Curare un bonsai significa gestire diversi aspetti, alcuni dei quali sono poco conosciuti anche da coloro che praticano giardinaggio da tempo; quello del bonsai, in effetti, è un settore un po’ particolare, sicuramente affascinante e che richiede molta passione e anche notevole impegno se si vogliono raggiungere determinati risultati. Per quanto tutti i tipi di piante richiedano cure e un minimo di attenzione, i bonsai possono rappresentare una sfida non facilissima, specialmente se si è del tutto a digiuno della materia.
Tipicamente, gli “alberi in miniatura” sono distinti in bonsai da interno e bonsai da esterno; la distinzione è importante perché non sempre si possono adottare gli stessi tipi di intervento. Di seguito alcune indicazioni di massima su come curare i bonsai a seconda che siano classificati “da interno” o “da esterno”; si deve comunque precisare che ogni tipo di pianta, a prescindere da queste due categorie di appartenenza, è un po’ un mondo a sé e quindi potrebbe richiedere interventi particolari.
Le principali distinzioni fra i tipi di cura dei bonsai da interno e da esterno riguardano l’esposizione alla luce, l’umidità e la temperatura. Gli altri tipi di intervento non dipendono tanto dall’essere piante da interno o da esterno, ma da altri fattori.
Come curare un bonsai da interno
Esposizione alla luce
Molti bonsai da interno sono piante di origine tropicale; conseguentemente prediligono temperature alte e un microclima umido; il fattore clima è importante; nelle regioni meridionali, dove tipicamente il clima è molto caldo, anche i bonsai da interno possono essere posizionati all’esterno per diversi mesi all’anno avendo cura di posizionarle in un luogo bene illuminato; se è particolarmente caldo si può optare anche per una zona a mezz’ombra; nelle zone più fredde, la maggior parte dell’anno queste piante dovranno restare in casa, sistemate in punti che garantiscono loro una buona illuminazione e una temperatura che non sia troppo bassa. Se non è possibile garantire alla pianta una buona illuminazione solare, si dovrà porre rimedio ricorrendo all’illuminazione artificiale.
Umidità
I bonsai da interno richiedono un certo grado di umidità che non sempre è possibile garantire in casa; per porre rimedio a questo problema si può ricorrere a un vassoio con ghiaia umida da associare a una lampada da vivaio.
Temperatura
Indicativamente tra i 15 e i 25° C; ogni pianta ha comunque un suo range ideale ed è opportuno documentarsi sullo specifico bonsai.
Come curare un bonsai da esterno
Esposizione alla luce
Durante la stagione primaverile, i bonsai da esterno possono essere esposti anche alla luce solare diretta; con l’avvicinarsi della stagione estiva, aumentando di molto le temperature, è consigliabile sistemare la pianta in un punto ombreggiato; se le temperature sono troppo elevate, infatti, non è minimale il rischio di un danneggiamento da surriscaldamento dell’apparato radicale. In autunno, con il mitigarsi delle temperature, si può rimettere la pianta in pieno sole. Durante l’inverno, la pianta può rimanere all’esterno, a patto di proteggerla dalle gelate, soprattutto se ci si trova in una zona in cui gli inverni sono molto rigidi.
Umidità
Un certo grado di umidità va garantito anche ai bonsai da esterno; nelle giornate molto calde e secche, è opportuno effettuare alcune nebulizzazioni. La pianta può anche essere sistemata su un vassoio riempito d’acqua.
Temperatura
Il range ideale di temperatura è più ampio nei bonsai da esterno che in quelli da interno; indicativamente si va dai 5 ai 25 °C; in linea generale, sopportano meglio le temperature basse che quelle particolarmente alte.
Come curare un bonsai – Il terreno di coltivazione
Per scegliere un buon substrato di coltivazione per il nostro bonsai ci si può regolare suddividendo i bonsai in tre macrocategorie:
- latifoglie (50% pietra pomice o akadama, 15 % lapillo vulcanico, 15% sabbia di fiume, 10% acidi umici, 10% torba)
- conifere (60% pietra pomice o akadama, 25% Kyrie, 10% acidi umici, 5% torba)
- piante acidofile (kunama, 20% torba, 10% sabbia di fiume, 10% acidi umici).
Annaffiatura
L’annaffiatura deve seguire le regole del buon senso; è fondamentale evitare i ristagni idrici e fare in modo che il terreno sia comunque sempre idratato. Quando si osserva che il substrato sta per asciugarsi completamente si può procedere con una nuova irrigazione. È comunque controproducente esagerare, sia in un senso che in un altro.

La frequenza delle irrigazioni dipende dalle condizioni del substrato
Filatura
La filatura è quella tecnica con cui si modella il bonsai secondo lo stile voluto; è una procedura che influenza sia la crescita sia la forma della pianta. Si procede avvolgendo – mantenendo un’inclinazione a 45 gradi – il filo da bonsai (alluminio ramato) intorno al tronco e/o ai rami piegandoli a seconda della direzione che si intende loro conferire. Il filo potrà poi essere rimosso quando la forma del bonsai di olivo sarà ormai consolidata. Si faccia attenzione a non stringere il filo con eccessivo vigore perché si potrebbe danneggiare la corteccia.
Rinvaso
Si consulti l’articolo Rinvaso dei bonsai.
Potatura
Si consulti l’articolo Potatura dei bonsai.

Strumenti per la gestione delle piante bonsai
I vasi
Si consulti l’articolo Vasi per bonsai.
Come curare un bonsai – Concimazione
Si possono considerare due cicli di concimazione; il primo durante la stagione primaverile (marzo-giugno) e il secondo nel periodo fine estate-autunno (agosto-ottobre); si può adottare una frequenza pari a una concimazione ogni 30 giorni circa ricorrendo a un fertilizzante organico a lenta cessione. Durante l’estate e nel corso dell’inverno non c’è necessità di concimare la pianta.