Il Buxus sempervirens è un arbusto sempreverde della famiglia delle Buxacee. Si tratta della specie più conosciuta del genere Buxus ed è chiamata bosso comune o semplicemente bosso. In realtà il genere Buxus comprende circa 70 specie diverse (per i dettagli sulle altre specie utilizzate nel giardinaggio, si consulti l’articolo generale sul bosso).
Classificazione – Genere: Buxus; famiglia: Buxacee.
Origine – Originario di molte aree dell’Europa, dell’Africa settentrionale e della Turchia.
Habitat in Italia – In Italia è diffuso allo stato spontaneo nelle regioni settentrionali e centrali e in Campania. Il suo habitat sono i boschi di latifoglie o le distese rupestri e le pietraie, da 0 a 800 metri sul livello del mare.
Usi – Il Buxus sempervirens era utilizzato nella medicina antica come pianta officinale per alcuni alcaloidi e resine contenuti nelle foglie e nella corteccia, usati come antifebbrile e disinfettante o come sostituto del chinino per combattere la malaria. Il principale alcaloide, la buxina, ad alte dosi ha effetti tossici. Il suo legno particolarmente duro è usato per intagliare oggetti o strumenti musicali a fiato. Ma l’uso più conosciuto e comune del Buxus sempervirens è la creazione di siepi per l’arte topiaria nei classici giardini all’italiana rinascimentali, grazie alla sua notevole resistenza alla potatura.
Etimologia – Il termine Buxus deriva dal greco e significa “fitto, serrato” o anche “a pugno chiuso” in riferimento alla durezza del legno e alla compattezza della chioma. L’epiteto specifico sempervirens si riferisce al fatto che la pianta è sempreverde e non perde le foglie in inverno.
Altri nomi – Bosso comune. In alcune regioni, come la Toscana, è chiamato anche mortella, termine che è riservato in altre zone d’Italia invece al mirto.
Curiosità – Nell’antichità si riteneva che la pianta avesse proprietà magiche, stimolando la fertilità femminile e contro l’impotenza maschile. Si tratta di una pianta molto longeva: può vivere infatti fino a 600 anni.
Indice

Siepi di Buxus sempervirens: conosciuto fin dall’antichità per la sua resistenza alla potatura, anche Plinio il Giovane descriveva nei suoi scritti il suo terrazzo decorato da piante di Buxus sempervirens a forma di animali
Buxus sempervirens – Coltivazione
Il Buxus sempervirens è un arbusto o piccolo albero a forma arrotondata che forma fitti cespugli. Le piccole foglie sono lucide di color verde scuro lunghe fino a 3 cm. Le molte cultivar selezionate presentano colorazione del fogliame diversa, dal giallo al verde chiaro. I fiori di entrambi i sessi spuntano sulla stessa pianta a primavera ma sono piccoli, quasi insignificanti.
Vita – Il bosso comune è una pianta perenne.
Dimensioni – Può raggiungere i 5 metri in altezza e 1,5-2 m in larghezza. Alcune cultivar hanno uno sviluppo più contenuto.
Tempo altezza massima – Il Buxus sempervirens, come molte altre specie dello stesso genere, è un albero a crescita lenta o molto lenta e può impiegare 17-20 anni a raggiungere l’altezza massima, se non potatoi.
Esposizione – Il Buxus sempervirens vuole una esposizione a mezz’ombra. Tollera anche il pieno sole, ma in aree con estati calde il sole può scolorire le foglie.
Temperatura – Pianta completamente rustica, tollera anche temperature di molto sotto lo zero.
Terreno – Tollera qualsiasi tipo di terreno, purché fertile e ben drenato.
Fioritura – Poco appariscente e di breve durata, non è il punto di forza di questa pianta, coltivata più per il valore ornamentale delle sue foglie.
Annaffiatura – Non necessita di molta acqua, se non nei primi mesi dell’impianto.
Concimazione – Si può concimare al momento dell’impianto con concime organico e poi annualmente, alla base dell’arbusto o della siepe.
Potatura – Il Buxus sempervirens, grazie alla sua lentezza di accrescimento e alla resistenza alle potature, è la pianta ideale per le siepi. Se è un esemplare isolato può essere potato a forma di palla o di piramide. La potatura, se drastica o di ringiovanimento, va effettuata a primavera. In estate si possono cimare le siepi o rifilarne i bordi.

Buxus sempervirens: rifilatura di un cespuglio di bosso a forma di palla (prima e dopo)
Moltiplicazione e impianto – Si propaga per talea e innesto, anche se per l’uso principale, per fare siepi, conviene acquistare le giovani piantine già formate e pronte da mettere a dimora. Per i dettagli, si consulti l’articolo Come fare una siepe.
Malattie – Il Buxus sempervirens è soggetto a diverse malattie o parassiti: è sensibile all’attacco di afidi, cocciniglia o oidio. L’insetto più pericoloso per il bosso è però la piralide (Cydalima perspectalis), una farfalla introdotta in Europa casualmente dall’Asia nel 2006, con l’importazione di piantine dalla Cina, e ormai diffusa anche in Italia. La sua larva si nutre delle foglie del Buxus sempervirens causandone il disseccamento. Oltre al danno estetico, se l’attacco è importante, può compromettere la vita del bosso.

La farfalla Cydalima perspectalis, della famiglia dei Crambidi, specie aliena introdotta in Europa e infestante molte specie di bosso.
Buxus sempervirens – Cultivar
Sono diverse lee cultivar di Buxus sempervirens a disposizione per il giardino:
- ‘Aureomarginata’ o ‘Marginata’: ha le foglie verde scuro con il margine giallo. È leggermente più contenuta in altezza rispetto alla specie nominale (max 2,5 m in altezza e 2 m in larghezza).
- ‘Elegantissima’: ha foglie strette con il margine bianco.
- ‘Handsworthensis’: ha i rami eretti con foglie lunghe fino a 4 cm, ottima per creare siepi molto fitte.
- ‘Latifolia Maculata’: le foglie giovani sono gialle e con il tempo virano verso l verde scuro maculato di giallo.
- ‘Suffruticosa’: a crescita lentissima, è molto compatta e ideale per siepi poco esuberanti (altezza massima un metro).
Coltivazione in vaso
Grazie alla sua crescita lenta il Buxus sempervirens può trovare spazio anche in vasi molto capienti, come punto focale nei giardini o nei terrazzi, a fianco di porte o per delimitare passaggi. Gli esemplari nei vasi sono generalmente potati in modo deciso per dare luogo a figure geometriche (palle, piramidi, ecc.…).
Significato
Nel linguaggio dei fiori il Buxus sempervirens simboleggia fin dall’antichità la perseveranza, la fermezza e l’immortalità.