Il chamaecyparis è una pianta sempreverde; Chamaecyparis è un genere di piante/arbusti appartenenti alla divisione delle Pinofite (Conifere) e alla famiglia delle Cupressacee. Solitamente si tratta di alberi che in natura (coste dell’Asia orientale e coste dell’America settentrionale) possono raggiungere anche i 60 m di altezza, mentre da noi, nell’area mediterranea, non raggiungono i 30 metri.
Classificazione – Genere: Chamaecyparis; famiglia: Cupressacee.
Origine – I chamaecyparis sono piante originarie delle coste occidentali e orientali del Nord America e delle coste orientali dell’Asia.
Habitat – Zone costiere.
Usi – Soprattutto in base alle dimensioni, le varie cultivar sono utilizzate isolate, a gruppi o in fioriere. Le cultivar più rustiche si adattano a giardini rocciosi, quelle più minute in dimensioni a piccoli giardini. Le cultivar più imponenti possono essere usate anche per siepi.
Etimologia – L’origine del nome è greca, da khamai (piatto) e kuparissos (cipresso), ricordando i rami penduli e appiattiti.
Altri nomi – In Italia e in Francia i chamaecyparis sono detti falsi cipressi, mentre in inglese i termini japanese cypres ricordano l’origine asiatica (cipresso giapponese) di diverse specie.
Indice

Chamaecyparis nootkatensis (dal 1864 Callitropsis nootkatensis): si tratta di un albero originario del Nord America. Il suo nome si riferisce all’isola di Nootka (Canada) dove questa specie fu inizialmente scoperta.
Chamaecyparis – Specie
Sono cinque:
- Chamaecyparis formosensis (per errore, molti fanno differenza fra formosensis e taiwanensis; in realtà, si tratta di due sinonimi che derivano dal nome dell’isola di Taiwan, anche detta Formosa).
- Chamaecyparis lawsoniana
- Chamaecyparis obtusa
- Chamaecyparis pisifera
- Chamaecyparis thyoides.
La specie denominata Chamaecyparis nootkatensis (Don, 1841) in realtà è stata spostata (1864) nel genere Callitropsis.
Dal punto di vista botanico, le varie specie hanno tratti comuni per quanto riguarda la riproduzione, sono piante monoiche che si riproducono in maniera asessuale.
La Chamaecyparis formosensis (cipresso di Formosa o cipresso di Taiwan) è una specie spontanea dell’isola di Taiwan, dove cresce fra i 1000-2900 m. Con crescita molto lenta, è pianta longeva che può raggiungere i 60 m di altezza e i 7 m di diametro.
Le altre specie sono interessanti più per le loro cultivar che allietano i nostri giardini che per gli alberi che crescono in natura. Le cultivar sono molte, selezionate soprattutto in base alle ridotte dimensioni e al colore (dal giallo all’argentato, differendo dal classico verde).
Chamaecyparis lawsoniana
Si tratta di una pianta originaria delle coste occidentali degli USA (Oregon e California) dove può raggiungere anche i 50 metri d’altezza. In Italia è stata usata nel Meridione per i rimboschimenti.

Chamaecyparis lawsoniana nel suo habitat naturale
Ha foglie squamiforme, embricate su rami appiattiti; i coni maschili sono piccoli e di color rosso vivo, diventando poi giallastri per la presenza di polline.
A scopo ornamentale sono state selezionate cultivar più piccole.
‘Minima Glauca’ – A forma di palla con fogliame denso e compatto, di colore verde intenso tendente all’azzurrino. Può essere alta fino a 60 cm con un diametro massimo di un metro.
‘Ellwoodii” – A forma conica (ha un diametro massimo che è circa metà dell’altezza), di colore verde, può raggiungere i 4-6 m, (alcune cultivar come la ‘Floral’ sono più piccole). La cultivar ‘Ellwood’s Gold’ da primavera a fine estate ha un colore giallo-oro.
‘Minima Aurea’ – Si tratta di una cultivar ormai arbustiva, raggiungendo al massimo un metro con un diametro equivalente, quindi la forma è a triangolo equilatero. Le foglie sono giallo-oro e sono soffici al tatto.
‘Nidiformis’ – Può crescere negli anni fino a 2 m, con un diametro che tende ad allargarsi fino a 3 m, il che consiglia di piantare la pianta isolata. I rami sono ricadenti con foglie verdi-bluastre.
‘Tharandtensis Caesia’ – Come la ‘Minima Glauca’ è a forma di palla, ma arriva fino a 2 m d’altezza. Il colore del fogliame è verde azzurrino.
Chamaecyparis obtusa
Si tratta del vero cipresso giapponese (conosciuto anche come cipresso hinoki o semplicemente hinoki), in quanto originario del Giappone centrale.
‘Nana Gracilis’ – Cultivar che può arrivare fino a 2 m, ma con crescita molto lenta; ha forma di conchiglia allungata con un diametro che in genere è il doppio dell’altezza. Il fogliame è di un verde smeraldo molto intenso.

Chamaecyparis obtusa ‘Nana Gracilis’
‘Graciosa’ – A forma sferica, l’altezza arriva fino a 2 m e la sua crescita è più veloce di quella della ‘Nana Gracilis’. Il colore del fogliame è un verde brillante.
‘Nana Aurea’ – Ha la classica forma a cipresso nano, con altezza massima di 2 m. Il fogliame dorato diventa color bronzo d’inverno.
Chamaecyparis pisifera
Anche la Chamaecyparis pisifera è originaria del Giappone.
‘Boulevard’ – A forma conica, arriva lentamente ai 2,50 m con un diametro che è circa metà dell’altezza. Il fogliame è grigio-blu argentato, con sfumature viola d’inverno. A differenza di altre cultivar, non ama il pieno sole.

Rami di Chamaecyparis pisifera ‘Boulevard’
‘Filifera’ – Ha una forma irregolare, un cono schiacciato tendente alla forma sferica, con rami filiformi e ricadenti e fogliame verde. A 10 anni non supera i 50 cm, ma può arrivare fino ai 2 m.
‘Filifera Aurea’ – Si tratta della versione a fogliame giallo oro delle ‘Filifera aurea’; per avere la migliore colorazione deve essere piantata in pieno sole.

Chamaecyparis pisifera ‘Filifera Aurea’
‘Filifera Sungold’ – Molto simile alla ‘Aurea’ se ne differenzia per una maggiore densità della vegetazione.

Chamaecyparis pisifera ‘Sungold’
‘Nana’ – La cultivar più piccola e più rustica con fogliame verde, poco compatto e dimensioni circa un terzo delle altre cultivar citate (30 cm a 10 anni).
Chamaecyparis thyoides
Un albero che cresce spontaneamente nella zona costiera che va dal Maine alla Georgia, lungo il Golfo del Messico, Florida e Mississippi.
Come per le altre specie, le cultivar hanno dimensioni decisamente ridotte; da ricordare la ‘ Red Star’ a forma di cono molto stretto che raggiunge i 2 m con diametro che non raggiunge la metà. Il fogliame è verde scuro con aghi corti, diverso da quello delle altre specie; diventa bruno-porpora in inverno.
Chamaecyparis – Coltivazione
Ci riferiamo alle cultivar che genericamente sono utilizzate per i giardini.
Vita – Piante perenni.
Dimensioni – Vi sono notevoli differenze a seconda delle specie e anche delle cultivar.
Tempo altezza massima – La crescita delle cultivar è in genere molto lenta, arrivando in 10 anni a circa un quarto/la metà del massimo tipico della cultivar.
Esposizione – Il chamaecyparis è di facile coltivazione. Tranne poche cultivar l’esposizione ideale è in pieno sole (soprattutto per le cultivar auree, con fogliame giallo-oro; il sole esalta il colore), ma cresce anche a mezz’ombra. Alcune cultivar sono sensibili ai climi ventosi.
Temperatura – Non ama i climi secchi, ma sopporta benissimo il freddo, arrivando fino a -20° C.
Terreno – Il terreno dev’essere ben drenato, non calcareo e ricco di materia organica.
Annaffiatura – Non sono necessarie annaffiature abbondanti e regolari, basta annaffiare il terreno quando è completamente asciutto da diversi giorni. Nel periodo vegetativo, in primavera e in estate, è bene mantenere il terreno più umido, evitando però il ristagno di acqua.
Concimazione – Il chamaecyparis si concima nei mesi primaverili e in quelli autunnali con concime organico (cornunghia, farina d’ossa) ai piedi della pianta per favorirne la crescita.
Potatura – Per la potatura basta eliminare i rami secchi o danneggiati dal gelo a inizio primavera.
Moltiplicazione e impianto – In primavera, la propagazione del chamaecyparis avviene per seme; può essere effettuata anche per talea semilegnosa. La messa a dimora di questi alberi può essere eseguita attorno ai due anni di età.
Malattie – Il chamaecyparis è molto resistente e può soffrire di marciume radicale solo se il terreno non è ben drenato; può essere colpito da afidi soprattutto se si è ecceduto in concimi azotati.
Nota – Quando sono italianizzati, i nomi delle piante (rosa, geranio, ceanothus ecc.) vanno in minuscolo; restano maiuscoli quando si usa la corretta dicitura botanica che vuole il genere in maiuscolo e la specie in minuscolo: Rosa alba. Per alcune diffuse piante c’è confusione fra grafia italiana e latina. Per esempio, photinia o fotinia? La grafia latina è ormai usata anche nel linguaggio comune e si scrive photinia in minuscolo. Nel linguaggio comune esiste cioè la doppia grafia, piracanta e pyracantha.