Il cipresso è una pianta conifera sempreverde della famiglia delle Cupressacee. In questa famiglia botanica, le più conosciute specie di cipressi appartengono a due generi diversi: Cupressus e Chamaecyparis. Il primo comprende i cipressi che crescono spontanei nelle foreste asciutte dell’emisfero settentrionale, fino al Messico e al Guatemala, mentre il secondo raggruppa piante delle foreste di Taiwan, Giappone e America settentrionale. Alcuni esemplari che troviamo comunemente in vendita nei vivai, nei giardini e nei parchi sono anche il frutto di ibridi tra specie dei due generi e sono indicati dal termine x Cupressocyparis. Nel tempo, oltre alle specie spontanee sono state selezionate anche cultivar più adatte per il giardinaggio, principalmente per diminuire le dimensioni e renderle adatte anche ai piccoli giardini o addirittura alla coltivazione in vaso. Le specie che raggiungono altezze più importanti sono utili come esemplari isolati o per formare siepi. Le cultivar nane sono invece adatte ai vasi e ai giardini rocciosi.
Il cipresso nano
Uno dei tipi di cipressi più utilizzati per formare bordure regolari di siepi o in vaso è il cipresso nano. Il termine generico “nano” in realtà significa che la varietà ha uno sviluppo più contenuto rispetto agli altri cipressi, che possono raggiungere anche altezze importanti, dai 20 ai 50 m. il più utilizzato come versione nana è il cipresso di Monterey (Cupressus monocarpa) che, nella cultivar “Goldcrest” raggiunge la dimensione massima di 5 m, ma spesso rimane a un’altezza ancora più bassa. Il cipresso di Monterey ha una forma colonnare, più espansa negli esemplari più vecchi. I rami sono densi ed eretti e il fusto è molto ricco di resina. Le foglie hanno un colore ornamentale molto particolare: giallo oro in primavera, virano all’arancione in autunno. Ha un accrescimento veloce e resiste in vaso e in prossimità della costa, perché tollera i venti salmastri. Come siepe, è piantato in file ed è adatto come barriera frangivento. Anche nella versione nana, richiede un’esposizione in pieno sole con un terreno ben drenato.
Anche del cipresso di Lawson (vedere più avanti) esiste una versione veramente nana (Chamaecyparis lawsoniana ‘Minima’), che arriva fino al metro e mezzo, dal portamento arrotondato, usato spesso nei giardini formali all’italiana.

Il tipico panorama toscano con filare di cipressi
Il cipresso toscano
Il cipresso toscano (Cupressus sempervirens ‘Stricta’) è il cipresso che ben caratterizza i paesaggi della Toscana, piantato in file dritte lungo i viali; è anche detto cipresso italiano. Il termine “Stricta” indica una particolare cultivar con la chioma a sviluppo colonnare molto stretto. Può arrivare fino a 15-20 m di altezza e oltre al suo portamento, è particolarmente apprezzato per la sua completa rusticità e capacità di adattamento a tutti i terreni. Le foglie sono di colore grigio-verde o verde scuro. I coni maschili sono giallo – bruno, quelli femminili verdi, che a maturazione assumono un colore verde lucido o marrone e sono coperti si squame. Avendo l’esigenza di piantare un cipresso toscano a sviluppo più contenuto, si può scegliere la cultivar ‘Swane’s Gold’, molto stretta e che arriva al massimo a sei metri di altezza, con fogliame giallo pallido o giallo-verdognolo.

Cipresso mediterraneo (Cupressus sempervirens)
Il cipresso di Leyland
Il cipresso di Leyland (x Cupressocyparis Leylandii) è un ibrido tra il cipresso di Nootka (Chamaecyparis nootkatensis), originario della costa ovest dell’America e il cipresso di Monterey (Cupressus monocarpa), originario in modo specifico della California. La cultivar “Haggerston Grey” con fogliame verde opaco, è quella più coltivata nei giardini. Ha un fogliame molto ornamentale: le foglie molto piccole con apici appuntiti sono verdi nella parte interna della chioma e giallo verdi in quella esterna. La cultivar “Castlewellan gold“ ha foglie giallo oro che diventano color bronzo negli esemplari più vecchi.
Si ricorda infine il cipresso di Lawson (Chamaecyparis lawsoniana), una delle specie più coltivate nei giardini per formare siepi. Originario di California e Oregon (USA), la specie può raggiungere altezze notevoli (anche 50 m), ma al solito gli esperti hanno selezionato cultivar a sviluppo più contenuto e che si distinguono anche per varianti cromatiche (foglie giallo oro o verdi con apici giallo crema). Pertanto, è fondamentale acquistando un cipresso di Lawson, sapere quale cultivar si sta portando in giardino, per riuscire a dargli uno spazio opportuno e commisurato al suo sviluppo. Si può scegliere tra cultivar con il portamento della chioma colonnare, conico o espanso.

Il cipresso di Leyland (x Cupressocyparis Leylandii) è un ibrido tra il cipresso di Nootka (Chamaecyparis nootkatensis), originario della costa ovest dell’America e il cipresso di Monterey (Cupressus monocarpa), originario in modo specifico della California
L’olio essenziale
Il cipresso è una delle tante piante da cui si possono ricavare oli essenziali, grazie alla ricchezza di resina dei suoi rami. In genere è ricavata dal cipresso toscano o cipresso comune e ha numerose proprietà:
- espettorante, contro tosse e catarro
- vasocostrittore, per uso esterno (massaggi), considerato un rimedio popolare per la cellulite
- aromatiche, grazie al suo piacevole profumo (usato in aromaterapia)
L’olio viene ricavato dai giovani rametti e in commercio si trovano preparati puri al 100% o anche biologici.
Allergia al cipresso
Il cipresso una delle piante più allergizzanti: il suo polline, infatti, è prodotto in grande quantità dalla pianta e i picchi sono nei mesi di febbraio e marzo, anche se la fioritura dei coni avviene in un periodo molto lungo che può andare da novembre ad aprile. Chi è allergico al polline di cipresso può sviluppare rinite e congiuntivite, più raramente forme asmatiche e dermatiti. In alcune specie, spesso del genere Chamaecyparis, il contatto con le foglie può aggravare le dermatiti.

Cipresso di Lawson (Chamaecyparis lawsoniana)
Coltivazione
Come visto, un cipresso può raggiungere altezze molto diverse, ma a prescindere dalla specie o dalla cultivar scelta, alcuni requisiti sono pressoché invariati: un cipresso richiede un’esposizione in pieno sole. Tollera terreni molto diversi, è rustico e si accontenta delle acque piovane. Anche le concimazioni non sono strettamente necessarie, anche se può essere utile una concimazione alla base della pianta a inizio primavera. La potatura non è necessaria, se non nelle piante coltivate a siepe o in quelle a cui si vuole dare una forma particolare. La potatura può avvenire a inizio primavera o in tardo autunno, facendo attenzione a non tagliare il legno più vecchio.
I cipressi sono soggetti ad attacchi fungini, spesso responsabili del marciume radicale, afidi e alla malattia del cancro del cipresso, causata dal fungo Seiridium cardinale responsabile del disseccamento e della morte dei rami. Se il fungo riesce ad attaccare il fusto principale, porta rapidamente alla morte la pianta. La lotta è solo preventiva, acquistando esemplari indenni che hanno ricevuto nei vivai trattamenti chimici mirati.

Chamaecyparis nootkatensis ‘Pendula’ (varietà di cipresso di Nootka prodotta nel 1884 in Europa da vivaisti olandesi)