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Bonsai – Olmo

I bonsai di olmo sono molto apprezzati dai bonsaisti e sono facilmente reperibili in commercio; le motivazioni della loro popolarità fra coloro che praticano la tecnica bonsai sono essenzialmente due; i bonsai di olmo sono piuttosto facili da gestire – e quindi adatte anche ai principianti – e, inoltre, sono piante molto resistenti alle avversità; c’è una certa confusione per quanto riguarda le varie denominazioni; alcune piante di olmo utilizzate per la tecnica bonsai appartengono al genere Ulmus, altre al genere Zelkova (entrambi facenti parte della famiglia, quella delle Ulmacee); popolarmente si parla di olmo cinese, e il riferimento è all’Ulmus parvifolia, e di olmo giapponese; in quest’ultimo caso c’è più confusione; talvolta con questa denominazione si fa riferimento all’Ulmus davidiana var. japonica, talvolta ci si riferisce invece alla Zelkova serrata, detta anche zelkova giapponese. A prescindere dal genere e/o dalle specie, si tratta di piante con caratteristiche molto simili e la loro gestione come bonsai è la medesima.

Bonsai olmo - cura

Bonsai di olmo (Ulmus parviflora)

Bonsai di olmo – Cura

Esposizione – La primavera è la stagione in cui cominciano a comparire le nuove foglie e, conseguentemente, è opportuno esporre la pianta ai raggi solari diretti; la crescita sarà più sana e vigorosa e le foglie saranno più piccole; quando inizia l’estate, invece, la pianta andrà sistemata in una zona ombreggiata; è infatti opportuno evitare il surriscaldamento dell’apparato radicale, la parte più delicata di questa pianta; nel periodo autunnale, quando le temperature si fanno più miti, si può mettere di nuovo la pianta in pieno sole; nella stagione invernale la pianta può restare all’esterno, ma è opportuno proteggerla dalle gelate che danneggerebbero le radici, in particolar modo se ci si trova in zone in cui l’inverno è parecchio rigido; a tale scopo si può usare un cappuccio in tessuto non tessuto (TNT).

Terreno – Il bonsai di olmo non ha esigenze particolari per quanto riguarda il substrato di coltivazione; è ovviamente importante che si tratti di un terreno caratterizzato da un buon drenaggio; si possono suggerire queste combinazioni:

  • 50% akadama, 40% terriccio universale, 10% sabbia
  • 50% terriccio universale, 25% torba, 25% sabbia

Annaffiatura – Si irriga una prima volta il substrato di coltivazione usando un annaffiatoio con fori piccoli; si ripete poi l’operazione a distanza di pochi minuti assicurandosi che il terriccio abbia completamente assorbito l’acqua versata; non si deve comunque esagerare; vanno assolutamente evitati i ristagni idrici (è preferibile una leggera carenza idrica piuttosto che un eccesso di acqua). L’annaffiatura va poi ripetuta quando il terreno sarà asciutto. Nel periodo estivo non sarà male sistemare sotto la pianta un sottovaso con della ghiaia inumidita; si creerà un microclima gradito alla pianta e, al contempo, sgradito ad alcuni parassiti.

Riproduzione – L’olmo bonsai può essere riprodotto per seme (occorre però molto tempo), per talea o per margotta; queste ultime due tecniche sono più rapide.

Rinvaso – Il rinvaso del bonsai di olmo si effettua ogni due o tre anni circa; ci si regoli comunque in base allo sviluppo della pianta e alle dimensioni del contenitore; il periodo ideale per la rinvasatura è la stagione invernale, quando la pianta è in stasi vegetativa. Si procede riducendo di un terzo l’apparato radicale eliminando le radici più grandi e preservando quelle capillari che, eventualmente, andranno solo accorciate.

Concimazione – Per le concimazioni, ogni 20-30 giorni, si può utilizzare un concime liquido a lenta cessione per tutto il periodo che va da metà marzo alla fine di giugno; per tutto il mese di luglio, fino alla metà di agosto si sospendono le concimazioni che saranno riprese poi nella seconda metà di agosto fino a metà ottobre. Prima di concimare si proceda con l’irrigazione.

Potatura – La potatura si effettua durante il periodo invernale, quando la pianta è in stasi vegetativa. La scelta dei rami da eliminare o da ridurre di lunghezza dipende ovviamente dalla forma che si vuole conferire alla pianta; a prescindere da ciò, vanno comunque eliminati i rami che si stanno sviluppando per verticale, i rami che crescono verso l’interno e quelli che si incrociano; nel caso di rami paralleli, uno dei due va rimosso. Le ferite da taglio vanno medicate con l’apposita pasta cicatrizzante. Sono importanti anche periodiche operazioni di pinzatura perché l’olmo tende a produrre nuovi germogli quasi di continuo; senza interventi, mantenere la forma voluta sarebbe un problema. L’operazione di defogliazione può essere opportuna nelle specie di olmi a foglie grandi (per esempio, Ulmus minor e Zelkova serrata); il periodo ideale è nel bimestre maggio-giugno e si procede eliminando tutte le foglie che saranno ben presto rimpiazzate.

Filatura – La filatura, per orientare la direzione dei rami, si effettua con il filo in alluminio ramato; si faccia attenzione a non stringere troppo il filo perché la corteccia potrebbe danneggiarsi (l’olmo è una pianta che cresce con una certa vigoria); la filatura può essere effettuata in qualsiasi periodo dell’anno, fatta eccezione per quello primaverile, quando la crescita della pianta è più rapida.

Malattie – L’avversità principale per il bonsai olmo è il ragnetto rosso; un altro problema è rappresentato dalla cocciniglia. Esistono prodotti specifici per una lotta preventiva; si chieda consiglio nei negozi specializzati.

Bonsai olmo - zelkova serrata

Bonsai di olmo (Zelkova serrata)

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