La canna indica (Canna indica), o canna d’India, è una pianta erbacea perenne rizomatosa originaria del Sudamerica, appartenente alla famiglia delle Cannacee,
Classificazione – Genere: Canna; famiglia: Cannacee.
Origine – America tropicale e subtropicale.
Habitat – La canna indica predilige i climi montagnosi-tropicali o subtropicali-temperati, tra i 1.000 e i 2.000 metri di altitudine.
Usi – Molto utilizzata per abbellire aiuole e giardini, la canna indica conferisce un tocco esotico a ogni angolo verde, con uno spettacolare effetto decorativo.
Altri nomi – Nelle terre dì origine è nota con i nomi di achira, achera, sagú, capacho, biri, cucuyús, juquián o papantla.
Indice

La canna indica ha fiori rossi o giallo-arancio, ma esistono varietà ornamentali che possono avere colori diversi, dal giallo al rosa.
Canna indica – Coltivazione
Questa pianta è coltivata per lo più per scopi ornamentali; può raggiungere in piena terra l’altezza di circa 150 cm. Possiede caratteristiche foglie che ricordano quelle del banano e produce splendidi fiori con colorazioni che variano dal giallo all’arancio, fino a tonalità intense di rosso, talvolta screziati.
Vita – Pianta perenne.
Dimensioni – Altezza: da 70 cm a 1,5 m; larghezza: 60 cm.
Tempo altezza massima – 3 anni.
Esposizione – Questa pianta può essere coltivata con successo all’esterno, in pieno sole, solo dove le temperature non scendono sotto lo zero. Negli altri casi è meglio coltivarla in vaso.
Temperatura – Le temperature ideali per la fioritura sono comprese tre i 18 e i 25 gradi centigradi. Va esposta in posizione soleggiata o tutt’al più a mezz’ombra, ma comunque al riparo dalle correnti.
Terreno – La pianta si adatta a tutti i tipi di terreno, ma preferisce quelli leggeri e ben drenati.
Fioritura – La fioritura avviene a partire da luglio e può protrarsi fino alla metà di ottobre.
Annaffiatura – Durante la fioritura sono necessarie annaffiature regolari. Durante i mesi più freddi occorre diradare notevolmente l’irrigazione, da praticare sporadicamente solo se la pianta è in vaso.
Concimazione – Si concima regolarmente con concime liquido da pianta da fiore nei mesi primaverili-estivi.
Potatura – Nel periodo della fioritura è necessario rimuovere i fiori appassiti, il che consentirà alla pianta di produrne di più rigogliosi. I fiori della canna indica infatti crescono su lunghi steli e fioriscono in successione. Il consiglio è quello di eliminare subito quelli che cominciano ad appassire, così da stimolare la pianta all’emissione di nuovi. Possono essere gialli, arancioni, rossi o con sfumature e macchie contrastanti.
Moltiplicazione e impianto – I bulbi vanno messi a dimora in primavera, quando è scongiurato il pericolo di gelate, praticando buche profonde circa 10-15 cm, assicurandosi che il terreno sia ben drenato. Per la coltivazione della canna indica in vaso è necessario utilizzare vasi sufficientemente grandi, dato che ha solitamente uno sviluppo rigoglioso e, nel caso si vogliano piantare più bulbi, occorre prevedere una distanza minima tra uno e l’altro di circa 30 cm. Necessita di rinvaso annuale.
Malattie – La canna indica non è particolarmente fragile ma può essere attaccata da:
- funghi e batteri, in caso di ristagni di umidità del terreno
- larve di farfalle
- cocciniglia
- acari.
Proprietà
Alla canna indica vengono riconosciute proprietà cicatrizzanti e fortemente diuretiche; le foglie appena raccolte, applicate su ferite o escoriazioni, vengono utilizzate dalle popolazioni delle terre di origine di questa bellissima pianta per favorirne la guarigione.
Le radici, invece, sotto forma di decotto, vengono utilizzate come depurativo naturale, in quanto eccellente stimolante della diuresi.

La canna indica è detta anche canna da fiore per le sue vivaci infiorescenze
Canna indica in cucina
Le tenere cime della canna indica si possono consumare come una comune verdura, lessate, stufate o in zuppa, mentre i rizomi si possono cucinare grigliati o al forno, per un contorno a elevata digeribilità.
Le popolazioni colombiane hanno perfezionato l’estrazione dell’amido dalle canne, utilizzandolo come ingrediente base per la produzione di prodotti da forno e attualmente tali attività contribuiscono allo sviluppo di molte piccole imprese artigianali.
Nota – Quando sono italianizzati, i nomi delle piante (rosa, geranio, abelia ecc.) vanno in minuscolo; restano maiuscoli quando si usa la corretta dicitura botanica che vuole il genere in maiuscolo e la specie in minuscolo: Rosa alba. Per alcune diffuse piante c’è confusione fra grafia italiana e latina. Per esempio, photinia o fotinia? La grafia latina è ormai usata anche nel linguaggio comune e si scrive photinia in minuscolo. Nel linguaggio comune esiste cioè la doppia grafia, piracanta e pyracantha.