giugno a fine agosto.
Annaffiatura – Non necessitano di abbondanti irrigazioni; il terreno va tenuto appena umido.
Concimazione – La concimazione serve per stimolare la fioritura e può essere chimica (con prodotti diluiti nell’acqua d’irrigazione) o organici.
Potatura – Non necessita di potatura.
Moltiplicazione e impianto – Conviene partire direttamente dai semi, da porre a dimora direttamente a primavera, quando le temperature sono attorno ai 15-18 gradi. Le specie perenni striscianti si dividono a primavera separando i cespi.
Malattie – Il convolvolo è resistente a malattie e parassiti: può essere colpito occasionalmente solo da oidio sulle foglie, da acari e afidi (nei fiori) e dal ragnetto rosso.
Convolvolo blu e bianco
I colori classici dei fiori di convolvolo sono bianco e blu: come detto il bianco è il colore della specie spontanea dei prati, ma lo si ritrova anche nelle specie Convolvulus boissieri e Convolvulus althaeoides. In questi spesso il bianco è leggermente sfumato di rosa. Nel Convolvulus cneorum il fiore è bianco e giallo al centro.
Il colore blu è invece tipico del Convolvulus sabatius, più precisamente blu lavanda, da chiaro a scuro e intenso. Si tratta di una specie originaria di Spagna, Italia e Africa del Nord. Nel Convolvulus tricolor (o convolvolo minore) il fiore, solitario e a imbuto, è blu nella parte esterna della corolla, bianco alla base dei petali con una macchia gialla al centro. Come molti convolvoli, il fiore dura un solo giorno. La specie è originaria delle regioni calde dell’Europa meridionale (dalla Grecia al Portogallo) e dell’Africa del Nord.

Il convolvolo cresce anche spontaneamente nei campi e lungo le strade di campagna, fino a essere considerato infestante nei giardini
Come eliminare il convolvolo infestante?
Spesso il convolvolo, per la sua natura infestante, è una presenza poco gradita nei giardini. Si tratta di una pianta dotata di fusti molto resistenti, capaci di colonizzare ampie aree del giardino e di arrampicarsi su tutto: altre piante, reti, cancelli. Se lasciato libero di strisciare sul prato, lo colonizzerà in poche settimane, facendo scomparire l’erba.
Come si elimina il convolvolo infestante? Purtroppo è un’operazione molto difficile e anche frustrante, perché puntualmente ricomparirà, specie se viene eliminato troppo tardi, quando i semi si sono già diffusi. L’uso dei diserbanti chimici è una soluzione ben poco efficace, perché non sempre riesce a danneggiare i rigetti sotterranei. Inoltre, se la pianta ha già prodotto i fiori e i semi, il diserbo chimico avrà efficacia limitata: una volta esaurita la sua tossicità, i semi germineranno indisturbati. L’uso dei diserbanti chimici è anche di difficile attuazione se il convolvolo si è abbarbicato a piante già presenti in giardino o striscia sull’erba. Il diserbo chimico potrebbe anche danneggiare altre piante che non si vuole eliminare.
Il metodo più semplice è riconoscere il convolvolo in anticipo e strapparlo (diserbo manuale) quando non ha ancora prodotto i semi. Se il convolvolo interessa una zona limitata del giardino, priva di altre piante (per esempio si è diffuso su un muro o sul prato), si può usare un telo nero e coprirlo per qualche mese, soluzione però non sempre effettuabile in tutto il giardino. In alternativa, è possibile coltivare delle piante che possono andare in competizione con il convolvolo, come tagete e calendula, che sostituiscono il convolvolo con la loro presenza più discreta e meno invasiva.

La sfinge del convolvolo (Agrius convolvuli) è una farfalla notturna i cui bruchi si cibano delle foglie del convolvolo
La sfinge del convolvolo
La sfinge del convolvolo (Agrius convolvuli) è una farfalla notturna (falena) che deve il suo nome al fatto che il bruco vive sulla pianta del convolvolo. Di colore bruno-marrone, ha l’addome grigio a righe, e raggiunge da adulta dimensioni notevoli (fino a 10-12 cm). Il bruco ha un caratteristico “cornetto” sull’addome. La falena è molto vistosa, ma generalmente non s’interviene a eliminarla perché si è rivelata un pericolo solo per la coltivazione della batata nei paesi tropicali. Si può osservare all’imbrunire nei mesi da maggio a luglio. Si tratta di una specie migratrice: lascia le nostre latitudini in autunno.