Con il termine Cattleya si fa riferimento a un genere di piante epifite appartenenti alla famiglia delle Orchidacee e originarie dell’America tropicale. Si ricorda che si definiscono epifite quelle piante che vivono su altre piante, non per trarne nutrimento, ma per utilizzarle come sostegno.
Il genere Cattleya comprende numerose specie (più di 120) e molte di esse sono coltivate nelle serre per la loro eccezionale bellezza e per la grande vivacità di colori. Esistono anche numerosi ibridi particolarmente apprezzati dai collezionisti e non solo. Da segnalare anche l’ibridazione fra specie di Cattleya e specie di Laelia (un altro genere della famiglia delle Orchidacee); questi ultimi ibridi sono indicati con il termine Laeliocattleya.
Il nome Cattleya (talvolta riportato nella forma italianizzata cattleia) è un omaggio al britannico William Cattley (1788-1835), orticultore e collezionista di piante rare.
Specie monofoliate e bifoliate
Le specie di orchidee Cattleya, come detto, sono piuttosto numerose, cosa che ha creato non pochi problemi nella classificazione; una pratica suddivisione interna al genere, comunemente accettata, è quella che distingue fra specie monofoliate e bifoliate; nel primo gruppo sono comprese le specie più “classiche”, con una sola foglia; nell’altro gruppo, invece, sono incluse le specie con due foglie (talvolta, anche se raramente, sono tre); le bifoliate hanno fiori più piccoli rispetto a quelli delle specie monofoliate.

Cattleya labiata
Cattleya – Coltivazione
Esposizione – Le orchidee Cattleya necessitano di molta luce; per quanto si debba evitare di esporle ai raggi solari diretti nelle ore più calde della giornata (nessun problema invece se l’esposizione diretta è nelle prime ore mattutine), è comunque fondamentale assicurare loro molta luce. Le Cattleya coltivate all’interno dell’abitazione dovrebbero essere collocate vicino a una finestra con esposizione a est o a ovest; se esposte a sud è opportuno che la finestra abbia una tenda leggera. L’esposizione a nord andrebbe evitata.
Temperatura – Le temperature ideali per la Cattleya sono comprese fra i 20-25 °C di giorno e i 15-20 °C durante la notte. Temperature eccessivamente alte (>30 °C) possono danneggiare seriamente la pianta. Le orchidee Cattleya non amano le eccessive correnti d’aria.
Terreno – Nulla vieta di coltivare le Cattleya all’aperto, ma l’ideale è coltivarle in vaso; trattandosi di piante epifite, uno dei substrati più utilizzati per le orchidee è il bark, una miscela di cortecce tritate (abete, larice, pino) a pH acido. Usare un generico terriccio da giardino non è consigliabile. Se proprio si vuole coltivare l’orchidea in terra, si lavori il terreno e si aggiungano pezzi di corteccia e della sabbia.
Animali e bambini – Le orchidee Cattleya sono ritenute fiori sicuri.
Annaffiatura – Queste piante non sono particolarmente avide di acqua. Per regolarsi è consigliabile verificare l’umidità del terriccio; se si nota che è quasi asciutto si può procedere con l’annaffiatura. Il ristagno idrico deve essere accuratamente evitato. È bene che nel sottovaso sia presente dell’argilla espansa.
Moltiplicazione – La moltiplicazione può essere effettuata al momento del rinvaso. Si staccano i rizomi con almeno tre pseudobulbi ben sviluppati. Ogni pseudobulbo va poi rinvasato in un vaso non troppo grande.
Rinvaso – Il rinvaso può essere fatto ogni due anni circa in un vaso un po’ più grande del precedente. La Cattleya può essere trapiantata una volta terminata la fioritura e quando cominciano a svilupparsi nuove radici. Si provveda con un’irrigazione dopo le operazioni di rinvaso o di trapianto.
Concimazione – A partire da marzo, l’orchidea Cattleya va concimata ogni tre settimane circa con concime specifico (facilmente reperibile online o nei negozi specializzati) da diluire nell’acqua delle irrigazioni. In linea di massima si può seguire questo schema:
- fase di ripresa vegetativa: concime NPK con formula 30:10:10 (vale a dire 10 parti di azoto, 10 di fosforo e 10 di potassio)
- periodo di fioritura: concime NPK con formula 10:30:20
- altri periodi: concime NPK con formula 20:20:20.
Per il dosaggio si seguano le indicazioni riportate sull’etichetta del prodotto. È opportuno che le concimazioni siano fatte quando il substrato di coltivazione è inumidito allo scopo di evitare un’eccessiva concentrazione di sali minerali, un’evenienza che potrebbe far soffrire l’apparato radicale.
Periodicamente (in modo indicativo ogni sei irrigazioni concimanti) si effettui un’irrigazione senza aggiunta di fertilizzante. Per approfondimenti si veda Concimi per orchidee.
Fioritura – Dipende dalle varie specie; considerando l’elevatissimo numero di ibridi, di fatto tutti i periodi dell’anno possono essere coperti. Di norma, inoltre, le fioriture durano molto a lungo.
Potatura – Utilizzando cesoie debitamente disinfettate, si procede con la potatura dello stelo fiorale appassito.
Malattie – Non mancano avversità che possono colpire la Cattleya. Alcuni problemi sono da ricercarsi in una gestione non ottimale (errori nell’esposizione alla luce, irrigazioni eccessive o irrigazioni scarse); se si nota che le foglie sono eccessivamente scure è probabile che l’esposizione alla luce sia carente. Si dovrà provvedere di conseguenza. Se si notano macchie brunastre nelle foglie più giovani è possibile che la pianta sia esposta a una temperatura troppo bassa. La caduta delle foglie è spesso legata a irrigazioni eccessive; la caduta dei fiori invece è da ricercarsi nel motivo opposto. Le orchidee Cattleya possono essere colpite da afidi, antracnosi, cocciniglia, ragnetto rosso, ruggine. I ristagni idrici possono causare marciumi. Si consulti per approfondimenti l’articolo Malattie delle orchidee.
Cattleya – Significato del fiore
Molti scrittori hanno celebrato, in un modo o nell’altro, le orchidee (Guy de Maupassant le ha definite “esseri prodigiosi, inverosimili, figlie della terra sacra e dell’aria impalpabile”); Marcel Proust doveva avere una certa predilezione proprio per le Cattleya; nella sua monumentale opera, Alla ricerca del tempo perduto (per la precisione nel primo volume, Dalla parte di Swann) le cita più volte; celebre il momento in cui Odette de Crecy sfoggia una Cattleya appuntata sul suo abito e sui capelli; Swann, notando un po’ di polline sul vestito, si offre di toglierlo; da quel momento, l’espressione fare Cattleya diventa nel linguaggio privato dei due amanti un eufemismo per indicare il rapporto sessuale.
Associata al passare del tempo, la Cattleya è ritenuta perfetta per omaggiare una donna in età matura. Molti, inoltre, la consigliano come regalo per la festa della mamma.
Per quanto riguarda il significato delle altre orchidee in florigrafia si consulti l’articolo Significato dei fiori.
Cattleya – Galleria di immagini

Cattleya aclandiae

Cattleya amethystoglossa

Cattleya dowiana

Cattleya gaskelliana

Cattleya lueddemanniana

Cattleya mendelii

Cattleya warscewiczii
Nota – Quando sono italianizzati, i nomi delle piante (rosa, geranio, guzmania ecc.) vanno in minuscolo; restano maiuscoli quando si usa la corretta dicitura botanica che vuole il genere in maiuscolo e la specie in minuscolo: Rosa alba. Per alcune diffuse piante c’è confusione fra grafia italiana e latina. Per esempio, photinia o fotinia? La grafia latina è ormai usata anche nel linguaggio comune e si scrive photinia in minuscolo. Nel linguaggio comune esiste cioè la doppia grafia, piracanta e pyracantha.