La buddleia è una pianta perenne appartenente alla famiglia delle Buddleiacee; il termine Buddleia identifica un genere che comprende circa cento specie (rampicanti, arbusti o veri e propri alberi).
Classificazione – Genere Buddleja (italianizzato in Buddleia); famiglia: Buddleiacee.
Origine – Le piante del genere Buddleia sono originarie di Asia, Africa e delle Americhe.
Habitat in Italia – Cresce su dirupi e sui terreni incolti, nelle golene, sulle rive di fiumi e dei laghi, nelle radure forestali dal livello del mare fino a oltre 1.300 m di altitudine.
Usi – Per quanto riguarda il loro impiego, le buddleie sono adatte a creare bordure miste, ad eccezione delle varietà rampicanti. Si coltivano per il valore ornamentale dei loro fiori disposti in pannocchie, spesso anche molto profumati, capaci di attirare gli insetti. Le pannocchie possono avere una forma conica, a mazzetto o possono anche spuntare in cima ai rami, nella loro parte terminale.
Etimologia – Il nome del genere è una dedica al medico e botanico dilettante inglese Rev. Adam Buddle (1662-1715).
Altri nomi – Albero delle farfalle.
Curiosità – Come detto, la buddleia è anche indicata con la denominazione albero delle farfalle, perché i fiori vistosi e profumati sono in grado di attirare gran numero di insetti tra i quali appunto le farfalle. Per questo motivo, sulle riviste di giardinaggio viene spesso consigliato l’impianto di una buddleia. Non mancano tuttavia i pareri contrari a questa scelta: la buddleia, infatti, è una pianta aliena nel nostro ecosistema e la sua scelta è sconsigliata da chi è interessato alla salvaguardia della biodiversità e considera la buddleia una pianta esotica invasiva.
Indice

La buddleia è detta anche “albero delle farfalle”
Buddleia – Specie principali
Tra le molte specie che si possono trovare in commercio, quelle più ricercate sono:
- la Buddleia davidii
- la Buddleia alterniolia
Buddleia davidii – La Buddleia davidii e sicuramente quella più conosciuta e diffusa nei giardini italiani. Si tratta di un arbusto deciduo molto apprezzato per la sua crescita rapida. Le foglie sono lunghe fino a venticinque centimetri di colore verde o verde grigio. Originaria della Cina, può raggiungere anche tre metri di altezza e cinque metri di larghezza, anche se in realtà alle nostre latitudini si comporta come un picco arbusto e supera di poco il metro di altezza. Le dimensioni finali della pianta dipendono anche dalla varietà: sono state selezionate molte varietà di Buddleia davidii, che si distinguono per il colore dei fiori, che può andare da rosa vivo acceso fino al blu e il viola. Per esempio, molto conosciuta è la varietà Pink Delight, dai fiori rosa, molto resistente anche alla salsedine marina. Non mancano anche le versioni con i fiori bianchi maculati o con macchie giallo e arancione. La produzione di fiori è incessante dall’estate fino alle autunno inoltrato. È una delle specie più vigorose e spesso anche dal comportamento invasivo.
Buddleia alternifolia – La Buddleia alternifolia è un piccolo albero deciduo che può raggiungere anche i quattro metri di altezza. Originaria della Cina è molto resistente al freddo e si distingue per i bei fiori color lilla profumati prodotti sui rami dell’anno precedente. Per questo motivo occorre fare attenzione nella fase di potatura per non compromettere la fioritura dell’anno successivo. Viene spesso coltivata come esemplare isolato e punto focale per attirare l’attenzione.
Le varietà di buddleia nana
Esistono anche cultivar di buddleia nana, appositamente selezionate per limitarne le dimensioni. L’esempio più comune è la cultivar Buddleia davidii ‘Blue Chip’, dei fiori color blu – violetto. SI tratta di una pianta sterile che non produce semi, pertanto è meno invasiva. Un’altra cutiavr è la Buddleia davidii ‘Nahno Purple’, dal portamento eretto ma molto compatta, anch’essa a fioritura estiva.

Un esemplare isolato di Buddleia alternifolia: è un piccolo albero che può raggiungere i quattro metri d’altezza ed è adatto ai piccoli giardini
Buddleia – Coltivazione
Vita – Pianta perenne.
Dimensioni – A seconda delle specie, l’altezza può andare da poche decine di cm a diversi metri.
Tempo altezza massima – Possono occorrere diversi anni, dipendentemente dalla specie, prima che la pianta raggiunga la sua massima altezza.
Esposizione – La buddleia predilige l’esposizione in pieno sole oppure riparate contro un muro caldo. All’ombra o all’ombra parziale la produzione dei fiori può essere molto scarsa.
Temperatura – La resistenza al freddo è molto variabile: troviamo specie rustiche resistenti anche a temperature di parecchio al di sotto dello zero, fino a specie delicate. Per questo motivo è importante scegliere la varietà giusta per l’impianto nel giardino, a seconda della zona geografica e dell’esposizione al sole.
Terreno – Se tenuta in vaso, si coltiva in un terriccio grasso da vaso; in piena terra gradiscono un terreno fertile e umido, ma senza ristagni idrici.
Fioritura – Il periodo di fioritura varia da specie a specie; alcune fioriscono a partire dal mese di maggio; altre hanno una fioritura più tardiva.
Annaffiatura – L’annaffiatura dev’essere costante e abbondante durante la stagione primaverile ed estiva in fase di crescita e produzione di fiori. L’apporto idrico va invece ridotto in inverno.
Concimazione – Le concimazioni di norma sono due l’anno, all’inizio della primavera e ad autunno inoltrato.
Potatura – La potatura dipende molto dalla specie: per la Buddleia davidii, si pota ogni anno a inizio primavera accorciando di poco in corrispondenza delle gemme che si gonfiano (fiorisce infatti sui rami dell’anno corrente). Per la Buddleia alternifolia, Buddleia globosa e le altre specie che fioriscono sui rami dell’anno precedente, si pota ogni anno dopo la fioritura accorciando i rami che hanno fiorito lasciano la prima gemma robusta sul ramo. Per stimolare la crescita si possono accorciare parecchio i rami vecchi alla base. Se la buddleia è fatta crescere a spalliera congro un muro, si pota dopo la fioritura accorciando i rami che hanno portato i fiori all’altezza della seconda-quarta gemma a partire dal ramo principale.
Moltiplicazione e impianto – Generalmente la buddleia viene messa a dimora quando è già un piccolo arbusto ben formato: è possibile infatti trovarla con facilità in primavera nei garden center e in negozi specializzati (anche on line). Si moltiplica per talea legnosa in estate (la Buddleia davidii, può propagarsi anche per talea legnosa in autunno) o per semina. La buddleia è in grado di auto-disseminarsi, con una copiosa produzione di semi. Per questo motivo è possibile anche che si propaghi in giardino in modo incontrollato al punto da diventare invasiva.
Malattie – La pianta è molto resistente: può essere soggetta a marciume radicale nel caso si ecceda con le irrigazioni o in terreni particolarmente compatti e argillosi con ristagni idrici. Afidi e cocciniglia possono occasionalmente attaccarla, specie se è messa a dimora in una posizione poco luminosa o con poca aereazione. L’oziorrinco può attaccare le foglie.
Coltivazione in vaso
La buddleia può essere coltivata in vaso solamente per le varietà nane. I vasi devono essere molto capienti e profondi perché anche le varietà dette “nane” possono comunque raggiungere il metro di altezza. I vasi vanno sistemati contro un muro caldo o bene esposti al sole. Le cure colturali sono identiche a quelle delle piante in piena terra, a patto di fornire un’ottima concimazione (di tipo organico o chimico) ed evitare i ristagni idrici. Nel caso di concimazione organica, può essere fatta due volte l’anno, come in piena terra, a primavera e in autunno. Se si sceglie la soluzione del concime chimico, meglio se liquido, andrà aggiunto periodicamente all’acqua dell’irrigazione.
Nota – Quando sono italianizzati, i nomi delle piante (rosa, geranio, abelia ecc.) vanno in minuscolo; restano maiuscoli quando si usa la corretta dicitura botanica che vuole il genere in maiuscolo e la specie in minuscolo: Rosa alba. Per alcune diffuse piante c’è confusione fra grafia italiana e latina. Per esempio, photinia o fotinia? La grafia latina è ormai usata anche nel linguaggio comune e si scrive photinia in minuscolo. Nel linguaggio comune esiste cioè la doppia grafia, piracanta e pyracantha.