La catambra (o, più precisamente, Catambra®) è una pianta ottenuta per ibridazione e coperta da un brevetto europeo (numero EU27931). Come tale, la catambra originale è venduta da un solo vivaio di Brescia, che ne detiene il diritto, l’Ambrogio Vivai S.r.l., e solo presso pochi rivenditori autorizzati oppure on line sul sito ufficiale.
Il nome, catambra, deriva dalle parole catalpa (un genere di piante) e Ambrogio, il cognome del vivaista, Giovanni Ambrogio, che per primo ha osservato le proprietà repellenti di alcune piante sulle rive del Po.
Dopo il brevetto, la catambra ha avuto una straordinaria fortuna e grande popolarità, perché riuscire ad allontanare le zanzare dal proprio giardino in estate senza usare prodotti chimici è un sogno di molti. Dal momento che esiste una copertura da brevetto, i veri esemplari di catambra sono provvisti di identificatori, necessari per distinguerli da piante simili:
- un timbro indelebile sul fusto
- un’etichetta che riporta un numero di serie identificativo. Sul sito ufficiale del vivaio produttore della catambra è possibile, inserendo il numero, controllare l’autenticità della pianta.
A cosa è dovuto l’effetto repellente antizanzara della catambra? Per scoprirlo occorre fare un passo indietro, e parlare della catalpa, la pianta da cui la catambra ha avuto origine.
La catalpa
Il termine catalpa indica un intero genere di piante della famiglia delle Bignoniacee; le specie più comuni sono originarie dell’America del Nord (Catalpa bignoniodies, o albero dei sigari o del fagiolo indiano) e la Catalpa speciosa (o catalpa occidentale), mentre la Catalpa fargesii ha il suo habitat naturale in Cina. Si tratta di alberi di alto fusto (fino a 16 metri di altezza l’albero dei sigari, fino a 40 metri la catalpa occidentale), dotati di foglie grandi e appariscenti, in grado di formare una chioma fitta e ombra densa.

Catalpa bignoniodies
La Catalpa bungei invece è una variante di catalpa che prende il nome dal botanico Alexander Bunge; si tratta della specie più diffusa nei nostri giardini, perché ha una crescita più limitata rispetto ad altre catalpe (di norma, raggiunge solo i sei metri). In tutte le catalpe i fiori sono generalmente bianchi, i frutti sono lunghi baccelli che ricordano un fagiolo e rimangono sulla pianta anche per un anno.
Tutti gli esemplari naturali di catalpa hanno nelle foglie un composto chimico detto catalpolo, responsabile dell’effetto repellente nei confronti delle zanzare. Mediante il processo d’ibridazione, la catambra ottenuta ha un contenuto di catalpolo quattro volte superiore rispetto a quello della catalpa presente in natura, potenziando enormemente l’effetto insettifugo.
È importante rilevare che l’efficacia antizanzare si manifesta con un raggio d’azione che è generalmente pari al doppio del diametro della chioma, che è massimo per quelle di alto fusto (massima altezza tre metri circa).
Catambra: coltivazione
La catambra può essere coltivata in vaso o in piena terra. Poiché è priva di fiori, è coltivata, più che per l’aspetto ornamentale, proprio per la sua azione antizanzare. In tal senso, le versioni in vaso, necessariamente più piccole, hanno un raggio d’azione abbastanza limitato.
Non richiede un terreno particolare e può essere collocata in pieno sole o in ombra parziale. Le irrigazioni devono essere regolari, ma mai troppo abbondanti, evitando i ristagni idrici. Per massimizzare l’effetto repellente, l’ideatore dell’ibrido consiglia di:
- piantare più esemplari non in filare, ma in circolo, in modo che le chiome formino un’area ben limitata e il più possibile chiusa ove esplicare l’effetto repellente. Il catalpolo, infatti, è abbastanza volatile e sarebbe disperso facilmente in un esemplare isolato o in più esemplari in filari.
- Predisporre una distanza tra gli esemplari del massimo di tre metri.
- Non potare la pianta, poiché l’effetto repellente è associato alla dimensione della chioma.
- Far sì che, comunque, la chioma della pianta abbia una dimensione minima di almeno 40-60 cm, affinché si possa avere l’effetto repellente.

Catambra (fonte: www.ambrogioitalia.com)
Catambra come pianta antizanzare: funziona?
La presenza della catambra assicurerebbe l’allontanamento delle zanzare dal nostro giardino o dall’interno della casa. Il condizionale è dovuto al fatto che secondo il creatore dell’ibrido, l’effetto repellente sulle zanzare è assicurato, mentre secondo i detrattori l’efficacia non è così evidente, ma sarebbe pari a quello di altre piante con effetto repellente (in primo luogo la catalpa, ma anche i pelargoni, comunemente chiamati gerani, la menta, la melissa, la lavanda, ecc.).
La discussione sulla reale efficacia della catambra è inoltre complicata dal fatto che secondo l’ideatore dell’ibrido, i fallimenti riportati da chi ha provato la pianta sarebbero in realtà dovuti al fatto che la pianta acquistata non è l’originale catambra, ma una catalpa (dal contenuto di catalpolo decisamene più basso e quindi molto meno efficace).
C’è da dire inoltre che l’effetto antizanzare della catambra è di tipo repellente, quindi insettifugo, e non insetticida: ciò significa che le zanzare non rimangono uccise, come accadrebbe con un normale prodotto chimico, ma sono semplicemente allontanate dalla chioma della pianta e dall’area circostante. Non si può pretendere quindi che con una sola pianta sia assicurata l’assenza delle zanzare da tutto il giardino.
Per moltiplicare l’effetto occorre piantare molte catambre, nelle versioni ad alto fusto (con la chioma più larga) soluzione non propriamente economica, visto che i costi delle singole piante vanno da un minimo di 300 a un massimo di 900 euro per gli esemplari ad alto fusto dalle chiome più grandi.