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Clematide


La clematide è una pianta rampicante dai fiori a stella della famiglia delle Ranunculacee, che in natura cresce nei rovi e nei boschi delle zone temperate dell’emisfero nord del mondo. La fioritura avviene da marzo a ottobre e, a seconda della varietà, questa pianta può raggiungere dai 2 metri e mezzo fino ai 10 metri di altezza. Producono viticci con cui si ancorano a muri, reti, pergole e cancelli.

Clematide – Principali specie

Le diverse specie di clematidi possono essere caduche o sempreverdi, erbacee o legnose, e si possono suddivise in tre gruppi a seconda del periodo di fioritura.

  • Clematidi a fiori precoci, molto vigorose, con liane robuste, che fioriscono a fine inverno-inizio primavera sui rami dell’anno precedente. Le più note di questo gruppo sono la Clematide montana (proveniente dall’Himalaya e alta fino a 10 metri, con fiori bianchi e rosa) e la Clematide alpina (dai caratteristici fiori penduli azzurri).
  • Clematidi a fiori primaverili, che ad aprile-maggio producono fiori molto grandi di diversi colori, e possono avere una seconda fioritura estiva sui nuovi germogli.
  • Clematidi a fioritura estiva, con fiori di diversi colori che iniziano a sbocciare a giugno e continuano fino all’autunno.

Coltivazione e cura

L’esposizione ideale per le clematidi è in pieno sole, almeno per alcune ore al giorno, altrimenti non producono fiori. La base tuttavia deve essere ombreggiata per proteggere le radici. Temono il vento, ma non il freddo, soprattutto le varietà decidue, che in inverno perdono tutta la chioma. Vanno mantenute umide per garantire la salute dell’apparato radicale, e quindi una crescita rigogliosa, perciò è necessario annaffiare regolarmente (ogni 10 giorni circa) da marzo a ottobre, mescolando all’acqua del concime liquido per piante da fiore, ricco di potassio. Poiché le radici sono la parte che necessita di più acqua, è possibile impiantare nel terreno di fianco alla pianta un tubo in profondità, attraverso il quale fornire acqua alle radici in maniera mirata, senza disperderla.

Il terriccio dev’essere fresco e soffice, alcalino, profondo, ben drenato ma evitando gli eccessi di torba, e ricco di sostanze organiche.

È possibile coltivare una clematide in vaso, avendo cura di rinvasarla ogni due anni.

clematide

Stupendi fiori rosa di Clematis Nelly Moser

La moltiplicazione può essere ottenuta per semina o per talea. La semina va effettuata a marzo, ponendo i semi in vasi molto piccoli, per poi rinvasare i germogli appena spuntati in vasi leggermente più grandi (8 cm circa), da tenere sempre protetti e al caldo; in primavera le piantine possono essere spostate in vasi più grandi all’aperto, poi in autunno essere messe a dimora anche in piena terra, con un adeguato strato di concime. Le talee invece vanno prelevate in estate, scegliendo segmenti di rami maturi lunghi circa 15 cm e trapiantandoli in contenitori protetti con un miscuglio di sabbia e torba, per poi procedere con le altre fasi come nella semina. Un terzo metodo di moltiplicazione, più lento, è quello per propaggine: in primavera si interrano i fusti, che dopo un anno avranno sviluppato proprie radici e potranno essere separati dalla pianta madre.

È importante non mettere a dimora le clematidi troppo a ridosso del muro o altro supporto su cui si vuole farle crescere, ma ad almeno 40 cm di distanza, affinché non abbiano le radici in un terreno asciutto e abbiamo spazio a sufficienza per crescere. Basterà poi inclinare le piante verso il supporto per farle sviluppare nella direzione desiderata.

La potatura è necessaria solo se si ha bisogno di contenere e guidare la crescita della clematide e va fatta dopo la fioritura per le clematidi a fiori precoci, prima della fioritura per quelle degli altri due gruppi. In entrambi i casi vanno eliminati tutti i rami secchi.

clematide

La clematide viene anche detta “gioia del viaggiatore” per la sua fioritura colorata sulle strade di campagna

Le clematidi possono essere colpite da wilt, un disseccamento rapido del fusto raro ma grave, che richiede di tagliare tutti i rami fino alla base, aspettando la crescita di nuovi. Temono inoltre molti parassiti, in particolare afidi e forbicine, e sono soggette anche all’attacco delle lumache. Possono inoltre sviluppare il mal bianco, che ricopre di muffa biancastra i fiori e le foglie, e sono sensibili al ristagno idrico, che provoca marciume radicale.

Nota – Quando sono italianizzati, i nomi delle piante (rosa, geranio, clematide ecc.) vanno in minuscolo; restano maiuscoli quando si usa la corretta dicitura botanica che vuole il genere in maiuscolo e la specie in minuscolo: Rosa alba.

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