Il bonsai di ginepro è una delle piante più apprezzate dai bonsaisti ed è una delle più utilizzate dai maestri giapponesi; le ragioni sono svariate; innanzitutto è una pianta che permette di realizzare strutture decisamente spettacolari e che può dare risultati estetici davvero sorprendenti; inoltre, particolare di non poca importanza, si tratta di una pianta piuttosto rustica che resiste bene non solo alle temperature calde e quelle fredde, ma anche alle varie operazioni necessarie a una sua corretta coltivazione.
Per la creazione di bonsai di ginepro si possono utilizzare varie specie della pianta, anche se quella che è più sfruttata è sicuramente il Juniperus chinensis, il ginepro cinese. Altre specie utilizzate sono Juniperus rigida e Juniperus communis.

Bonsai di ginepro
Bonsai di ginepro – Cura
Esposizione – Una corretta esposizione al sole della pianta ne favorirà il migliore sviluppo e la renderà più forte. In primavera e in autunno, il bonsai di ginepro deve essere esposto in pieno sole; in estate, invece, è più opportuna un’esposizione a mezz’ombra perché un eccessivo riscaldamento del substrato di coltivazione può danneggiare la pianta a livello dell’apparato radicale.
In inverno il ginepro può essere tenuto all’esterno; qualche precauzione in più sarà necessaria da parte di chi vive in zone in cui l’inverno è particolarmente rigido; in questo caso, pur potendo tenere la pianta all’esterno, è opportuno proteggerla dalle gelate. È possibile, quando le temperature sono molto basse, che si noti un inscurimento della vegetazione; è un fatto da ritenersi normale e non preoccupante; è una sorta di meccanismo di difesa della pianta; il tipico colore verde tornerà nel corso della stagione primaverile.
Terreno – Il bonsai di ginepro è una pianta robusta e si adatta bene a vari tipi di terreno, tuttavia, per un suo sviluppo ottimale, è consigliabile un substrato caratterizzato da un buon drenaggio; si può optare per un mix di terriccio universale (50% circa), sabbia (40% circa) e torba (10% circa); in alternativa si può ricorrere all’akadama (granulometria media), un terriccio molto utilizzato nel bonsaismo.
Annaffiatura – Il ginepro va annaffiato quando il substrato di coltivazione è quasi del tutto asciutto; molti consigliano di irrigare la pianta con un annaffiatoio con fori molto piccoli, ripetendo poi l’azione un paio di volte a distanza di alcuni minuti; questa operazione dovrebbe garantire che il substrato di coltivazione si inumidisca del tutto; comunque sia, si deve sempre stare attenti a non esagerare con le irrigazioni. Se il bonsai di ginepro è tenuto all’interno dell’abitazione è consigliabile nebulizzare periodicamente la chioma.
Riproduzione – La riproduzione del bonsai di ginepro può essere fatta per seme (il periodo adatto è la primavera) oppure per talea.
Rinvaso – I bonsai di ginepro più giovani dovrebbero essere rinvasati ogni 2 o 3 anni, mentre per quelli più vecchi potranno essere rinvasati meno frequentemente, indicativamente ogni 4-6 anni circa, in base alla velocità della crescita e, ovviamente, alla grandezza del contenitore. Il periodo migliore per il rinvaso è il mese di giugno, tuttavia fino a settembre l’operazione risulta sempre fattibile. L’apparato radicale va ridotto di circa un terzo; si proceda rimuovendo le radici più grosse e lasciando quelle capillari che, al più, potranno essere un po’ accorciate. I bonsai di ginepro appena rinvasati vanno protetti con una certa cura nel caso in cui le temperature siano piuttosto fredde. Dal momento che il rinvaso del bonsai di ginepro è un’operazione piuttosto delicata, si dovrà porre una particolare attenzione nelle prime settimane che seguono l’operazione per verificare che tutto proceda regolarmente. Alcuni consigliano nebulizzazioni settimanali con una soluzione di acqua e vitamina B.
Concimazione – I periodi per la concimazione sono due: marzo-giugno e metà agosto-metà ottobre. Si operi con concimazioni bisettimanali ricorrendo a concimi organici a lenta cessione.
Potatura – Il periodo migliore per la potatura del bonsai di ginepro è la stagione invernale, fase di riposo vegetativo della pianta. Il ginepro non ama potature drastiche che potrebbero rendere la pianta più debole – e quindi più suscettibile a malattie – e provocare la crescita di foglie aghiformi che risulterebbero decisamente antiestetiche. Fermo restando che le parti da rimuovere o comunque da accorciare dipende dallo stile che si vuol dare alla pianta, generalmente si procede rimuovendo i rami che si stanno sviluppando per verticale, i rami che si incrociano e quelli che crescono verso l’interno; se si ha la presenza di rami contrapposti o di rami paralleli è necessario rimuoverne uno. Una volta terminata la potatura, le ferite vanno medicate con la pasta cicatrizzante. Per quanto riguarda la pinzatura – che serve sia a gestire la silhouette della pianta sia a mantenere adeguatamente i palchi di vegetazione – si può operare durante la fase vegetativa (indicativamente da aprile a settembre); si opera con le mani perché i tagli effettuati con le forbici causerebbero delle ferite di colore marroni che risulterebbero esteticamente poco gradevoli. Per effettuare la pinzatura si strappano delicatamente i ciuffi di foglie che fuoriescono dal profilo.
Filatura – La filatura – da effettuarsi con filo di alluminio ramato – può essere effettuata durante tutto l’anno; il ginepro sopporta bene piegature drastiche, ma è consigliabile una protezione preventiva con la rafia. È opportuno non annaffiare la pianta nel giorno che precede l’operazione di filatura (i rami risulteranno maggiormente flessibili).
Malattie – In linea generale, i bonsai di ginepro sono piante molto robuste e difficilmente si ammalano; tuttavia possono comunque essere attaccate da afidi, lepidotteri, larve, ragnetto rosso; l’avversità più temibile è comunque la cocciniglia; nei negozi specializzati sono disponibili prodotti utilizzabili come strategia preventiva, come per esempio il TRV, un preparato ammesso anche in agricoltura biologica a base di micorrize, batteri e Trichoderma.