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Callistemon

Il callistemon è un arbusto sempreverde originario dell’Australia. Il termine Callistemon identifica un genere di piante perenni appartenente alla famiglia delle Mirtacee.

Classificazione – Genere: Callistemon; famiglia: Mirtacee.

Origine – I callistemon sono piante arbustive originarie dell’Australia.

Usi – Il callistemon viene usato soprattutto come pianta ornamentale nei giardini.

Etimologia – Il nome del genere, Callistemon, deriva dal prefisso greco kalli- bello dal termine stémon, stame: dai bei stami.

Altri nomi – Pianta scovolino, callistemone.

Indice

  • Callistemon – Specie principali
  • Callistemon – Coltivazione

Callistemon - Coltivazione

Callistemon – Specie principali

Esistono circa trenta specie di callistemon, fra le quali ricordiamo:

  • Callistemon citrinus, che deve il nome al profumo di limone dei suoi fiori, può raggiungere i 3 metri di altezza e talvolta ha una fioritura autunnale, oltre che primaverile, nelle zone a clima mite.
  • Callistemon viminalis, la specie più diffusa grazie alle dimensioni ridotte e al portamento prostrato, fino a massimo 2 metri di altezza, e ai fiori lunghi fino a 15 cm, resiste molto bene alla siccità.
  • Callistemon salignus, a forma di salice, con fiori giallo-arancio e un’altezza fino a 4 metri.
  • Callistemon speciosus, vero e proprio albero, con foglie lanceolate e fiori rosso carminio.
callistemon

Un esemplare di Callistemon citrinus nella cultivar ‘Splendens’, una delle più diffuse e apprezzate

Callistemon – Coltivazione

Il callistemon ha una chioma formata da fusti eretti molto ramificati, più sottili verso l’alto, dove durante la fioritura si inclinano a causa del peso dei fiori. Le infiorescenze compaiono tra la primavera e l’estate e hanno la forma di una spiga che aprendosi produce fiori rossi, simili a scovolini. Esistono però cultivar con fiori di altri colori. Le foglie sottili e appuntite ricoprono i rami per tutta la loro lunghezza e sono di colore bronzo o rossiccio alla nascita, poi diventano verde scuro. I frutti, infine, sono capsule legnose che restano sui rami per molto tempo, anche anni, formando raggruppamenti simili ad alveari.

Vita – Pianta perenne.

Dimensioni – Sono variabili a seconda delle specie; mediamente i callistemon raggiungono altezze tra i 3 e i 4 metri, ma nelle loro zone d’origine possono arrivare ad altezze maggiori.

Tempo altezza massima – Circa 20 anni.

Esposizione – L’esposizione ideale per avere fioriture abbondanti è in pieno sole, o al massimo a mezz’ombra in zone con clima mite, ma questo arbusto tollera bene il freddo, purché sia posto al riparo dal vento e non subisca gelate.

Temperatura – Tollera temperature comprese tra -3 e 40 °C.

Terreno – Il callistemon è una pianta acidofila, come l’ortensia, perciò richiede un terreno acido, umido e ben drenato. Se tenuto in vaso, va effettuato il rinvaso ogni 2 anni, in primavera, utilizzando terriccio nuovo e ponendo sul fondo uno strato di materiale drenante. In inverno, è opportuno spostare al riparo le piante in vaso.

Fioritura – Dagli inizi di maggio a fine agosto; alcune specie fioriscono più tardivamente.

Annaffiatura – Se messa a dimora in piena terra, questa pianta si accontenta dell’acqua delle piogge e richiede annaffiature supplementari solo durante il periodo della fioritura e nei periodi di caldo intenso. In vaso invece il callistemon va annaffiato regolarmente, avendo cura di far asciugare completamente il terreno ogni volta prima di bagnarlo nuovamente.

Concimazione – In primavera, all’acqua di annaffiatura va aggiunto del concime liquido ricco di azoto e potassio, per favorire la fioritura.

Potatura – La potatura va effettuata dopo la fioritura, in autunno, eliminando i rami secchi, quelli interni e quelli troppo lunghi, ma facendo sempre tagli obliqui per evitare il ristagno di acqua piovana sulle sommità recise.

Moltiplicazione e impianto – La moltiplicazione del callistemon può avvenire per semina o per talea. La semina si fa a fine inverno in un contenitore protetto, poi quando le nuove piantine hanno raggiunto gli 8-10 cm di altezza si trapiantano in un vaso e dopo circa 1 anno possono essere messe a dimora nella loro collocazione definitiva. I fiori su queste nuove piante cominceranno a sbocciare solo dopo 2-3 anni. La propagazione per talea, invece, si effettua in estate prelevando segmenti di rami lunghi circa 10 cm, da radicare in un contenitore protetto con sabbia e torba fino alla nascita di nuove foglie; solo a quel punto, le talee possono essere messe a dimora in vaso o in piena terra. Le nuove piante ottenute per talea produrranno fiori già dal primo anno di vita e saranno uguali alla pianta madre, a differenza di quelle ottenute per semina, che non danno questa garanzia. La messa a dimora di piante nuove va effettuata preferibilmente in primavera, in autunno solo se si vive in zone a clima molto mite.

Malattie – I callistemon soffrono raramente di malattie o attacchi di parassiti, ma temono il ristagno idrico e il conseguente marciume radicale. Per sicurezza, si può comunque applicare dell’antiparassitario preventivo sulla chioma.

I fiori del callistemon attirano le api e altri insetti impollinatori come bombi e osmie

Nota – Quando sono italianizzati, i nomi delle piante (rosa, geranio, callistemon ecc.) vanno in minuscolo; restano maiuscoli quando si usa la corretta dicitura botanica che vuole il genere in maiuscolo e la specie in minuscolo: Rosa alba. Per alcune diffuse piante c’è confusione fra grafia italiana e latina. Per esempio, photinia o fotinia? La grafia latina è ormai usata anche nel linguaggio comune e si scrive photinia in minuscolo. Nel linguaggio comune esiste cioè la doppia grafia, piracanta e pyracantha.

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