La bocca di leone (Antirrhinum majus) è una pianta erbacea della famiglia delle Scrofulariacee.
Classificazione – Genere: Antirrhinum; famiglia: Scrofulariacee.
Origine – La pianta è originaria dell’Europa meridionale del Nord Africa. In particolare è nativa di Marocco, Portogallo, Francia, Turchia (parte est) e Siria.
Habitat in Italia – In Italia allo stato spontaneo si trova ovunque, ma è abbastanza rara. Nelle Alpi italiane è presente con discontinuità.
Usi – È coltivata come pianta da aiuola, da giardino roccioso e da bordure erbacee.
Etimologia – Il nome del genere (Antirrhinum) deriva da alcuni termini greci il cui significato è “simile a un naso”.
Curiosità – Il nome comune è ispirato dalla forma del fiore con i lobi arrotondati.
Indice

La bocca di leone è la pianta perfetta per aggiungere colore alle aiuole in pieno sole
Bocca di leone: il fiore
La bocca di leone viene coltivata nelle aiuole per dare incredibili tocchi di colori, in quanto la gamma cromatica è molto vasta e spesso i fiori sono bicolori. Si usa piantarle in un mix colorato per una massa vegetale che non passa inosservata.
Volendo scegliere tra le varie cultivar per avere fiori originali, si può scegliere la ‘Bells’, molto precoce con fiori aperti nei colori porpora, bianco, rosso, rosa, bronzo o giallo. La cultivar ‘Chimes’ è nana e ha fiori bicolori. Le cultivar sono state proposte anche in Serie, come la Serie Coronette con cultivar alte particolarmente robuste alla ruggine di molte gradazioni del rosso.
La serie Floral Showers presenta fiori di dieci tonalità diverse, con alcuni fiori bicolori. La serie Sonet ha portamento più cespuglioso e presenta fiori rosa, rossi, bianchi, gialli. Infine, la serie Tahiti ha cultivar nane (max 20 cm) resistenti alla ruggine che aggiungono alla gamma cromatica anche l’arancione e il bicolore rosa-bianco.

Dall’ingrandimneto del fiore si capisce il curioso nome popolare della pianta che ricorda il naso di un leone.
Bocca di leone – Coltivazione
Si tratta di una pianta perenne che si semina e coltiva facilmente, dando molte soddisfazioni anche ai principianti. In realtà, anche se perenne, è di breve durata e molti la trattano come annuale, rimuovendola a fine autunno dopo la fioritura.
Vita – Pianta perenne, ma spesso coltivata come annuale o biennale.
Dimensioni – Variabili. A seconda della cultivar scelta, le dimensioni variano da forme compatte di non più di una ventina di cm a quelle più assurgente, che superano il metro.
Tempo altezza massima – Un anno circa.
Esposizione – La bocca di leone va coltivata in pieno sole.
Temperatura – Le bocche di leone sono sensibili al freddo.
Terreno – Il terreno dev’essere fertile e ben drenato.
Fioritura – Generosa e prolungata. La bocca di leone è una pianta molto popolare e conosciuta per le sue fioriture generose che sbocciano a lungo dall’estate fino all’autunno inoltrato nei climi più miti.
Annaffiatura – Durante il periodo vegetativo s’annaffia liberamente facendo attenzione a non creare ristagni idrici, che la pianta non tollera.
Concimazione – La concimazione non è strettamente necessaria.
Potatura – La bocca di leone fiorisce sui rami dell’anno corrente, pertanto la potatura si effettua a inizio primavera accorciando i rami alla forma voluta.
Moltiplicazione e impianto – La moltiplicazione avviene per semina a inizio estate direttamente a dimora.
Malattie – La bocca di leone è una pianta molto robusta e l’unico problema specifico può essere la ruggine dell’Antirrhinum (una ruggine delle piante peculiare del genere) o attacchi di afidi o oidio.
Nota – Quando sono italianizzati, i nomi delle piante (rosa, geranio, abelia ecc.) vanno in minuscolo; restano maiuscoli quando si usa la corretta dicitura botanica che vuole il genere in maiuscolo e la specie in minuscolo: Rosa alba.