La celosia (Celosia argentea) è una pianta erbacea della famiglia delle Amarantacee.
Classificazione – Genere: Celosia; famiglia: Amarantacee.
Origine – Originaria dell’Asia tropicale oggi divenuta subcosmopolita in aree a clima caldo.
Usi – Si tratta di una pianta ideale da tenere in vaso per decorare balconi, grazie ai suoi fiori dai colori accesi e dalle forme singolari.
Etimologia – Il nome del genere botanico deriva dal greco e significa “ardente, fiammeggiate”, in riferimento ai colori sgargianti dei fiori.
Altri nomi – La celosia è nota anche come cresta di gallo, celosia argentata e amaranto bianco.
Curiosità – La pianta è raffigurata in alcune opere del pittore fiammingo Jan Brueghel il Vecchio.
Indice

I curiosi fiori della Celosia argentea cristata
Celosia – Specie principali
Esistono circa sessanta specie del genere Celosia, tutte derivate dalla Celosia argentea, originaria dell’Asia tropicale e così chiamata per i suoi fiori di colore bianco argentato.
Due sono le specie più utilizzate nel giardinaggio, dove però si preferisce scegliere le innumerevoli cultivar selezionate alla ricerca di colori sempre nuovi dei fiori:
- Celosia argentea: diffusa anche allo stato spontaneo in molte regioni d’Italia, è una perenne dal portamento eretto con foglie color verde chiaro. I fiori della specie nominale sono bianco-argento raccolti in spighe lunghe fino a 10 cm. Da questa specie sono state ricavate cultivar a fiori arancioni, gialli e rosso carminio. Per praticità le cultivar sono raggruppate in Plumosa (con i fiori a forma di piume erette) e Cristata (a forma di capolini). La scelta delle cultivar è veramente assai varia: tra le Plumosa, abbiamo la ‘Apricot Brandy’ (ha fiori giallo albicocca-arancione), la ‘Fairy Fountain’ (ha colori pastello compreso il rosa salmone), la Serie Kimono (è nana con colori molti vari come rosa, rosso o giallo). Tra le Cristata, la serie Olympia comprende celosie nane color giallo oro e rosso porpora.
- Celosia spicata: di questa specie in genere si utilizzano le cultivar della serie Flamingo, che ha spighe di fiori molto compatte, non allargate, di fiori bicolore, bianco-argento con la punta rosa.
I fiori di della celosia mantengono il proprio colore per diverso tempo dopo essere stati recisi ed essiccati, per questo sono molto usati come decorazioni, in bouquet o pot-pourri. Per essiccarli, occorre reciderli a piena maturazione e tenerli capovolti in una stanza buia e ben areata per circa 10 giorni.
Celosia – Coltivazione
Le piante del genere Celosia sono apprezzate per le fioriture originali che possono essere spighe piumose o capolini solitari o a gruppi. I colori sono sempre molto accesi, nelle tonalità di giallo, rosso e arancione. Le più adatte per la coltivazione in vaso sono le cultivar del Gruppo Cristata, che sono nane e raggiungono un’altezza massima di 20 cm.
In giardino anche le perenni sono in genere coltivate come annuali ed eliminate dopo la fioritura. Trovano posto in aiuole di erbacee annuali. Volendo utilizzarle come perenni, si deve ricordare che vanno protette dall’umidità invernale. La pianta possiede fusti eretti e scarsamente ramificati, foglie ovali verde chiaro e un apparato radicale poco sviluppato, che unito alla sua altezza, di massimo 30 cm, la rende perfetta per la coltivazione in vaso.
Vita – Pianta perenne.
Dimensioni – Nane o piccole. L’altezza massima è compresa tra i 20 cm per le cultivar nane e i 60 cm (la specie nominale Celosia argentea).
Temperatura – La pianta mal tollera temperature inferiori ai 10-15° C. La temperatura ottimale si aggira intorno a 20-24°C; se si superano i 40° C la pianta va in sofferenza.
Esposizione – L’esposizione ideale per la celosia è all’ombra, ma in un luogo luminoso per stimolare la fioritura; tollera anche la mezz’ombra ma non deve mai essere esposta al sole diretto nelle ore centrali delle giornate estive, infatti soffre il caldo eccessivo e non dovrebbe essere tenuta a temperature oltre i 28°. Può essere tenuta in pieno sole in zone dove le temperature massime non sono mai troppo elevate. Se tenuta in casa, la celosia non deve essere esposta ai raggi del sole filtrati da finestre, perché rischierebbe di bruciarsi. Resiste invece bene al vento, ma non a quello salmastro.
Terreno – La composizione del terreno utilizzato deve essere di torba e sabbia in parti uguali, in modo che sia ben drenato.
Fioritura – Abbondante e prolungata. La fioritura inizia in estate e si protrae per due-tre mesi.
Annaffiatura – L’acqua va fornita a questa pianta con regolarità durante tutto il periodo vegetativo. Poiché si tratta di una pianta di origine tropicale, durante la stagione calda è bene mantenerla umida nebulizzando acqua sulle foglie, facendo attenzione a non bagnare i fiori.

I fiori di Celosia argentea plumosa
Concimazione – La concimazione va fatta con regolarità, a partire da maggio, ogni 15 giorni circa. Si può usare un concime liquido per piante da fiore da unire all’acqua dell’annaffiatura.
Potatura – La potatura dei fiori appassiti favorisce una maggiore ramificazione e quindi una nuova fioritura rigogliosa, può permettere di prolungare la vita della pianta da un anno all’altro ed evita un’eccessiva autoseminazione.
Moltiplicazione e impianto – La moltiplicazione di questa pianta avviene infatti per semina, da effettuare a febbraio se si ha a disposizione un contenitore protetto e al caldo (intorno ai 20°), oppure ad aprile direttamente in vaso. In entrambi i casi è importante mantenere il terreno costantemente umido. Le nuove piantine però potranno non essere identiche alla pianta madre nella fioritura. Se tenuta in vaso, il contenitore può essere sia di plastica, sia di terracotta, e vanno altrettanto bene ciotole e cassette da condividere con altre piante, purché abbiano tutte spazio a sufficienza. Non è necessario il rinvaso perché le celosie sono piante annuali.
Malattie – La celosia teme il ristagno idrico, che provoca marciume radicale, ma anche la mancanza d’acqua, perché i fiori e le foglie appassiti sono l’ambiente ideale per la comparsa del ragnetto rosso.
Nota – Quando sono italianizzati, i nomi delle piante (rosa, geranio, celosia ecc.) vanno in minuscolo; restano maiuscoli quando si usa la corretta dicitura botanica che vuole il genere in maiuscolo e la specie in minuscolo: Rosa alba. Per alcune diffuse piante c’è confusione fra grafia italiana e latina. Per esempio, photinia o fotinia? La grafia latina è ormai usata anche nel linguaggio comune e si scrive photinia in minuscolo. Nel linguaggio comune esiste cioè la doppia grafia, piracanta e pyracantha.