Conophytum è un genere di piante grasse che fa parte della famiglia delle Aizoacee. Comprende quasi trecento specie di piante, tutte delicate e sensibili al gelo che in genere possono sopportare una temperatura minima non inferiore a cinque-dieci gradi centigradi, anche se alcune tollerano temperature prossime allo zero ma solo con climi secchi. Sono infatti originarie della Namibia e del Sudafrica. Nella maggior parte delle zone d’Italia, sono coltivate prevalentemente in vaso, tenute in casa in inverno e portate all’aperto nei mesi più caldi. Dal momento che le piante sono tutte di dimensioni contenute (piante nane), la collocazione migliore è infatti in vasi o, al più, in aiuole rialzate ghiaiose all’esterno, se le temperature lo consentono.
Non sono di facile coltivazione perché il loro ciclo vegetativo è quello di piante che si sviluppano e fioriscono a inizio autunno e inverno, e rimangono in quiescenza nei mesi primaverili ed estivi, durante i quali non tollerano le piogge. Per questo motivo, la collocazione più semplice è quella da interni o nelle serre.

La fioritura copiosa di Conophytum bilobum.
Sono piante dalla crescita lenta e limitata e si espandono in larghezza formando delle colonie. Per la loro forma, nei paesi anglosassoni sono chiamate piante bottone. Hanno particolarità di avere foglie a coppie sui piccoli corpi carnosi. Dalla fessura delle due foglie si originano i fiori che ricordano per la loro forma quelli delle margherite.
Alcune specie del genere Conophytum sono piante minacciate di estinzione, come la Conophytum burgeri, una piccola pianta del Sudafrica dalla curiosa forma di cipolla.

Fiore di Conophytum pubescens: come molte altre specie di questo genere il fiore sboccia tra la coppia di foglie
Specie di Conophytum
Le piante del genere Conophytum appartengono a molte specie diverse, ma la più conosciuta è la Conophytum bilobum. Si tratta di una pianta perenne dal corpo schiacciato sul terreno, dal quale crescono le coppie di foglie che si ramificano in grappoli. I fiori compaiono a fine estate-inizio autunno e sono gialli.
Dopo l’appassimento dei fiori, le foglie si accartocciano e le nuove foglie si sviluppano dopo il periodo di quiescenza.
Altre specie sono la Conophytum frutescens, che forma cuscini con i corpi arrotondati o ovoidali, e la Conophytum velutinum, succulenta con corpi carnosi vellutati di color verde oliva.
Conophytum: la scheda
Esposizione – L’esposizione corretta è in pieno sole.
Terreno – Se coltivata in vaso e tenuto all’interno, si usa il terriccio per piante grasse (“da cactus”). All’esterno il terreno può essere povero, ghiaioso, ben drenato.
Annaffiatura – La parte più difficile della coltivazione è l’irrigazione: da primavera a fine estate si deve annaffiare con molta parsimonia. Mantenendole completamente asciutte da fine primavera a metà estate e incrementando le annaffiature in autunno-inverno. Si ricordi che non tollerano l’umidità e le piogge estive.
Fioritura: facile. La fioritura è abbondante e può essere diurna, con fiori fino a 3-5 cm di larghezza e a volte anche profumati, o notturna, a seconda della specie. I colori dei fiori sono in genere molto accesi: giallo brillante, rosso, ma anche bianco, crema o rosato.

Alcune specie di Conophytum crescono sui tronchi degli alberi (nella foto Conophytum piluliforme)
Dimensioni: nana. Sono tutte piante nane che difficilmente superano i 5 cm d’altezza.
Moltiplicazione e impianto – La moltiplicazione avviene per semina a 20-24 gradi centigradi.
Concimazione – Le concimazioni non sono necessarie.
Potatura – Queste piante non necessitano di potatura.
Malattie – Le piante di Conophytum possono essere soggette ad attacchi di afidi se tenute in serra o all’interno.
Nota – Quando sono italianizzati, i nomi delle piante (rosa, geranio, abelia ecc.) vanno in minuscolo; restano maiuscoli quando si usa la corretta dicitura botanica che vuole il genere in maiuscolo e la specie in minuscolo: Rosa alba.