Le piante di callicarpa sono arbusti caducifoglie di piccole o medie dimensioni; il termine Callicarpa indica un genere appartenente alla famiglia delle Lamiacee (o Labiate).
Classificazione – Genere: Callicarpa; famiglia: Lamiacee.
Origine – Le piante di Callicarpa sono originarie dell’Asia e dell’America settentrionale.
Habitat – Dipende dalle varie specie; Callicarpa bodinieri è presente in boschi misti, spesso su pendii montuosi.
Usi – Le piante di Callicarpa sono utilizzate a scopo ornamentale.
Etimologia – Il nome del genere deriva dal prefisso greco kalli– , bello, e da carpós, frutto: “dai bei frutti”. Nel caso di una delle specie più note, la Callicarpa bodinieri, l’epiteto specifico è un omaggio al suo scopritore, Émile-Marie Bodinier (1842-1901), botanico e missionario francese.
Indice

Le foglie di callicarpa sono semplici, opposte e lunghe 5–25 cm
Callicarpa – Specie principali
Esistono diverse specie di callicarpa:
- Callicarpa bodinieri, alta fino a 3 metri, con corteccia liscia e marrone, rami che si sviluppano verso l’alto, foglie verdi sopra e crema sotto, e fiorellini rosa, rossi o bianchi a seconda della varietà. La varietà “profusion” ha fiori rosa pallido e foglie color bronzo, gialle in autunno.
- Callicarpa dichotoma, di dimensioni ridotte (fino a 150 cm), con fiori rosa chiaro e foglie verde brillante in primavera e violacee in autunno.
- Callicarpa japonica, di dimensioni ridotte (fino a 150 cm) e con fiori e frutti bianchi.
- Callicarpa rubella, alta fino a 3 metri, con fiori e frutti rosa scuro e foglie in primavera verdi, poi in autunno rosa chiaro.

Fiori a grappoli di callicarpa
Callicarpa – Coltivazione
La callicarpa è una pianta molto decorativa in tutte le sue parti: il fogliame, ruvido e disordinato, che in autunno assume un vivace colore giallo, i fiorellini bianchi o rosati che sbocciano a fine primavera e, soprattutto, i grappoli di piccoli frutti di un bel colore violetto. Questi frutti abbelliscono la pianta per tutto l’inverno, donando colore al giardino spoglio.
La coltivazione della callicarpa non richiede attenzioni eccessive, perciò questa pianta è adatta ai giardini a bassa manutenzione.
Vita – Pianta perenne.
Dimensioni – Le dimensioni variano molto a seconda delle specie (si veda il paragrafo precedente per i dettagli).
Tempo altezza massima – La crescita per altezza è piuttosto lenta; possono occorrere anche 20 anni prima che queste piante raggiungano il massimo sviluppo.
Esposizione – Questi arbusti tollerano bene il caldo intenso, ma temono il freddo, quindi vanno collocati in posizioni soleggiate e al riparo dal vento, per evitare che le intemperie invernali danneggino gli apici dei rami e quindi impediscano la fioritura. In caso di freddo intenso, è bene proteggere la base della pianta con una pacciamatura adeguata, soprattutto subito dopo la messa a dimora. La callicarpa non è adatta alla coltivazione in vaso, perché necessita di molto spazio, si presta infatti a creare siepi o bordure.
Temperatura – Tollera temperature comprese tra -15 e 37 °C.
Terreno – Il terreno ideale è profondo, leggermente acido, ricco e ben drenato, mai troppo umido.
Fioritura – Varia a seconda delle specie; perlopiù avviene in primavera.
Annaffiatura – Per la callicarpa è sufficiente l’acqua delle piogge, salvo che per gli esemplari giovani, che richiedono annaffiature sporadiche, più frequenti durante l’estate. In caso di siccità intensa, è bene fornire acqua anche alle piante adulte, se il terreno si mostra molto asciutto non solo in superficie.
Concimazione – Oltre alla concimazione in fase d’impianto, la concimazione va ripresa in primavera con concime granulare.
Potatura – La potatura non è strettamente necessaria ma è consigliato effettuarla a fine inverno per rimuovere i rami secchi e avere una fioritura più abbondante. Per ottenere più frutti, è necessario piantare più esemplari vicini, perché le callicarpa si autoimpollinano poco, e in questo modo si favorisce l’impollinazione reciproca. Subito dopo l’impianto, i rami vanno potati di metà della loro lunghezza.
Moltiplicazione e impianto – La moltiplicazione può avvenire per semina o per talea. Il primo metodo si applica in primavera, con i semi dei frutti dell’anno precedente, ma non garantisce piante identiche a quella di partenza nel colore dei fiori. Il secondo metodo, invece, da praticare in autunno, prevede il trapianto di segmenti di rami in un composto di sabbia e torba in contenitore protetto e al caldo, fino allo sviluppo robusto dei primi germogli; a questo punto le nuove piantine possono essere messe a dimora in piena terra, con dello stallatico per aiutarne la crescita. La messa a dimora può essere fatta in autunno solo nelle zone a clima mite, nelle altre meglio attendere l’inizio della primavera. La buca nel terreno deve essere profonda il doppio delle radici e ricca di stallatico.
Malattie – La callicarpa è una pianta rustica e resistente che non viene spesso attaccata da malattie e parassiti ma è sensibile all’eccesso di umidità, che può provocarle malattie fungine. Se questo si verifica, occorre eliminare tempestivamente le parti danneggiate dell’arbusto.

Il nome callicarpa in greco significa “bei frutti”
Nota – Quando sono italianizzati, i nomi delle piante (rosa, geranio, callicarpa ecc.) vanno in minuscolo; restano maiuscoli quando si usa la corretta dicitura botanica che vuole il genere in maiuscolo e la specie in minuscolo: Rosa alba. Per alcune diffuse piante c’è confusione fra grafia italiana e latina. Per esempio, photinia o fotinia? La grafia latina è ormai usata anche nel linguaggio comune e si scrive photinia in minuscolo. Nel linguaggio comune esiste cioè la doppia grafia, piracanta e pyracantha.