Il ceanothus, o ceanoto, è un genere di circa 50-60 specie di arbusti e di piante di modesta dimensione simili all’olivello spinoso; il genere Ceanothus appartiene alla famiglia delle Ramnacee. Alcune specie arrivano a diffondersi fino in Guatemala. Le specie di ceanothus sono presenti dal livello del mare fino ai 2.700 m.
Classificazione – Genere: Ceanothus; famiglia Ramnacee.
Origine – Molte specie originarie delle aree temperate del Nord America (infatti è noto anche come lillà della California); le specie native di altre regioni hanno nomi comuni come il tè del New Jersey per il Ceanothus americanus.
Habitat – Varia a seconda delle specie; per esmepio, l’habitat del Ceanothus americanus è rappresentato da pianure aride e praterie sia su terreni rocciosi che sabbiosi; l’habitat naturale del Ceanothus thyrsiflorus varia dalle coste alle zone collinari aride in boschi fitti o assolati e arsi.
Usi – Gli usi principali di questa pianta lo vedono come copertura di giardini rocciosi oppure di muri e come protagonista di bordure. In natura, è un buon nutrimento per Mammiferi di piccole e grandi dimensioni (anche i cervi) e di Uccelli granivori come le quaglie, soprattutto all’inizio della primavera quando il potere nutritivo delle foglie (ricche di proteine e di calcio) è maggiore.
Etimologia – Il nome del genere deriva dal greco keanōthos che significa pianta spinosa, locuzione già usata da Teofrasto, ma per indicare un esemplare di Cirsium arvense).
Altri nomi – Ceanoto, ceanotus. Alcuni nomi dipendono dalla specie (vedasi Origine).
Curiosità – Il Ceanothus americanus fu così chiamato perché le sue foglie sostituirono il tè nero durante la rivoluzione americana. Secondo alcuni, i semi di questa pianta possono rimanere dormienti per molti decenni e sembra che le specie Ceanothus dipendano tipicamente dagli incendi boschivi per innescare la germinazione dei loro semi.
Indice

Fiore di ceanothus visitato da un bombo (Bombus melanopygus)
Ceanothus – Specie principali
Alcune specie di ceanothus sono sempreverdi, altre caducifoglie. Il genere si divide in due sottogeneri, Ceanothus e Cerastes, il primo meno resistente alla siccità, con foglie più grandi.
Le specie più note sono il Ceanothus arboreus e il Ceanothus thyrsiflorus, piccoli alberi che possono arrivare fino ai 7 m di altezza.
Sono piante ornamentali a portamento tappezzante, con steli ricoperti da foglie ovali verde scuro e lucide, di consistenza gommosa, opposte o alternate sul gambo, di qualche cm, in alcune specie seghettate.
Le infiorescenze allungate o sferiche sono composte da piccolissimi fiori in genere azzurri o blu, ma anche bianchi, bianco-verdastri, viola pallido o rosa; i fiori maturano in una capsula secca a tre lobi; in genere sono poco profumati, ma gli insetti non li disdegnano.
La corteccia è verde negli esemplari giovani, poi diventa marrone; le radici della maggior parte delle specie hanno la corteccia interna rossa.
Ceanothus – Coltivazione
Vita – Pianta perenne.
Dimensioni – A seconda della specie, l’altezza può variare da 0,5 a 7 m circa.
Tempo altezza massima – Varia molto a seconda delle specie.
Esposizione – Il ceanothus è di facile coltivazione, sia in vaso sia in piena terra. L’esposizione ideale è in pieno sole, infatti non tollera il freddo e il vento. Per questo, in inverno l’apparato radicale deve essere protetto con un’adeguata pacciamatura.
Terreno – Il terreno dev’essere ben drenato, non calcareo e ricco di materia organica.
Fioritura – La fioritura avviene tra la primavera e l’estate.
Annaffiatura – Non sono necessarie annaffiature abbondanti e regolari, basta annaffiare il terreno quando è completamente asciutto da diversi giorni. Nel periodo vegetativo, in primavera e in estate, è bene mantenere il terreno più umido, evitando però il ristagno di acqua.
Concimazione – La concimazione del ceanothus va effettuata in primavera e in estate una volta al mese con concime liquido, una volta ogni 2-3 mesi con concime granulare, in entrambi i casi ricco di azoto e fosforo. In autunno, invece, la concimazione va effettuata con concime povero di azoto, a fine inverno con stallatico maturo.
Potatura – La potatura non è strettamente necessaria: è sufficiente eliminare i rami secchi o danneggiati dal gelo a inizio primavera.
Moltiplicazione e impianto – La pianta si propaga per seme in primavera (a seguito di scarificazione e stratificazione; i semi vengono immersi in acqua per 12 ore, seguiti da raffreddamento a 1 °C per uno o tre mesi ) e per talea semilegnosa in estate. Con il primo metodo, però, la germinazione è difficoltosa e non è garantito che le nuove piante siano uguali alla pianta madre nel colore dei fiori. Anche il secondo metodo presenta difficoltà di radicazione, ma si possono usare molte talee e le nuove piante saranno certamente uguali alla pianta madre. Vanno coltivate inizialmente in vaso per un paio d’anni. La messa a dimora di piante nuove va effettuata a primavera inoltrata, quando le temperature iniziano a essere sufficientemente miti tutto il giorno.
Malattie – Se il ceanothus viene coltivato in un terreno non adatto, può sviluppare la clorosi ferrica, che fa ingiallire le foglie, ma è curabile con integratori di ferro. Può essere soggetto ad attacchi di armillaria, un fungo parassita.

Il ceanothus è anche noto come “lillà della California”

Una siepe di ceanothus
Nota – Quando sono italianizzati, i nomi delle piante (rosa, geranio, ceanothus ecc.) vanno in minuscolo; restano maiuscoli quando si usa la corretta dicitura botanica che vuole il genere in maiuscolo e la specie in minuscolo: Rosa alba. Per alcune diffuse piante c’è confusione fra grafia italiana e latina. Per esempio, photinia o fotinia? La grafia latina è ormai usata anche nel linguaggio comune e si scrive photinia in minuscolo. Nel linguaggio comune esiste cioè la doppia grafia, piracanta e pyracantha.