Il bonsai di olivo non è, secondo molti, una delle piante bonsai più facili da gestire per i principianti perché l’olivo non fra le piante che sia adattano più facilmente alla miniaturizzazione; altri però sono di parere contrario dal momento che l’olivo è una pianta caratterizzata da grande resistenza e quindi è ritenuta l’ideale per chi è ancora alle prime armi con le tecniche bonsai. Fra i tipi di olivo maggiormente utilizzati nell’impostazione di bonsai si ricordano l’Olea europaea, l’Olea europaea var. sylvestris e l’Olea oleaster.
Bonsai di olivo – Cura
Esposizione – Durante le stagioni primaverile e autunnale è opportuno esporre il bonsai di olivo in pieno sole; l’olivo è infatti una pianta eliofila e, come tale, trae vantaggio da un’esposizione diretta alla luce solare; una corretta esposizione permetterà alla pianta di vegetare al meglio e di irrobustirsi adeguatamente.
Nel corso della stagione estiva, è bene esporre la pianta alla luce mattutina; nelle ore pomeridiane, invece, è consigliabile collocarla a est, riparandola dal sole nelle ore più calde della giornata.
Durante l’inverno, nelle regioni più calde (quelle centrali e quelle meridionali), la pianta può essere tenuta all’aperto, esposta al sole, durante il giorno; nelle regioni in cui le temperature sono più rigide è opportuno tenere la pianta al coperto per scongiurare eventuali problemi causati dalle gelate; l’olivo infatti non è una pianta che non tollera di buon grado le temperature inferiori a 0 °C.
Terreno – L’olivo è una pianta piuttosto rustica che sa adattarsi piuttosto bene a vari tipi di terreno; tuttavia è opportuno assicurarsi che il substrato di coltivazione sia caratterizzato da un buon drenaggio; è sempre buona norma evitare i dannosi ristagni idrici. In commercio esistono diverse proposte specifiche per la coltivazione dei bonsai e, nel dubbio, si può chiedere consiglio al negoziante o al vivaista; una miscela spesso consigliata è quella formata da un terzo di akadama (una sostanza argillosa utilizzata sia per la preparazione dei terricci da bonsai sia per i fondi degli acquari di acqua dolce), un terzo di torba e un terzo di sabbia.
Annaffiatura – L’olivo è, come detto, una pianta piuttosto rustica e, come tale, sa sopportare anche momenti di siccità; è comunque bene annaffiare regolarmente il bonsai di olivo; non ha molto senso dare una periodicità fissa (ogni 2 giorni, ogni tre giorni e così via perché il tasso di umidità del substrato dipende anche dalla sua composizione); è meglio affidarsi al buon senso e annaffiare quando si nota che il substrato di coltivazione sta per asciugarsi del tutto. Si eviti di irrigare la pianta con acqua troppo fredda.
Riproduzione – La riproduzione del bonsai di olivo può essere effettuata per seme (occorrono diversi anni; i periodi più adatti sono la primavera e l’estate), per talea (più rapido, ma non sempre ha successo), per margotta (il metodo meno complicato e più rapido).
Rinvaso – Nel caso dei bonsai di olivo il rinvaso si effettua di norma ogni 3-4 anni circa; nelle regioni centrali e meridionali, i periodi migliori sono la stagione invernale o quella estiva; nelle zone con climi più rigidi è consigliabile effettuare l’operazione alla fine dell’inverno. È buona norma ridurre l’apparato radicale di circa un terzo, lasciando sostanzialmente integro il pane radicale. Il vecchio substrato va gettato via e sostituito del tutto. Se l’operazione di rinvaso è stata effettuata in inverno è opportuno proteggere bene dal freddo la pianta appena rinvasata.
Concimazione – In genere, gli esperti consigliano due cicli di concimazione; il primo in primavera (marzo-giugno) e il secondo nel periodo fine estate-autunno (agosto-ottobre); la frequenza è di una concimazione ogni 30 giorni circa. I concimi più adatti sono quelli organici a lenta cessione. In estate e in inverno non sono necessarie concimazioni.
Potatura – La potatura del bonsai di olivo dipende anche dalla zona in cui ci si trova a operare; nelle regioni in cui il clima non è particolarmente rigido, le operazioni di potatura possono essere fatte d’estate o d’inverno; nelle regioni caratterizzate da un clima più rigido è meglio intervenire soltanto nella stagione estiva. A coloro che seguono il calendario lunare viene suggerito di operare quando la luna è in fase calante. La scelta delle parti da eliminare o accorciare dipende anche dalla forma che si intende dare al proprio bonsai; in linea generale, vanno rimossi i rami che si sviluppano in verticale, e quelli che si incrociano. Nel caso di tagli di rami più grossi (>50 mm), è opportuno ricorrere alla pasta cicatrizzante. Quando l’olivo è in piena fase vegetativa si procede con la cosiddetta “pinzatura”; iniziando dalla base del ramo, si procede accorciando i nuovi ramoscelli dopo la prima o la seconda coppia di foglie; vanno anche rimossi i rametti che spuntano alla base del tronco nonché quelli che hanno una crescita in posizione perpendicolare.
Filatura – La filatura del bonsai permette di modellare la pianta secondo lo stile voluto; è una tecnica che influenza sia la crescita sia la forma della pianta di bonsai. Si procede avvolgendo il filo da bonsai (alluminio ramato) intorno al tronco e/o ai rami piegandoli a seconda della direzione che si intende loro conferire. Il filo potrà poi essere rimosso quando la forma del bonsai di olivo sarà ormai consolidata. Si faccia attenzione a non stringere il filo con eccessivo vigore.
Malattie – Le problematiche più comuni del bonsai di olivo sono gli afidi, la cocciniglia, la fumaggine e il ragnetto rosso. Non sono avversità sempre facilmente risolvibili e possono rovinare lo sviluppo della pianta. Per risolvere queste avversità è opportuno rivolgersi ai negozi specializzati e chiedere consiglio sui prodotti più idonei a risolvere una specifica situazione e anche sulle modalità di prevenzione; in commercio infatti sono disponibili anche prodotti insetticidi e anticrittogamici che possono essere utilizzati a scopo preventivo.